Angelo Scola
«I cattolici devono essere attenti al ruolo della società: un ruolo privilegiato nei confronti dello Stato. Anzi, lo Stato deve permettere alla società di svilupparsi in un rapporto dialogante. Lo Stato non deve soffocare l’iniziativa libera, ma deve cercare di valorizzarla». Così ha detto il cardinale a tempi.it, a margine di una celebrazione in una parrocchia della Brianza

Giacomo Poretti - comico del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo - parla a ruota libera su Radio Tempi. Sul calcio: «Se si è interisti, si è anche credenti: solo noi sappiamo cosa sono la fede e la speranza». Sul card. Scola: «Persona di profonda intelligenza e sensibilità». Sul rapporto con Dio: «È un dialogo, una relazione: la risposta che dà non è necessariamente ciò che noi pretendiamo, bisogna essere disposti ad accettare cosa dice l'Altro»

Il nuovo arcivescovo di Milano, Angelo Scola, seduto tra Roberto Formigoni e Giuliano Pisapia, ha parlato a tutti i politici: «Costruire insieme è un dovere del politico, che viene scelto dal popolo sovrano per rappresentare un’istituzione. La sua appartenenza partitica non può che andare in subordine rispetto al ruolo istituzionale». Il video

Il nuovo arcivescovo di Milano, Angelo Scola ha incontrato i rappresentanti del mondo del lavoro, dell’impresa e dell’economia. «Il bisogno non domanda una pura meccanica risposta, ma esalta la libertà e la creatività dell'uomo. L'impresa viene da lì. Il lavoro è la dimensione quotidiana, di cui voi siete rappresentanti, in cui questo nesso bisogno-desiderio mobilita la libertà e la creatività»

Gli americani, il chewingum, le desnude di Modigliani, il ’68 e noi. «L’universale che può tenere insieme la nostra società è il bene pratico, sociale assunto come scelta politica di essere insieme». Il testo integrale della conversazione del nuovo cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola con il mondo della comunicazione e della cultura (Museo Diocesano di Porta Ticinese, 29 settembre 2011)

Giuseppe Zola, già assessore e prosindaco a Palazzo Marino e amico del nuovo arcivescovo di Milano card. Angelo Scola, ricorda i capannelli, «esempio di democrazia sostanziale», descritti da Scola: «Ha indicato un metodo a Milano, ci ha dato una responsabilità, magari solo quella di vivere la piazza del Duomo in modo diverso da come la viviamo ora»
