L'incredibile caso di Yury Stryhun, reporter dell'agenzia statale Ukrinform, che come "premio" per aver denunciato un gravissimo episodio di censura, ha ricevuto la chiamata nell'esercito. «La libertà di espressione è molto peggiorata», racconta la sua storia a Tempi
Perché i cattolici non possono non ribellarsi alla pretesa dello Stato di controllare le menti e i cuori e raddrizzarli a colpi di rieducazione e coercizione. Il caso della legge sui “crimini d’odio” scozzese
L’istituzione in quanto tale non può essere neutrale rispetto a ciò che accade, perché la dimensione politica dell’essere umano è rilevante e gli studenti sono giovani essere umani. Il punto in questione è "il bene"
Autoritarismo linguistico, dogmi secolari e woke, un’opposizione sedicente “rivoluzionaria” del tutto fasulla. «Così il potere cresce un ceto intellettuale acquiescente e conformista», spiega Carlo Lottieri. Ma liberare il palazzo delle idee è possibile
Che cos'è l'università e qual è la sua missione? Riflessioni sullo stato del dibattito pubblico in accademia a partire dal boicottaggio della cooperazione scientifica con Israele partito da Torino
Dopo che un gruppo di studenti ha impedito al direttore Molinari di parlare in pubblico, il giornale del gruppo Gedi chiede di non giustificare i contestatori. La Russa scrive a Rep.: «C’è sempre qualcuno più antifascista di te»
Il caso allarmante di Luigi Marco Bassani, sanzionato dalla Statale con l’accusa di sessismo per aver condiviso via social un meme sulla vice di Biden e abbandonato al suo destino dai colleghi
Breviario burocratico di legittima difesa (non di egemonia) per evitare di cadere in guerre di retroguardia, vittimismi, veti incrociati e genuflessioni per lesa maestà della sinistra
Rassegna ragionata dal web su: la sentenza contro l’“orwelliana” censura social di Biden, la resistenza dei Monty Python alla cancel culture, l’avvertimento di Salman Rushdie
La denuncia dell'associazione Speech First: il 56 per cento dei campus ha adottato un sistema di denunce anonime per individuare chi si comporta in modo "inaccettabile". È la dittatura dei burocrati della Diversity, Equity e Inclusion