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Sulla giustizia una cosa per volta per favore

Di Maurizio Tortorella
18 Luglio 2023
Perché aprire una polemica sul (discutibilissimo) “concorso esterno in associazione mafiosa” quando ci sono (necessarissime) riforme da realizzare su altre materie ben più decisive?
Giorgia Meloni e Carlo Nordio
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, 26 gennaio 2023 (foto Ansa)

Ma chi gliel’ha fatto fare, al ministro della Giustizia, di mettersi a discutere di “concorso esterno in associazione mafiosa”? In teoria, ogni vero garantista non può che dirsi d’accordo con Carlo Nordio: il concorso esterno in associazione mafiosa, del resto, è il reato-che-non-c’è nel codice penale, e infatti nasce dall’applicazione-fusione, spesso indebita, tra l’articolo 416 bis (l’associazione mafiosa) e il 110 (il concorso nel reato). Il problema è che, come sosteneva il grande giurista Giuliano Vassalli, l’articolo 110 è «tra le norme più sospette di incostituzionalità dell’intero sistema penale, perché è affetto dall’inguaribile vaghezza dei suoi contorni».
E difatti ogni vero garantista sa che il mix tra il 416 bis e il 110 porta spesso a un uso strumentale e inquisitorio delle inchieste giudiziarie, e ogni vero garantista sa bene che in uno Stato di diritto la magistratura inquirente farebbe mille volte meglio a utilizzare, semmai, un mix diverso: quello tra l’articolo 416 ...

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