La Grecia delle cicale non poteva durare a lungo. Ma non è neanche la “gang dei contabili” che porterà l’Europa fuori dai guai. Serve intelligenza politica, senso del limite e non certo disprezzo del popolo
L'economia di una paese va bene quando i cittadini si comportano bene. È una verità che il testo sacro dei cristiani insegna meglio di qualunque Nobel keynesiano
Intervista a Daniele Bellasio (Sole 24 ore): «Siamo ancora troppo divisi tra le gelosie dei singoli stati nazionali e la necessità di centralizzare alcuni temi. La sola nota positiva è la guida di Mario Draghi e della Bce, unica per ragionevolezza»
Krugman: «Essere nell’eurozona significa che i creditori possono distruggere la tua economia se metti un piede oltre la linea». Dopo Atene tocca a Roma?
Intervista a Oscar Giannino: «Non so come farà Syriza, che ha vinto un referendum proponendo “mai più accordi capestro”, ad accettarne uno simile. E non è credibile che si risani un paese senza manifattura con 320 miliardi di debito e 180 di Pil»
Ecco perché il "no" di Atene alle condizioni richieste da Bruxelles per il prestito anticrisi ha innescato una bomba destinata a esplodere in ogni caso