
Sul Nordest Diamanti bacchetta Rutelli, ma nasconde le cifre più interessanti
Su La Repubblica del 13 gennaio il sociologo Ilvo Diamanti ha tirato le orecchie a Francesco Rutelli per il suo scivolone a proposito dei “padroncini del Nordest”, descritti come razzisti ed evasori fiscali e quindi irriformabili elettori della Casa delle Libertà piuttosto che dell’Ulivo. Diamanti ha cercato di dimostrare, cifre di una indagine post-elettorale a cui ha collaborato alla mano (Perché ha vinto il centro-destra, a cura di Itanes, Italian National Elections Studies), che in Veneto i produttori di ricchezza non sono in realtà così lontani dalla sinistra come l’ex sindaco di Roma pensa: un numero significativo di “padroncini” alle ultime elezioni avrebbe spostato il proprio voto dall’ex Polo al nuovo Ulivo. E allora, viene da pensare, delle due una: o i piccoli imprenditori veneti non sono così razzisti come Rutelli pensa, o il centro-sinistra ha aperto qualche succursale xenofoba nella terra di Goldoni.
Nel mentre che svolge questo ragionamento destinato ad illuminare la mente confusa del leader dell’Ulivo, però, Diamanti nasconde sotto il tappeto dati statistici molto più interessanti, da lui stesso e da altri ricercatori elaborati e pubblicati nel rapporto sopra citato: quelli a livello nazionale relativi al voto maggioritario alla Camera alle elezioni del 2001 secondo la condizione occupazionale degli elettori. Sulla base di questi dati scopriamo che i gruppi di popolazione più polarizzati nel voto sono: a sinistra insegnanti (61,6%), operai e impiegati del settore pubblico (51%), dirigenti del settore privato (49,4%) e studenti (55,8%); a destra imprenditori e liberi professionisti (63,4%), commercianti e artigiani (54,2%), operai ed impiegati del settore privato (46,3%), casalinghe (54%) e disoccupati e persone in cerca di primo lavoro (56,9%). Il “padroncino del Nordest” evocato da Rutelli forse commenterebbe così: «Votano a destra quelli che faticano sul serio e quelli che hanno bisogno di trovare lavoro, votano a sinistra quelli che se la prendono comoda». A proposito, nella classe d’età 18-24 anni gli studenti votano a sinistra, i lavoratori votano a destra al 58%.
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