Viaggio tra Tartus, Homs e Damasco. Qui i cristiani sono ancora un obiettivo dei terroristi. Ma dopo tre anni di combattimenti e oltre 140 mila morti, la popolazione ha iniziato a riconciliarsi
Il governo siriano ha permesso a circa 600 persone di uscire dalla Città vecchia di Homs, lasciando entrare anche aiuti umanitari, in mano ai ribelli. Ma gli abitanti di Zahra, quartiere a un chilometro di distanza, protestano
Padre Frans van der Lugt, 76 anni, racconta via Skype la situazione della città: «Tra tre settimane al massimo non ci sarà più niente da mangiare. Qui su decine di migliaia sono rimasti 66 cristiani»
Mentre a Ginevra si concorda l'esodo di donne e bambini dai quartieri di Homs dove si combatte, il governatore della città e l'Onu concordano altri aiuti umanitari.
È quanto è accaduto a Fadi Matanius Mattah, giovane cristiano di 34 anni, martirizzato da un gruppo di cinque jihadisti mentre da Homs si recava nel villaggio cristiano di Marmarita
L'arcivescovo melchita Issam John Darwish: «La nostra unica grande paura è che i fondamentalisti possano conquistare il potere e imporre la propria ideologia. Uno scenario temuto da tutti i siriani»
L'incursione delle milizie qaediste di Al Nusra e Stato islamico dell'Iraq e del Levante è avvenuta due giorni fa. La città è in una posizione strategica
Sarkis, Mikhael e Antoun, uccisi in odium fidei dai jihadisti di al Qaeda. E le testimonianze delle suore rimaste prigioniere nel monastero di Santa Tecla