Stasera in tv Ricordati di me, piuttosto pianto pomodori in una fattoria virtuale

Di Paola D'Antuono
28 Maggio 2013
Il terzo film di Gabriele Muccino è l'elogio della sfigataggine. Di un marito, di un adolescente, di una bellona e di un'aspirante velina

Sky Cinema Hits, ore 21.10: in programmazione c’è Ricordati di me. Gabriele Muccino, ancora gongolante per i successi del ruffianissimo L’ultimo bacio, si rimette all’opera. E mette insieme la bellona Bellucci, il fratello che lotta contro la zeppola, Laura Morante in versione super isterica, Fabrizio Bentivoglio con la palpebra calante e con il desiderio acceso e Nicoletta Romanoff o meglio, il suo fondoschiena.

PEGGIO DI COSI’. Come direbbe Gaber: «Vi presento la mia famiglia, non si trucca, non s’imbroglia, è la più disgraziata d’Italia». E così in effetti è, perché una famiglia messa peggio di così forse solo nel suo film precedente. Monica Bellucci parla poco – quasi soffia  – ma come sappiamo ha argomentazioni più convincenti, nonostante sia castigata in tailleur dal colore improponibile, ma riesce lo stesso a far traballare la noiosa esistenza di un padre di famiglia che della famiglia non ne può più. La figlia ha come massima aspirazione il velinismo, la moglie è l’immagine della frustrazione, il figlio della sfigataggine. Tutti insieme formano un quadretto disarmante, tipo tombola a Natale in tre.

SAN VALENTINO. A Monica Bellucci va il merito di aver interpretato un ruolo che mai nella vita la toccherà da vicino: la donna abbandonata da un uomo con aspirazioni da scrittore che dopo un incidente sembra aver cambiato idea. Ma intanto la frustrazione è sempre lì, dietro l’angolo, sarà anche merito dell’isterica moglie, professoressa votata al teatro, e di una figlia che si concede con la facilità con cui va in giro per casa con i pattini ai piedi. Il film uscì nel giorno di San Valentino del 2003, ormai dieci anni fa. Un minuto di silenzio per le coppie che decisero di passare così la loro Festa degli innamorati.

@paoladant

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