
Spagna, il governo approva la legge che sconsacra la Valle dei Caduti

L’enorme croce della Valle dei Caduti verrà abbattuta? Che ne sarà dei monaci benedettini che dal 1958 custodiscono l’immenso mausoleo spagnolo a nord di Madrid nelle cui cripte sotterranee riposano quasi 50 mila caduti de los dos bandos, repubblicani e franchisti vittime della Guerra civile?
Martedì 20 luglio il Consiglio dei ministri della Spagna ha approvato la Legge della Memoria Democratica, completando ciò che era già stato ottenuto dall’antecedente legge della Memoria storica del 2007 con Zapatero: una nuova norma, ora al vaglio del parlamento, che consiste condanna eterna di Franco e di tutto ciò che dalla sua vittoria è derivato (Costituzione del 1978 e monarchia comprese). Una norma che, tra le altre cose (dall’annullamento delle sentenze giudiziarie dell’epoca alla modifica degli attuali programmi scolastici), dichiara estinta la Fondazione della Santa Cruz del Valle de los Caídos «perché i suoi scopi sono incompatibili con i princìpi e i valori costituzionali», dettaglia l’articolo 54.5.
La legge sconsacra la Valle dei Caduti
La legge sancisce pertanto la trasformazione della Valle dei Caduti in un cimitero civile e insieme l’espulsione dei benedettini dall’annesso monastero. Colpa imperdonabile dei monaci sarebbe aver ricevuto da Franco il compito di mantenere il culto liturgico e vegliare sull’enorme complesso che oggi ospita il mausoleo, ma anche l’abbazia, una scuola in cui studiano bambini sotto i 14 anni, una locanda e un centro studi (attualmente inutilizzato).
Sconsacrare, risignificare, riassegnare a luogo civile: sono queste le parole d’ordine della legge e della sua madrina Carmen Calvo. La gestione passerà al Patrimonio Nacional che ne farà un luogo di “memoria democratica” appunto; quanto all’abbazia, potrà essere affidata a un ordine designato dall’arcidiocesi di Madrid, ma di presenza religiosa nella valle non si parla in alcun rigo. Di più: sono anni che Podemos punta a rimuovere o far saltare in aria la grande croce.
La rimozione delle croci
Gli alleati nicchiano, si contraddicono, al momento non prevedono di abbatterla, considerano la questione “secondaria” mentre, dopo aver già riesumata e sloggiata la salma del Caudillo nel 2019, si affrettano a rimuovere i resti di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange.
I cattolici si preoccupano e non a caso: le misure in vigore dai tempi di Zapatero ordinano la rimozione di monumenti, simboli o nomi di luoghi pubblici legati alla guerra civile e alla dittatura. In teoria i luoghi della Chiesa cattolica sarebbero esclusi dalle loro applicazioni; in pratica, brandendo la legge della memoria storica prima e inneggiando a quella della memoria democratica dopo, sono già state rimosse decine di croci e targhe.
La croce nella discarica
Ricordate cosa è successo ad Aguilar de la Frontera (Cordoba)? Proprio come in un video delle demolizioni del partito cinese o degli islamisti in Iraq, la mattina del 19 gennaio scorso un operaio armato di sega elettrica aveva troncato il basamento dell’alta croce del convento delle carmelitane scalze, l’aveva imbragata, sollevata con una gru, caricata su un camion e infine gettata nella discarica di Moriles, e lì abbandonata, tra cumuli di terra e rifiuti. Originariamente eretta come tributo ai caduti della guerra civile, nonostante la rimozione della targa nell’81, secondo la task force per il Recupero della memoria della storia sociale dell’Andalusia le origini “fasciste” di questa e delle altre croci, come quella dei caduti di Aroche, spogliata di ogni riferimento franchista fin dagli anni Ottanta, sarebbero rimaste a vita.
I martiri della Guerra Civile
«Non sappiamo nel dettaglio cosa voglia fare il Governo», ha confermato il cardinale Carlos Osoro, arcivescovo di Madrid ricordando che i benedettini sono un simbolo di riconciliazione e la croce un simbolo di amore. Secondo i giornali, il legame tra Valle e monaci è protetto dagli accordi Chiesa-Stato del 1979 e non si può spezzare a meno che venga espressamente indicato dal Vaticano o dall’abate di Solesmes (superiore dei monaci della Valle). Tuttavia, come hanno ben sottolineato i promotori di un drammatico appello lanciato lo scorso anno per salvare la grande croce, basterebbe agli estensori degli “atti di riparazione” ricordare che in Spagna «tra il 1934 e il 1939, i cristiani hanno subìto una delle più grandi e sanguinose persecuzioni della storia da parte di un’oscura coalizione di socialisti, comunisti e anarchici chiamata “Fronte popolare”, con più di 8 mila religiosi e diverse migliaia di laici brutalmente assassinati, uccisi solo ed esclusivamente per la loro fede».
Gli anticlericali fucilarono Gesù
Nel luglio del 1936 cinque giovani dell’Azione cattolica furono uccisi mentre cercavano di difendere il possente monumento del Sacro Cuore del Cerro de los Ángeles. Qualche giorno dopo un plotone di miliziani repubblicani, con tanto di troupe e fotografi, con l’obiettivo di “sparare a Dio” iniziarono a fucilare la statua di Gesù e distruggere tutte le sculture del Cerro. La pietra, durissima, rese necessario ricorrere alla dinamite. La stampa del Fronte Popolare pubblicò le immagini della fucilazione e della testa della statua crivellata di colpi titolando sulla «desaparición de un problema». La collina degli angeli venne ribattezzata la “collina rossa” e tale rimase fino alla fine della Guerra Civile. «Ora – come scrive La Razón – vale la pena chiedersi se il simbolo di questa nuova era sarà l’esplosione della Croce della Valle dei Caduti».
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