
Svizzera, l’Ue blocca un secondo negoziato
Dopo il referendum sull’immigrazione e sul tetto di stranieri da fissare ogni anno, continuano i guai diplomatici per la Svizzera. Ieri l’Unione europea ha interrotto un negoziato che aveva in corso con la confederazione per l’elettricità, e il portavoce dell’esecutivo Ue ha ammonito che «è difficile separare la libera circolazione dalle persone da quella dei capitali». Oggi le pressioni da Bruxelles proseguono. L’Ue ha infatti deciso di bloccare anche un secondo negoziato, quello sul grande accordo quadro per il “trattato istituzionale” con la Svizzera.
ESCLUSO DALL’ORDINE DEL GIORNO. Nel corso di una riunione preparatoria per l’incontro settimanale del Comitato dei rappresentanti permamenti (Coreper), è stato decisa l’eliminazione dall’ordine del giorno dei negoziati con la Svizzera: il portavoce della presidenza di turno, quella greca, ha spiegato che il mandato negoziale con la Confederazione elvetica avrebbe dovuto essere approvato originariamente “senza discussione”, ma dopo il referendum i 28 delegati hanno deciso che non era più opportuno proseguire: gli ambasciatori del Coreper discuteranno «sul modo di procedere» alla luce dei risultati di un’analisi richiesta ai servizi giuridici del Consiglio europeo e della Commissione.
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