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Sperare è sorprendersi

Di Pier Paolo Bellini
31 Marzo 2025
Il volume di Gili e Mangone è un percorso storico, filosofico, poetico ed esistenziale su quel «bisogno senza del quale non possiamo vivere»
Sagrada Familia, Barcellona
Sagrada Familia, Barcellona

È da poco in libreria, per i tipi di Vita e Pensiero, il volume Speranza. Passione del possibile: un tema senza tempo di cui si parla da sempre perché, secondo gli autori, «la speranza è un bisogno universale e una struttura della stessa vita umana: senza speranza non possiamo vivere». A trattare il tema (al centro, tra l’altro, di questo anno giubilare) non sono teologi o filosofi, ma Guido Gili ed Emiliana Mangone, noti sociologi e docenti universitari.
Che c’entra la sociologia con la speranza? La prospettiva sociologica riemerge nel libro (tra tutte quelle appartenenti alle scienze umane qui chiamate all’appello) a indicare che la speranza è un fatto insieme personale e comunitario. Speriamo “per” gli altri (in loro favore e a causa loro) così come succede per il contrario (disperiamo di qualcuno o per colpa sua): le nostre speranze emergono dall’incontro tra le aspettative strutturali della persona e l’impatto con la realtà e con gli altri, di oggi e dei tempi passati.
«Risolvere ...

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