
Strage di Charleston. Familiari e amici delle vittime in fila dall’assassino: «Noi ti perdoniamo»

Le famiglie e gli amici delle vittime di Dylann Roof si sono alzate in piedi e uno a uno, nella corte della Carolina del Sud dove si sta svolgendo il processo, si sono avvicinati all’assassino per dire davanti a tutti che volevano perdonarlo. È quello che pochi giorni fa hanno fatto i familiari dei nove cristiani uccisi a sangue freddo dal giovane di 21 anni, che lo scorso 17 giugno è entrato in una chiesa metodista afroamericana di Charleston e ha aperto il fuoco in modo indiscriminato.
«IO TI PERDONO». «Voglio solo che tutti sappiano che io ti perdono», ha detto Nadine Collier, la cui sorella di 70 anni è stata assassinata dal ragazzo. «Tu mi hai portato via qualcuno di molto prezioso per me. Non potrò più parlarle, non potrò più stringerla, ma ti perdono. Dio abbia pietà della tua anima. Mi hai fatto del male, hai ferito molte persone, ma Dio ti perdona e io ti perdono».
«DIO ABBIA PIETÀ DI TE». Roof ha ascoltato tutti senza alcuna reazione. «Hai ucciso alcune delle persone più magnifiche che conosco», gli ha detto Felicia Sanders, che ha perso anche il figlio di 26 anni. «Ti abbiamo accolto mercoledì sera a braccia aperte durante la sessione di studio sulla Bibbia. Ogni fibra del mio corpo soffre. Non sarò mai più la stessa. Ma possa Dio avere pietà della tua anima».
«PENTITI, CONFESSATI». Alanna Simmons ha perso suo nonno, il pastore in pensione Daniel. «Anche se mio nonno e le altre vittime sono morte per mano dell’odio, questa è la prova che hanno vissuto nell’amore». Anthony Thompson, nipote di Myra, uccisa a 59 anni, ha aggiunto: «Ci piacerebbe se tu approfittassi di questa occasione per pentirti. Pentiti. Confessati. Dai la tua vita a Colui che conta più di tutto il resto, Cristo, così che lui possa cambiarti, allora starai bene, qualunque cosa ti accadrà».
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