Ci auguriamo che il 16 novembre al consiglio nazionale del Pdl-Forza Italia il buon senso tenga insieme il Cavaliere e il vicepremier. E che il governo Letta faccia riforme vere (giustizia compresa)
Non esiste “sistema delle regole” che avalli la conduzione di un paese sulla base delle intercettazioni del giorno. Qui invece si moltiplicano i casi Cancellieri
Giornali e tv sono impegnati da anni a promuovere questa bestia che ha nome “giustizialismo” e che non è certo l’ultimo dei sintomi della decadenza italiana. Vedi il caso Cancellieri
Dopo la scorrettezza dello scrutinio palese sulla decadenza del Cavaliere due azioni si rendono indispensabili perché Letta e il Pd chiariscano le vere priorità di queste larghe intese
«Molto in comune con Lupi e i ministri Pdl, ma la vicenda del Cavaliere ci pone in oggettiva lontananza. Renzi? Un leader carismatico naturale, come Berlusconi»
Il Cavaliere e il vicepremier vogliono dare al Pdl una prospettiva popolare europea. Il partito del Palazzo (e di Repubblica) rosica. La Lega entra nella partita
Il ministro: «La sorte del Cavaliere riguarda tutto il Pdl perché riguarda lo stato di diritto. Correnti? Non le facciamo certo ora perché ce lo chiede Epifani»
La figlia del leader del centrodestra: ««La vera ragion d’essere delle larghe intese dovrebbe essere quella delle riforme. Perché le ricette sulle cose da fare ci sono, il vero problema è trovare il modo per realizzarle»