
“Spazio, ultima frontiera”: Star Trek compie 45 anni
“Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima”.
E’ l’8 settembre 1966 quando sul canale Nbc con queste parole inizia Star Trek, vero e proprio cult di fantascienza che oggi festeggia 45 anni di storia in cui può vantare ben sei serie (inclusa una animata) e 11 film per le sale cinematografiche, di cui l’ultimo realizzato nel 2009. Qual è la chiave di un successo così longevo? Se pensiamo alla prima seria classica, in cui tutto ha avuto inizio, non troviamo nessun tipo di effetti speciali, come per esempio possiamo trovare in Star Wars, che con le sue battaglie spettacolari ha catturato l’attenzione del grande pubblico a partire dal maggio 1977. In Star Trek TOS (altro modo in cui è chiamata la serie classica) troviamo scenari e paesaggi minimalisti, ambientazioni e interni ridotti al limite, una produzione decisamente low budget. Ci sono però nella sceneggiatura alcuni aspetti tanto semplici quanto universali, tali da giustificare la presa sul pubblico.
Innanzitutto il filone di appartenenza è un genere forte e fiorente soprattutto in quegli anni: la fantascienza. Gene Roddenberry, padre della serie, ha voluto esplorarne la dimensione più pura, quella appunto più intimistica che spettacolare, dove viene messo a tema il fascino dell’avventura umana. Star Trek non è un telefilm di battaglie ma è un viaggio nello spazio che mostra per analogia un viaggio all’interno dell’uomo: si esplorano pianeti, si incontrano altre civiltà e ogni esperienza fa emergere la struttura interiore dell’essere umano, caratterizzato da amore, amicizia, anelito alla libertà, curiosità, odio, morte e vita.
Emergono le esigenze strutturali, la piccolezza di fronte al cosmo e nello stesso tempo la grandezza d’animo e di ideali che contraddistinguono ogni uomo. Tutto questo non viene mostrato in modo lezioso ma attraverso il rapporto di amicizia che lega i tre protagonisti principali della serie, l’impulsivo capitano dell’astronave Enterprise James T. Kirk (William Shatner), il suo secondo, l’ufficiale scientifico nonché razionalissimo signor Spock (Leonard Nimoy), il vulcaniano dalle orecchie a punta, e il cinico medico di bordo dottor Leonard McCoy (DeForest Kelley).
Si pensi poi a quell’invenzione tecnologica geniale che è il teletrasporto: difficile trovare oggi una persona che non sappia di che cosa si tratti. E’ un trasporto quantico di materia in base al quale una persona viene scomposta in particelle infinitesimali e successivamente ricomposta in un punto preciso le cui coordinate sono impostate su computer. Altra invenzione “trekkiana” è il tricorder, un’analizzatore multifunzionale usato per rilevare fonti energetiche e solitamente portato a tracolla, il faser, una pistola ad energia termica più moderna del vecchio laser, che può essere settata per stordire, per generare ustioni in rari casi mortali e al massimo livello per distruggere la materia, e il comunicatore, uno strumento usato dai membri dell’equipaggio per comunicare tra loro e molto simile ai moderni cellulari.
Ci sono anche alcune curiosità che hanno determinato l’unicità di questa serie: nel periodo di contrapposizione tra blocco sovietico e blocco occidentale, Star Trek mostrava personaggi di varie razze che esploravano insieme l’universo e collaboravano per esportare gli ideali universali di democrazia e di uguaglianza. Il 22 novembre 1968 assistiamo poi al primo bacio interrazziale nella storia della televisione, tra Uhura, prima attrice nera della storia della televisione, che interpreta il ruolo di addetto alle comunicazioni, e il capitano Kirk.
Nel 1986 Gene Roddenberry decide che era arrivato il momento di creare un seguito della storia. Nasce così Next Generation, con nuovi personaggi e un nuovo capitano, Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) e l’androide Data (Brent Spiner). Serie tecnologicamente più progredita (complice anche la maggiore attualità della produzione), Next generation consta di 178 episodi divisi in 7 stagioni. C’è poi Deep Space Nine, spin off di Next Generation, Voyager, unica serie dove è una donna ad essere capitano, e Enterprise, concepita come prequel delle altre serie televisive.
Star Trek è diventato nel tempo un fenomeno di massa e di culto fortissimo, ha ispirato molte serie di successo (pensiamo a Battlestar Galactica) e altrettante serie l’hanno omaggiata (l’episodio 65 della quarta stagione di Futurama è completamente dedicato). Digitando www.startrek.com ci imbattiamo in un sito estremamente vivace e attivissimo dove possiamo trovare interviste esclusive e segnalazioni di iniziative organizzate per festeggiare il compleanno della serie.
Da anni i raduni che vengono organizzati fanno registrare il tutto esaurito e Leonard Nimoy e William Shatner sono ancora oggi invitati e presi d’assalto dai fans in cerca di foto o autografi, a testimonianza di quanto l’eredità di questa serie sia tuttora forte e viva.
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