Dopo la fine del conflitto il mondo palestinese è in subbuglio. Hamas non ha subito perdite civili, è riuscito a riaffermare la sua centralità nella Striscia di Gaza e dopo l'indebolimento della Jihad islamica punta a fare le scarpe a Fatah
fatah
Non solo Iraq, Siria e Cisgiordania. «Qui se cerchi lavoro, la prima cosa che ti chiedono è se sei musulmano. Se non lo sei, nessuno te lo dà»
Nel quartiere di Gerusalemme Est da dove vengono Oday e Ghassan, tutti gridano: «Siamo tanti, abbiamo energia e fede in Allah, armi imbattibili per sfidare chi ci occupa»
Ecco questa è la vera nostra tragedia caro G.: noi in Israele, stiamo combattendo per tutto l’Occidente, siamo di nuovo e come ogni volta la diga che argina e combatte il califfato, la sharia, quei barbari che tagliano le teste
Intervista a Carlo Panella, esperto di Medio Oriente: «Impossibile proseguire le trattative di pace mentre si governa insieme a chi non riconosce lo Stato ebraico»
Il presidente dell'Anp denuncia l'olocausto come «il più odioso crimine contro l’umanità avvenuto nell’era moderna». Però si accorda con i nemici di Israele. Obiettivo: il rilascio dei prigionieri palestinesi
Per i cristiani non c’è lavoro. Le loro figlie vengono stuprate, le proprietà confiscate. Anche la croce non è più tollerata, ma per le autorità e i media non c’è discriminazione
Cinque scuole cristiane, di cui tre cattoliche, sono sotto minaccia di chiusura. Che ne sarà di 1500 bambini? Twal: «Cerchiamo una soluzione»
Il giornalista del Foglio Giulio Meotti analizza la richiesta che il 20 settembre la Palestina farà all'Onu di essere riconosciuta come Stato membro. Dichiara a Tempi.it: «I tre quarti dell'Onu voteranno a favore ma la Palestina non avrà diritto di voto in Assemblea per il veto degli Stati Uniti, che minacciano di non versargli più milioni di fondi. Ecco tutti i rischi che corre»