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Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, figlia del leader socialista Bettino, rilegge con Tempi il libro di Filippo Facci, 30 aprile 1993, giorno in cui davanti all’Hotel Raphaël di Roma suo padre subì un “quasi linciaggio” ad opera di una folla inferocita. Quel giorno è passato alla storia come il simbolo della fine della Prima Repubblica.
Ricorda dov’era quel 30 aprile 1993?
Lo ricordo perfettamente. Ero incinta della mia terza figlia ed era una gravidanza difficile, per questo ero chiusa in casa. Vidi la notizia dell’assalto a mio padre al Televideo. Provai angoscia per quell’aggressione barbara e squadrista. Poi mio padre partecipò a L’istruttoria, un programma condotto da Giuliano Ferrara che gli chiese: “Ha avuto paura?” e lui rispose: “No, vergogna, per loro”. Solo al termine della trasmissione ci sentimmo al telefono e io ero molto scossa e piangevo alla cornetta. Fu allora che lui pronunciò una frase che non dimenticherò mai: «Stefania, ricordati che una Craxi no...
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