Le pressioni efficaci di Trump, il malcontento e l’inquietudine che montano tra la popolazione, il pugno duro di Israele: perché il regime di Teheran teme per il suo futuro. Rassegna ragionata dal web
Il candidato moderato ha sconfitto al ballottaggio il "talebano" Jalili. Se il regime non gli permetterà di allentare l'oppressione interna e ammorbidire l'intransigenza verso l'Occidente, rischia una nuova rivoluzione
Anche se il potere che conta è nelle mani dell'ayatollah Khamenei e dei Guardiani della Rivoluzione, il governo eletto serve al regime per dare sfogo alle istanze popolari. Ecco perché è stato ammesso al voto un riformista, Pezeshkian, che ha chance di vittoria
Non era l'ultraconservatore deceduto in un tragico incidente a detenere il vero potere nella Repubblica islamica, che resta saldamente in mano all'ayatollah Khamenei
L’attacco al consolato di Teheran a Damasco è parte di una lunga guerra segreta che per il regime degli ayatollah finirà solo con la cancellazione dello Stato ebraico. Perché così impone il loro credo messianico
Il 16 settembre 2022 la polizia della Repubblica islamica uccideva la giovane, colpevole di aver portato male il velo. Il governo si è indebolito, ma è anche riuscito a disinnescare le rivolte, dichiara a Tempi l'analista Nima Baheli
Se le proteste contro gli ayatollah sono così radicali, è perché per primo s’è irrigidito il regime di Teheran. Come mostra proprio la repressione in corso
Crescono i morti e le condanne ma anche le divisioni interne ai pasdaran: gli apparati di sicurezza accusano il governo di aver fallito nella gestione delle proteste. E sulle future manifestazioni pesa il deterioramento della situazione economica