
Spari davanti a Palazzo Chigi. Uno dei carabinieri feriti rischia la paralisi
Mentre in televisione scorrevano le immagini del giuramento dei ministri del governo di Enrico Letta, una sparatoria si verificava di fronte a Palazzo Chigi, dove alle 13 era prevista la prima riunione del Consiglio dei Ministri.
DUE UOMINI A TERRA. A terra sono rimasti due carabinieri. Il brigadiere Giuseppe Giangrande, 50 anni, è stato colpito alla gola da due proiettili, ha subito un «importante» danno al midollo e rischia la paralisi. Ricoverato e operato all’Umberto I, resterà in prognosi riservata per altre 72 ore. L’altro militare, Francesco Negri, 30 anni, è stato colpito ad entrambe le gambe e non è grave. Sta bene, invece, la donna incinta che era stata ferita di striscio durante la sparatoria.
PREITI DAVANTI AI PM. Ad aprire il fuoco contro gli agenti è stato Luigi Preiti. 46 anni, calabrese trasferito in Piemonte, era recentemente tornato a casa dei genitori dopo la separazione dalla moglie e la perdita del lavoro. Era schiacciato dai debiti contratti col videopoker. L’uomo, lo hanno confermato i suoi familiari, non aveva problemi psichici, stava soltanto vivendo un periodo di grande difficoltà. Davanti ai pm Preiti, che non aveva un regolare porto d’armi per la pistola con cui ha sparato, ha detto che avrebbe voluto sparare ai politici
ALFANO: «GESTO ISOLATO». Secondo il neoministro dell’Interno Angelino Alfano «Sembra un gesto isolato. Un atto tragico compiuto da un disoccupato che ha manifestato l’intezione di suicidarsi, ma non ha potuto farlo per l’esaurimento del caricatore». Alfano ha detto che ci sono comunque accertamenti in corso e ha confermato che «sono state rafforzate le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili, anche se la situazione generale non desta preoccupazioni». Poi a nome di tutto il consiglio dei ministri ha espresso solidarietà ai carabinieri e alle famiglie delle vittime.
FERMA CONDANNA DAL M5S. I capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi hanno fermamente condannato a nome del Movimento quanto accaduto di fronte a Palazzo Chigi. Lo stesso ha fatto poco dopo Beppe Grillo, che con un audio caricato sul suo blog ha espresso solidarietà ai carabinieri e preso le distanze «da ogni forma di violenza», auspicando che si tratti di un «episodio isolato».
IL PDL CONTRO CHI ALIMENTA L’ODIO. Poco dopo la sparatoria era stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno a esprimere preoccupazione per il clima nel paese ai microfoni del TgLa7. «Certo – ha detto Alemanno – quando per mesi e mesi si inveisce contro il palazzo, prima o poi un pazzo esce fuori». Reazioni analoghe nel corso del pomeriggio anche da altri esponenti del Pdl. Renato Schifani ha parlato di «attacco alle istituzioni che deve indurre a riflettere soprattutto chi in questi mesi, e anche negli ultimi giorni, ha alimentato veleni e acuito un clima di scontro politico e sociale». Ancora più duro ed esplicito Maurizio Gasparri che ha twittato: «C’è chi ha invocato bombardamenti sui palazzi della politica poi uno va lì e spara ai carabinieri. Ci sono responsabilità evidenti».
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7 commenti
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Grazie alla Redazione per l’articolo,pur drammatico. comunque.
Non bisogna alimentare l’odio, parole sacrosante.Diffondere odio porta alla violenza, le cose si complicano e spesso persone innocenti vengono ferite o addirittura uccise, alimentando altro odio e altra violenza. Le classi che hanno in mano il potere reale,(banche d’affari, multinazionali e “notabili” vari) non esasperino però la società con il loro comportamento scellerato, come succede ultimamente in Occidente,in questo modo fornendo assurdi “alibi”ai vari “malati mentali” o estremisti fanatici.Difatto anche accrescere le disuguaglianze sociali, colpire i ceti deboli , voler manovrare le persone per imporre un certo stile di vita e modo di pensare, nascondendosi dietro ideologie ottocentesche o pseudomoderne bislacche teorie, solo per farsi gli affaracci propri, è violenza altrettanto inutile e pericolosa. L’odio sociale è da condannare, da qualsiasi parte esso provenga e in qualsiasi modo si manifesti.
Certo che l’invasione dell’Ungheria non è colpa di Crimi o della Lombardi e che Napolitano deve certo fare un mea culpa per aver plaudito all’invasione. Ma è palese che la retorica di Grillo & co. assomiglia molto a quella del PCI degli anni di piombo, quando definiva i militanti BR “compagni che sbagliavano”. Per quanto mi riguarda non ho mai sentito Lupi o altri, se non Grillo, appoggiare l’azione violenta di molti NO TAV, oppure fare orribili commenti, tipo quelli che molti Grillini si sentono in dovere di fare sul blog del M5S in relazione a quanto accaduto oggi.
Mi meravigliano i commenti di molti che, su vari quotidiani, con rabbia giustificavano colui che aveva sparato con il ritornello della politica corrotta. Un’atteggiamento da paesi del terzo mondo dove si pensa che solo con la violenza si possono risolvere i problemi. Ma è palese che la violenza non ha mai risolto i problemi, tutto al più li sostituisce con altri più gravi.
Anche le dichiarazioni di condanna da parte della Lombardi e Crimi, per la rapidità, suonano un po’ come un tentativo di lenire il senso di colpa che questo tragico avvenimento ha stimolato, soprattutto se accostato alla lunga campagna d’istigazione all’odio e alla violenza da parte di Grillo e di molti Grillini (vedi la campagna anti TAV e l’istigazione alla rivolta contro il ‘golpe’, poi diventato ‘golpettino’.
infatti, sicuramente la colpa della sparatoria è da addebitare a Grillo e al M5S. Napolitano, Letta, Lupi e la Bonino sono dei santi martiri innocenti, sicuramente contro la violenza, come la loro storia politica dimostra. La gente si suicida perchè non ha capito. Ad es.: vedo che su questo sito oggi si parteggia per Napolitano. Eppure egli disse che in Ungheria l’Urss portava pace. E’ chiaro che la colpa dell’invasione dell’Ungheria è di Lombardi e Crimi.
I grullini sono gli unici che hanno sentito il bisogno di prender le distanze dall’attentatore
ma vergognati un pochino dai!