aldo trento
Nessuno, se è sincero, può negare che il piacere che uno prova dà un senso momentaneo di felicità. Se qualcuno pensasse il contrario sarebbe solo per moralismo, come diceva Pavese parlando dei clericali che si scandalizzano di certi peccati solo perché loro non possono farli, nonostante li desiderino

«Non esiste differenza tra il matrimonio e la vita consacrata. Il problema non è la forma di una convivenza, ma il contenuto che dà origine a questa forma. Stiamo insieme perché Cristo ci ha chiamati o per una simpatia, un sentimento?». Pubblichiamo la rubrica di padre Aldo Trento, apparsa sul numero 38/2011 di Tempi
