Soffre della sindrome dell'uomo rigido, ma non ha rinunciato a continuare a tenere in piedi la sua azienda. Anche se tra tasse, burocrazia e banche è sempre più dura
Tra tasse assurde e adempimenti impossibili da ottemperare, le imprese sono sopravvissute a stento nel 2013. L'anno nuovo porterà in serbo qualche buona notizia e maggiore libertà nel Paese? Tutte le richieste degli imprenditori
Come abbiamo potuto ridurre la grande cultura occidentale a questo insopportabile supplizio burocratico? (Se serve aria fresca fatevi un giro su mollotutto.com)
In Italia «licenziare è molto difficile, costoso e ha tempi eccessivamente lunghi», inoltre c'è «poca flessibilità e soprattutto incertezza del diritto», spiega il giuslavorista Pasquale Siciliani
Intervista a Guido Falck, fondatore di hi-Fun: «Cinque anni fa era tutto più semplice. Poi è arrivato Monti, che ha iniziato a tassare. Il nostro fatturato cresce ma non in Italia»
«In Italia troppi enti controllori senza coordinamento e regole incerte. Rispettare tutti gli adempimenti costa». Parla Alberto Balocco, ad della casa dolciaria
Negli ultimi la Tia e la Tarsu sono diventate Tares, che ora sparisce insieme all'Imu (forse) per lasciare spazio alla Trise. Non è che l'ultima giravolta di un sistema tributario sempre più contorto e costoso
Intervista a Gigi Petteni, segretario generale di Cisl Lombardia: «Già 60 mila lavoratori lavorano oltre confine come frontalieri. Perché lo fanno? Gli conviene, pagano meno tasse»