Il sindaco di Napoli non parteciperà alle esequie del 14enne morto colpito dalle pietre cadute dalla facciata della Galleria Umberto. Ieri, invece, ha celebrato un gesto che «rende la città apripista sui diritti delle persone»
Il feretro del ragazzo ferito durante gli scontri di Tor di Quinto, trasportato a spalla dai tifosi e applaudito dal quartiere. La madre: «Che il suo sacrificio non sia vano e possa portare pace, gioia e amore»
Il ragazzo 31enne, originario di Scampia, è morto dopo 54 giorni in ospedale: era stato ferito il 3 maggio scorso negli scontri tra ultras fuori dall'Olimpico. I parenti: «Non si faccia violenza in nome di Ciro. Chiediamo rispetto, è morto da eroe civile».
Il ragazzo era stato ferito gravemente durante gli scontri fuori dall'Olimpico il 3 maggio, e oggi l'agenzia Lapresse aveva diffuso la notizia che fosse morto. La famiglia chiede di rispettare il dolore: «Ciro è in coma irreversibile, ma è ancora vivo»
Da tempo si cercano i presunti complici del tifoso giallorosso Daniele De Santis, che sparò contro i napoletani prima di Roma-Juventus. Per la procura i complici sarebbero autori di uno striscione esposto in curva sud
Il capo dello Stato: «Le violenze negli stadi meritano rigore». Il prefetto della polizia Pansa annuncia nuove misure «per individuare più incisive forme di contrasto».
Il ministro dell'Interno sugli scontri prima della partita all'Olimpico di sabato: «Si stanno svolgendo approfondimenti che chiariranno se "Gastone" abbia agito da solo». Il gip conferma gli arresti per l'ultrà giallorosso e per un tifoso del Napoli
Oggi l'udienza di convalida dell'arresto dell'ultrà giallorosso davanti al Gip. I racconti dei presenti agli scontri: «Ha lanciato petardi contro un autobus di tifosi, voleva arrivare alle mani. Ha sparato lui per primo contro i napoletani»
La famiglia del trentenne ferito prima di Roma-Fiorentina: «Io a questo punto posso solo pregare. Forse sono sbagliata ma io non lo odio. Siamo fratelli d'Italia, che sono queste cose?»
Sul Foglio un articolo di Giuseppe Rossodivita paragona la confortevole cella dell'attentatore Breivik con la «pattumiera sociale» del carcere di Poggioreale, dove «solo il 30% dei detenuti non torna più a commettere delitti».