Sudan, non solo Meriam. Un’altra donna «arrestata perché cristiana» e denunciata per presunta apostasia dall’islam

Di Leone Grotti
28 Maggio 2014
Si chiama Faiza Abdalla ed è figlia di convertiti al cristianesimo. Nata cristiana, ha mantenuto il nome musulmano e per questo è stata arrestata. I giudici hanno annullato il suo matrimonio con un cattolico per adulterio

Ieri in carcere è nata Maya, la figlia di Meriam Ibrahim, la donna cristiana di 27 anni condannata a morte per false accuse di apostasia dall’islam e a 100 frustate per adulterio. La buona notizia è stata in parte oscurata da un’altra: una seconda donna cristiana è stata arrestata per presunta apostasia.

FAIZA ABDALLA. Come riporta Morning Star News, a Al Gadarif, città vicina al confine con l’Etiopia, Faiza Abdalla, 37 anni, è stata arrestata lo scorso 2 aprile mentre si trovava negli uffici statali locali per ottenere il suo numero di identificazione nazionale, una specie di carta di identità.
Quando ha detto agli ufficiali che era cristiana, l’hanno arrestata affermando che doveva essere nata cristiana dal momento che il suo nome è islamico. In realtà la donna è nata cristiana, visto che la sua famiglia si è convertita al cristianesimo prima che nascesse, ma ha deciso di mantenere il nome musulmano.

«ARRESTATA PERCHÉ SONO CRISTIANA». «Mi hanno arrestato solo perché sono cristiana», dichiara la donna. I giudici, come successo a Meriam e al marito Daniel Wani, lo scorso 8 aprile hanno annullato il suo matrimonio con un cattolico del Sud Sudan, accusandola di adulterio. Come riferito da una cristiano della città, «Faiza Abdalla è cristiana e suo marito è un catechista».
Purtroppo, continua, non è una novità che gli ufficiali che si occupano delle carte di identità cerchino di scoprire chi si è convertito dall’islam. I cristiani locali hanno cercato di far rilasciare la donna, senza successo. «Chiediamo a tutti i gruppi che si battono per i diritti umani di intervenire in casi come questo», ha dichiarato un leader cristiano chiedendo di restare anonimo per ragioni di sicurezza.

@LeoneGrotti

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5 commenti

  1. Menelik

    E le varie sigle ONG dell’ONU che stilano stucchevoli accuse di pedofilia e “tortura antiabortista” contro il Vaticano, ora dove sono?
    Ognuno ha il suo carattere, ma io non mancherei di rinfacciarglielo ad ogni piè sospinto all’ONU, specialmente quando redige accuse-farsa come quella della della pedofilia di un paio di mesi fa e quella della tortura per l’opposizione all’aborto anticoncezionale.
    Glielo spiattellerei sul muso davanti ai microfoni e alle telecamere come uno slogan, a cantilena.

  2. Sandro

    Effettivamente anche io non so se essere più esterrefatto per notizie come queste, oppure disgustato dai buonisti di casa nostra, implacabili nell’attaccare la Chiesa ma incomprensibilmente ‘moderati’ nel giudicare le indubbie efferetezze della religione islamica.

    Della serie, forti coi deboli, deboli coi forti.

  3. Menelik

    Presto avremo su questo post i soliti trolloni che inveiranno contro queste vittime e sputeranno le loro sentenze imbecilli oltreché di una perfidia unica.
    Il cristianesimo in Occidente deve alzare la testa e farsi carico presso le istituzioni internazionali della difesa di queste persone nelle terre del martirio.
    Un cristianesimo debole, di profilo mediocre, attanagliato dal complesso del dialogo a tutti i costi e che deve chiedere scuse di tutto e di più sempre e comunque, non si farà mai carico coraggiosamente di questi martiri e li abbandona al martirio dopo qualche frase di rappresentanza.
    Ve lo ricordate Papa Woityla che tuonava contro i mafiosi ?
    Per me belare è immorale oltre che irresponsabile. E aggiungo pure antipatico.
    Io la vedo così.

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