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Il mio amico Robi Ronza sostiene che fra le conseguenze virtuose degli Stati Uniti d’Europa ci sarebbe la riattivazione dei rapporti fra regioni adiacenti oggi appartenenti a stati diversi e centralizzati che hanno reso difficoltosa la naturale integrazione prefigurata dalla geografia e da affinità antropologiche: la Francia meridionale ritornerebbe a privilegiare gli scambi con l’Italia nord-occidentale, il mondo germanofono si disarticolerebbe nelle sue tre componenti - renana, “prussiana” e bavarese – e quest’ultima alimenterebbe rapporti preferenziali con l’Italia nord-orientale, eccetera.
La prospettiva è suggestiva, ma io resto molto scettico. Temo che negli Stati Uniti d’Europa – dei quali l’Esercito europeo (scriviamolo con la maiuscola un po’ per ironia e un po’ per avvertire dell’importanza estrema della cosa) sarebbe la prima istituzione compiuta dalla quale gemmano le altre, comprese quelle che all’esercito devono impartire gli ordini – gli interessi nazionali italiani sare...
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