La preghiera del mattino (2011-2017)
Spending review, non dite a Bondi che in Rai non si lavora da 25 anni
MAI PIÙ TELEKABUL. C’è bisogno di una gestione più aziendale e meno politica nella Rai? «La risposta, fin troppo banale, è inequivocabilmente sì».
Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, intervistata da Arianna Finos, la Repubblica
ECCO, APPUNTO. Santoro a La7 significa perdita e concorrenza per la Rai. «Sì spero che Santoro possa tornare in Rai il prima possibile».
Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, intervistata da Arianna Finos, la Repubblica
PRIMA CHE SE NE ACCORGA ENRICO BONDI. Da anni la maggior parte delle produzioni sono realizzate in appalti all’estero dell’azienda. Quando sono entrata in Rai, 25 anni fa, si produceva tutto internamente. Tornare a quel metodo aiuterebbe la Rai a ritrovare una propria identità.
Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, intervistata da Arianna Finos, la Repubblica
267 CHILI IN 7 GIORNI. Duecento punti di spread con i titoli tedeschi sarebbe un livello adeguato.
Ignazio Visco, Corriere della Sera
VERAMENTE L’HA FATTA A SE STESSO. Oggi invece è lui (Mario Monti, ndr) che fa una domanda ai suoi interlocutori: «Mi chiedo quale sia il momento giusto per dare una disponibilità».
Marco Galluzzo, Corriere della Sera
SQUINZI & SQUINZIE. Sia pure con interessi spesso in conflitto, gli industriali e i lavoratori guardano all’economia reale e non ai giochi di prestigio e alle teorie astratte della finanza.
Antonio Di Pietro commenta la bocciatura parallela del governo da parte di Confindustria e Cgil, Corriere della Sera
MESTIERI SOCIALMENTE INUTILI. Gli anni passano e invecchiano con me. Mi convinco ogni giorno di più che leggo libri che non interessano a nessuno e che gli altri leggono libri che non interessano a me.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
LORO NON SANNO CHI SONO IO. Ogni giorno che passa dico “no” a nuovi inviti a incontri con scrittori perché mi stancano, mi infastidiscono gli show letterari, le passerelle su cui si esibiscono le peggiori vanità e le mediocrità meglio conservate.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
IN EFFETTI QUI È IL 9 LUGLIO. A volte sento che vivo in mezzo a realtà parallele e che ho l’obbligo di scegliere in quale muovermi. Così, per esempio, oggi, 25 giugno 2012, mentre scrivo queste righe, mi arriva l’invito a una conferenza.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
SÌ MA DILLO PRIMA. Varie centinaia di uomini e donne si radunano sul ciglio della strada. No, mi dicono le parole, non dire strada, di’ piuttosto sentiero.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
CHIAMATEMI GIULIACCI. Le parole mi dettano quello che vedo e mi indicano che il sole sta diradando la nebbia.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
CHIAMATEMI CGIL. Le parole mi dicono che devo metterle bene in ordine perché si notino le bandiere rosse dei sindacati in testa al corteo.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
CHIAMATEMI CHE GUEVARA. E sempre le parole mi indicano che devo lasciare da parte il romanzo che sto scrivendo e raccontare, narrare, i piccoli grandi dettagli della resistenza dei minatori.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
MA QUANTO SONO FIGO. So di essere bravo nel mio mestiere. Qualcuno sosterrà che non conosco modestia, ed è vero, non la conosco, perché ho sempre creduto che la modestia sia una virtù che deve essere praticata da chi ha davvero motivo di essere modesto.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
SENTO LE VOCI. Le parole che hanno deciso di unirsi a chi resiste mi chiedono di narrare l’odissea quotidiana di un uomo che si alza alle sei del mattino.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
PREMIO CHISSENEFREGA. È possibile che fra i romanzi dello scrittore latinoamericano di passaggio in Spagna e quelli di Marcel Proust ci sia qualche analogia. Ma a noi che ce ne frega? mi dicono le parole.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
PREGO. Sto narrando il lavoro, sto narrando lo sforzo umano. Grazie, parole.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
IL PISOLINO DEL GUERRIERO. I minatori si riposano e le parole e io ci sediamo vicino a loro, perché la loro stanchezza è la nostra, la loro fatica è la nostra, il loro coraggio è il nostro e la loro volontà di resistere è il nostro ossigeno.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
QUALUNQUE COSA PUR DI NON LAVORARE. Metto in ordine le parole che mi consentono di narrare l’universo e poiché sono fedele ai miei, a coloro che rendono possibile la vita con il loro sforzo di resistenza, scrivo, narro e resisto.
Luis Sepúlveda, la Repubblica
LA CHICCA DELLA MATTINA. Il mondo evidentemente cambia.
Dario Di Vico, Corriere della Sera
SCAPPA CHE TI CONVIENE. Zapatero lontano dai riflettori diventa maratoneta. Fuggito dalla politica, si è dato alla corsa.
Titolo della Stampa
VIETATO AI MINORI. Sto lavorando ad un tv movie che racconti la scoperta del bosono di Higgs.
Liliana Cavani, la Repubblica
ANNUSA MILANO. Milano si riconosce dall’odore.
Titolo della rubrica di Dario Cresto-Dina, la Repubblica Milano
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