Domani le elezioni in Catalogna. Sono stati i socialisti catalani a votare con gli indipendentisti uno statuto che definiva la regione “nazione” e a spingere CiU verso posizioni estreme
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Il Corriere della Sera intervista il leader catalano Jordi Pujol, ma nemmeno una domanda sul presunto scandalo dei conti svizzeri di cui è accusato già da quattro giorni.
Madrid sprofonda e gli indipendentisti si fanno sempre più forti. Così le elezioni nei Paesi Baschi e in Catalogna rischiano di disintegrare il regno di Juan Carlos.
Germania, Olanda, Finlandia, Austria si rimangiano l'impegno: non permetteranno al Meccanismo di stabilità europeo di finanziare le banche spagnole. E intanto Catalogna e Paesi Baschi spingono per staccarsi.
Anche se la Generalitat smentisce una «richiesta formale» al governo centrale, la regione è in crisi profonda. Artur Mas rilancia: «Fateci gestire le imposte».
Stasera la finale di Copa del Rey Athletic Bilbao-Barcellona vedrà protagoniste due tifoserie in aperta avversione allo Stato. E la Federazione prende delle tristi contromisure.
Affittare i campi del comune per coltivare marijuana per uso privato. Accade in Spagna
Il 42,9 per cento degli abitanti della Catalogna voterebbe a favore dell'indipendenza della regione spagnola. La domanda è stata posta in un sondaggio d'opinione ufficiale. Poco più del 20 per cento mette in risalto la questione identitaria, mentre il 36,4 per cento giustifica il voto con la capacità e il desiderio di autogestione economica della Catalogna