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Finalmente una buona notizia per Atene. I creditori privati hanno deciso di diminuire il valore nominale dei propri titoli di stato greci e così lo swap è riuscito. Il risparmio complessivo è di circa 100 miliardi. Buona la reazione delle borse, frena Mario Draghi, presidente Bce: «Dobbiamo aspettare, ci vuole tempo».

In un articolo apparso ieri sul Corriere della Sera si documentava come il paese ellenico sull'orlo del default continua ad aumentare le sue spese militari. Fregate, sottomarini e caccia sono il pegno che i greci devono pagare a francesi e tedeschi in cambio degli aiuti. Così quest'anno bruceranno il tre per cento del loro Pil.
