Padri, non giocate coi figli maschi o cresceranno sessisti

Di Mauro Zanon
18 Marzo 2025
Lotta dura agli stereotipi di genere: in Francia va forte uno studio che invita ad «abbandonare il joystick e mettersi ai fornelli» per fermare il patriarcato. Ma a bambini e bambine continuano a piacere macchinine e bambole
Padre figli sessismo
Immagine generata con AI da ChatGPT (OpenAI)

Parigi. “Siamo obbligati a giocare con i nostri figli?”. È questo il titolo di un articolo del Monde tratto dalla newsletter Darons Daronnes dedicata alla genitorialità. Un articolo dove il quotidiano dell’intellighenzia progressista francese si fa megafono di un’inchiesta sul Journal of Marriage and Family di tre sociologi, Romain Delès, Estelle Herbaut e Kevin Diter, secondo cui il coinvolgimento dei genitori nei giochi dei figli contribuisce a riprodurre “insopportabili” schemi di genere.

L’inchiesta dei tre ricercatori ha come base uno studio pilotato da due importanti istituzioni pubbliche francese, l’Ined (Institut national d’études démographiques) e l’Inserm (Institut national de la santé et de la recherche médicale).

Se i genitori giocano coi figli li fanno diventare maschilisti

Elfe (Étude longitudinale française depuis l’enfance), come è stato ribattezzato, viene presentato come il primo studio nazionale dedicato al monitoraggio dei bambini, che analizza i molti aspetti della loro vita dal punto di vista delle scienze sociali, della salute e dell’ambiente. Attraverso lo studio Elfe, i sociologi Romain Delès, Estelle Herbaut e Kevin Diter sono arrivati alla conclusione che «la partecipazione dei genitori ai giochi dei figli aumenta la frequenza delle attività di genere maschile, indipendentemente dal sesso del bambino», ma anche che «il coinvolgimento dei genitori nelle faccende domestiche e nella cura dei bambini nella prima infanzia (…) contribuisce ad “annullare il genere” nelle attività di gioco dei bambini e, così facendo, riduce il divario di genere nei giochi dei bambini».

«Una lettura interessante», ha commentato il Monde, che, in risposta a un lettore consumato dal senso di colpa perché il figlio ama i videogiochi e non le bambole, e dunque crescerà secondo gli “orribili” stereotipi di genere del vecchio mondo, consiglia di «abbandonare i joystick e mettersi ai fornelli», perché solo così potrà spinger il figlio a emularlo quando sarà più grande e a «smantellare la mascolinità archetipica» che si trova in lui.

Festa del papà? Solo se cucina

«Ciò che trovo davvero interessante in questo studio è il fatto che ciò che funziona meglio per trasformare le rappresentazioni dei bambini non è l’interazione con i genitori, ma l’imitazione: se vedo papà cucinare, giocherò con la cucinetta. La buona vecchia osmosi cara al sociologo Pierre Bourdieu», scrive il giornalista del Monde, prima di aggiungere: «Il che significa che se i bambini piccoli vedessero i loro padri, e non le loro madri, a casa per diversi mesi, e se agli uomini venisse offerto un vero e proprio congedo parentale retribuito, potremmo finalmente uscire da questa situazione infernale per le donne, che devono uscire di casa per realizzare le loro ambizioni professionali ma tornano presto a scaldare la pasta, perché sono ancora il pilastro della casa».

Gli attacchi di panico dei progressisti francesi erano già iniziati nell’ottobre 2022 leggendo uno studio condotto da uno dei tre sociologi sopraccitati, Kevin Dite). Secondo lo studio, l’89 per cento dei bambini preferiva giocare con le macchinine, rispetto al 32 per cento delle bambine. L’82 per cento delle bambine, sempre secondo l’inchiesta, si divertiva ancora con le bambole, contro solo il 19 dei bambini. «Questi stereotipi si riscontrano in tutte le classi sociali», commentò la radio pubblica francese. Un mese fa, un altro studio dell’Institut national d’études démographiques, ha confermato la “terribile” tendenza: i bambini si ostinano a giocare con le macchinine e le bambine con le bambole.

Ai maschi continuano a piacere macchinine e palla, alle femmine le bambole

«Maxime è venuto con la sua palla a giocare nel parco. Quando gli viene chiesto quali sono i suoi giochi preferiti, non esita un secondo: “Le macchinine e i camion dei pompieri”, dice il bambino. Bambole per le bambine e automobili per i bambini, fin dalla più tenera età questi stereotipi continuano ad avere vita dura, come evidenzia uno studio dell’Ined», ha scritto indignata France Info, la rete del servizio pubblico francese.

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In questo studio, i ricercatori dell’Ined si sono basati su un’indagine condotta su 13mila bambini osservati in Francia all’età di 2 anni. Nel dettaglio, le bambine sono più propense a giocare con le bambole (81 per cento) e a fare disegni (73 per cento), mentre i bambini sono più attirati dalle macchinine (89 per cento) o da una palla (76 per cento). Gli studiosi dell’Ined, nonostante i risultati, non demordono e invitano i genitori francesi a cambiare il loro modo di educare. «Per i bambini, la probabilità di giocare quasi quotidianamente con le bambole aumenta di quasi 7 punti percentuali se la madre gioca ogni giorno con il bambino», afferma l’Ined. Gli “stereotipi di genere”: un’ossessione francese.

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