Sviluppo? Presenza, solo Presenza

Di Rodolfo Casadei
06 Febbraio 2003
Alberto Piatti, Per lo sviluppo non servono utopie ma esperienze, Avvenire, 29 gennaio.

Alberto Piatti, Per lo sviluppo non servono utopie ma esperienze, Avvenire, 29 gennaio.
«Come ci ricorda continuamente Giovanni Paolo II, la pace e lo sviluppo sono possibili e appartengono alla responsabilità personale di ciascuno di noi. Oggi più che mai non servono utopie, ma esperienze da praticare e da proporre: si deve passare dal sogno dell’ideologia al principio di realtà».

Davide Perillo, Due Mondi, Sette, 26 gennaio.
Il pensiero dell’economista De Soto alla base del programma di Lula.

Commento
Ci colpisce il fatto che il neo presidente brasiliano Lula, per risolvere il problema dei 40 milioni di poveri in Brasile, si sia rivolto ad un economista di stampo non marxista e che sottolinea il valore della proprietà privata. Tra l’altro, il suo programma sta diventando modello per un nuovo riformismo di sinistra e sta creando grandi aspettative in tutto il mondo. Speranza o utopia? A Bahia – Lula o non Lula – l’Avsi, da molti anni, con la collaborazione della Banca Mondiale, costruisce condividendo con i favelados i bisogni di tutti i giorni, perché per creare un popolo serve un popolo che condivide. Un altro modo di concepire l’economia: per sfamare 40 milioni di persone (e anche più) occorre partire dalla persona che hai accanto e valorizzare quello che c’è già. A questo livello la responsabilità non è solo dello Stato, ma di ciascuno. In Brasile come in Italia. E uno si assume le proprie responsabilità solo quando è stimato. Un esempio: in una favelas una donna ha una casa senza vetro alla finestra, due nostri amici dell’Avsi chiedono alla favelada perché non si preoccupi di mettere il vetro. In una visita successiva, lei mostra ai due di aver messo non solo il vetro ma anche la tendine. E ne è tutta orgogliosa.
In breve, dalla stampa – dal 26 gennaio al 3 febbraio

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