
Sulla piazza del grnade ordine leninista va in scena la nuova Babele
C’erano i manifestanti gay. C’erano le donne anziane con le icone. Arrabbiate contro i gay. E i gay si sono arrabbiati contro di loro. E i poliziotti hanno attaccato i gay, e maledetto in cuor loro le nonnette con le icone, che s’impicciano. Poi c’erano poco lontano i picchiatori di destra, che se ce la facevano ne avrebbero date due volontieri a quei bastardi di “froci” e magari un paio anche alle nonnette rompicoglioni. E intanto la salma di Lenin dormiva, dormiva, nel suo sonno profondo nella storia o dove diavolo è finito. Mentre sulla sua piazza, quella delle parate, del sol e del missile dell’avvenire, quella del grande ordine mondiale, andava in scena una babele che neanche immaginava. Sul selciato sopra il suo viso addormentato, o dove è finito lui, che voleva tutti d’accordo, e la sua torre la sua bandiera fino al cielo, vuoto.
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