Studia questa Natività, Crozza

Di Vittorio Sgarbi
04 Dicembre 2015
Nella puntata ieri sera a Virus, Vittorio Sgarbi ha parlato del Natale. Non tutto quello che ha detto è perfetto, ma tutto quello che ha detto è interessante

Vittorio Sgarbi lo conoscete: brillante, esagerato, sempre sopra le righe. Non gli si può certo chiedere – a lui, non credente – la precisione del teologo nella definizione delle verità di fede né di credere nella divinità di Cristo. Tuttavia è interessante sottolineare come certe sue intuizioni ed espressioni siano in completa sintonia con la fede cristiana, la sua bellezza, il suo fascino. Per questo vi proponiamo la visione di questo suo intervento alla trasmissione Virus di Rai Due, andata in onda giovedì 3 dicembre, in cui parla del Natale.

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19 commenti

  1. Cisco

    Avrà anche fatto delle imprecisioni teologiche, ma quello che conta e’ corretto e chiaro: Dio si è fatto uomo per insegnarci ad amare. Perfino i mentecatti ignoranti come Crozza.

    1. Xyzwk

      Che un uomo sia morto in croce convinto di salvare l’umanitá, ci puó anche stare, ma che l’umanitá intera dia per scontato che lo abbia fatto per insegnarci ad amare è una forzatura bella e buona! Al piú ha dimostrato di rinunciare a vivere anteponendo alla vita le sue convinzioni. L’amore è un’altra cosa e presuppone uno scambio reciproco di sentimenti e di gioia (il dolore purtroppo esiste ma non si cerca), non di negazione di se stessi. Negando se stessi si nega anche l’amore che è fatto di relazione, di vita vissuta assieme.

      1. To_Ni

        Cara Xyzwk
        L’amore non è quello che dici tu, hai dimostrato che non hai neanche l’idea di cosa è riducendolo ad uno “scambio” (già questo dice tutto). Anche nel come tratti “il dolore” manifesti l’endemica superficialità di non saper cogliere nell’ineliminabile elemento della condizione umana ciò che consente all’amore di dispiegare la sua potenza. Altro elemento che manifesta la tua insensibilità è il considerare “negazione di se stessi” ciò che è espressione della “ricchezza” di un uomo: la generosità, la gratuità la carità e la creatività. Questo perché si può donare ciò che si ha e condividere ciò di cui si ha esperienza (“ama il prossimo tuo COME TE STESSO”).

        Conclusione: non sai nulla dell’amore (conosci solo una “pataca”).

        PS: E figurati se comprendi il significato del “Sacrificio” di “Cristo”

        1. To_Ni

          Cara Xyzwk,
          voglio essere sempre chiaro con te per cui la correzione è d’obbligo:
          “patacca*”

        2. Giannino Stoppani

          L’amore sinallagmatico.
          Che dire…

        3. Xyzwk

          La conclusione del tuo concetto di amore te la faccio io: sadomasochismo!!! Solo una persona autolesionista e malata puó essere felice di negare il piacere per se stesso da condividere con l’altro. Ti manca solo il cilicio (o forse no?!?!)

          1. To_Ni

            Cara Xyzwk, credimi … mi contengo.

            Il commento che hai fatto è un tuo capolavoro, direi quasi un tuo “manifesto”. Equiparare l’” amare il prossimo tuo come TE STESSO” ad un atto sadomasochistico oltre ad una debolezza di pensiero e sentimento fa capire, oltre ogni ragionevole dubbio, che per te c’è una dimensione umana – sentimentale che ti appare come un rebus inesplicabile. Interpretare il “dare” come cedere, essere privati ed identificare l’amore come una manovra mercantile (disposta a dare, ma solo in cambio di ciò che riceve) ignorando la dimensione esclusivamente umana della ricchezza e della generosità del proprio essere esprime una aridità che lascia annichiliti e contro la quale poco o nulla c’è da ribattere.

            Madre Teresa di Calcutta … sadomasochista;

            Albert Schweitzer … sadomasochista;

            Un marito che accudisce con dedizione affetto una moglie, con la quale ha condiviso una vita, ora malata immobile … sadomasochista (ovvero: “una persona autolesionista e malata” …”felice di negare il piacere per se stesso da condividere con l’altro”)

            Cara Xyzwk, credo che sado-masochista è stare con te. Spero che nessuno, in un momento di bisogno estremo (capita nella vita) abbia la tua cura “commerciale”.

          2. Giannino Stoppani

            Consentimi To_Ni, ad amare il prossimo son buoni in tanti.
            A me pareva che la vera novità del cristianesimo non risedesse affatto nell’amare il prossimo, ma nell’amare i propri nemici e pregare per loro.
            Come vuoi che capisca questa roba uno che riduce l’amore al “grattami che ti gratto”.

          3. To_Ni

            Caro Giannino, giustissimo, è la rivoluzione cristiana. Ma prendo spunto dalla tua osservazione per chiedermi: se alla nostra amabile xy appare un atto masochistico l’amare “il prossimo…” cosa percepisce dell’ “amare i propri nemici e pregare per loro”? Una follia, il minimo. Basta percorrere con la memoria i suoi interventi con gli stermini legittimati di bambini non nati, il silenzio sull’aborto selettivo, sul mercato insulso messo in atto dalla Planned Parenthood, il disprezzo per le donne che non le somigliano oltre per gli “imperfetti” nel corpo per rendersi conto che con Cristo sono tutti i suoi nemici dichiarati. Allora mi rendo conto dell’inutilità del dialogo con lei ed il dovere di rimettere alla preghiera la cura per l’opportunità per potersi dischiudere dall’angoscioso angolo buio in cui ha limitato il senso della vita.

          4. Nino Schiavello

            Cara Xyzwk,
            c’è un equivoco in quanto hai scritto ieri e l’altro ieri. E nelle risposte ricevute. Mi spiace, non si tratta di filosofia bensì di storia (poi, ma solo poi, cioè solo dopo aver accettato di stare davanti ai fatti e di farne esperienza, si potrà discutere, garbatamente, anche di filosofia).
            A me e’ capitato di incontrare un Uomo, attraverso un avvenimento quindi, stando con il quale la mia esistenza, tutta -ripeto, tutta, senza censura alcuna-, e’ abbracciata e avviata verso un orizzonte di compimento ed infinito insieme. Non solo in passato. Ma oggi. Qui. E vivo lieto, andando incontro ad ogni circostanza e ad ogni persona. Infatti io, un poveretto amato da Uno che ha dato la vita per me, so che la mia esistenza vale, non certo per quello che so o che ho o che faccio, pur nell’impegno continuo per me e per gli altri, ma per quanto mi viene dato: gratuitamente, come la vita stessa.
            Possa accaderti altrettanto, amica, nel prossimo Natale di Gesù Cristo!
            Nino

      2. SUSANNA ROLLI

        Avevo scritto un commento, boh!..volete che chiami Cenerentola?

      3. jb Mirabile-caruso

        Xyzwk: “L’amore è un’altra cosa e presuppone uno scambio reciproco di sentimenti
        …………e di gioia […], non di negazioni di se stessi”………………………………….

        Che dire? La Sua comprensione dell’amore è così platealmente puerile che la sola scelta saggia, da parte di un Suo potenziale interlocutore, è quella di rimandare la discussione a quando Lei avrà conseguito la Sua maturità psichica. Se mai la conseguira! Perché veda, la generale credenza che la maturità in questione si raggiunga ai 18 anni è solo un assunto assolutamente privo di qualsivoglia riscontro oggettivo.

  2. Maria

    Sgarbi mi ha sempre dato solo fastidio, oggi mi ha commossa.
    E lui sarebbe un non credente?
    Quanti”cristiani”assidui alle Sante Messe sarebbero capaci di pronunciare queste parole?
    Si percepisce il sentimento di ammirazione per Dio, la tenerezza per Gesù Bambino, la gentilezza nei riguardi di Maria…
    GRAZIE, Vittorio, e buon Natale a Te!
    Ti auguro di vedere Gesù non solo con lo sguardo dell’esteta, ma con il desiderio di conoscerlo di più e amarlo.

  3. SUSANNA ROLLI

    Era ora!
    Spero che in tanti abbiano visto.
    Grazie, Vittorio
    Tanti auguri anche a te.
    Auguri Santi!

  4. recarlos79

    perché crozza ha il vizio tutto italocomunista di sbeffeggiare tutto ciò che non gli piace.

    1. Giannino Stoppani

      Caro Recarlos79, tu sbagli ad attribuire a certi guitti nostrani idee proprie e personalità tali da aver qualcosa che loro piace o non piace.
      Il loro unico scopo nella vita è alzare qualche euro facendosi in quattro per compiacere il padrone del momento.

    2. Jens

      OK, mi può anche stare bene, ma qui che si parla di Sgarbi, cosa c’entra Crozza?

      1. Sgarrubba

        Crozza c’entra perché sgarbi lo cita nell’inizio del suo intervento

  5. jens

    Scusate, cosa c’entra Crozza?

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