marocco
La competizione non ha mai avuto grande seguito né mediatico né di popolo (Mubarak obbligò i militari a presenziare allo stadio). Se per gli appassionati è un'occasione per vedere i propri beniamini, per gli addetti ai lavori è un buon “supermercato” dove annotarsi i nomi di possibili stelle a basso costo. Il problema ce l'hanno gli allenatori europei, cui mancheranno alcuni giocatori.

Così le nuove democrazie del Nordafrica studiano il boom della cugina Turchia. Tra il liberalismo coranico dei Fratelli Musulmani e le sparate degli ultraislamisti salafiti. Che promettono di vietare i bikini a Sharm el Sheik. Anticipiamo l'articolo di Tempi che uscirà sul numero 51/2011, in edicola da giovedì 22 dicembre

Per scongiurare il consolidamento di nuovi regimi intolleranti occorre urgere le conseguenze ultime della “primavera”, cioè mettere alla prova le forze islamiste, che finora hanno incarnato l’opposizione clandestina. Anticipiamo l'editoriale che uscirà sul numero 49/2011 di Tempi, in edicola da domani

La differenza fra Egitto e Marocco sta principalmente nella monarchia e in una dinastia capace di fare politica. I marocchini che preferiscono la monarchia e una politica molto gradualista di riforme democratiche sono di più rispetto a quelli che vogliono un'avventura rivoluzionaria in stile Egitto. E i risultati sono gli stessi

Ci sono rivolte arabe coronate dal successo politico, come quelle di Egitto e Tunisia, e le rivoluzioni represse nel sangue dal regime, come avvenuto in Siria. In Marocco la richiesta di parte della popolazione di maggiore democrazia ha portato re Mohamed VI a cambiare la Costituzione e a sottoporre a referendum la sua approvazione. I marocchini sono divisi ma non usano le armi
