
Spaccatura Pdl. Alfano: «Primarie per le prossime elezioni». Fitto: «Sceglierà Berlusconi»
«La mia idea non è cambiata rispetto alla fine del 2012 quando lanciammo le primarie. Alle prossime elezioni, il nostro candidato dovrà essere scelto attraverso primarie il più aperte possibile, alle quali partecipi il più alto numero di simpatizzanti»: non finisce di stupire il nuovo libro di Bruno Vespa, che anche oggi, dopo le anticipazioni sulle rispose di Silvio Berlusconi, ha offerto spunto per il dibattito mediatico, e per le spaccature nel Pdl. A invocare un confronto forte ma a viso scoperto, le primarie che aprirebbero una nuova storia all’interno del centrodestra, nel libro di Vespa è l’attuale vicepremier Angelino Alfano, leader anche della fazione delle “colombe”. Qualche pagina più in là, dal libro di Vespa arriva la seconda notizia del giorno. A parlare con il giornalista e Raffaele Fitto, leader dei “falchi” pidiellini che nero su bianco afferma: «Io ragiono sul dopo Berlusconi il giorno in cui Berlusconi autorizzerà il “dopo”. Ricordiamo che lui ha fatto la campagna elettorale del 2013 dicendo che il candidato a palazzo Chigi sarebbe stato Alfano. Quindi? Quindi sarà ancora una volta lui a decidere cosa si farà».
«CAVOLATA COSMICA». Alfano smentisce l’idea spesso attribuita ai “lealisti”/colombe del Pdl, di stare lavorando ad un nuovo partito di centro. «L’idea di far nascere un partito centrista che aderisca autonomamente al Ppe è una cavolata cosmica. Il tema non è di aggiungere allo schieramento un nuovo partito, ma di fare un grande centrodestra che unisca tutte le forze moderate e riformiste alternative alla sinistra, a cominciare da quell’area centrista che ha preso il 10 per cento dei voti e che, se schierata con noi, ci avrebbe portato ad una smagliante vittoria».
«NO AGLI ESTREMISMI». Nel libro Alfano rincara la distanza tra le due posizioni, con un attacco diretto ai falchi: «A proposito della linea del partito, il nostro è stato sempre un grande movimento a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che finisca in mano a estremisti. Berlusconi non lo è, ma c’è il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione si prenda quella deriva». Un riferimento insomma, nemmeno tanto velato, non solo al collega di partito e coprotagonista del libro di Vespa, Fitto, ma ai vari Daniela Santanché, Mara Carfagna, Sandro Bondi. Che non a caso è uno dei primi a reagire alle anticipazioni del libro di Vespa.
BONDI E LE REAZIONI. Il coordinatore di Forza Italia replica: «Leggo con stupore misto ad amarezza le dichiarazioni di Alfano contenute nel libro di Bruno Vespa. Per me Forza Italia è un patrimonio che non dovrebbe essere intaccato con dichiarazioni così avventate e radicali. L’unica ragione per cui scelgo di restare in Forza Italia è la leadership umana e politica del presidente Silvio Berlusconi, il quale fa bene a non lasciare Forza Italia né ai supposti estremisti, né tanto meno a coloro che non hanno dimostrato alcuna lealtà e solidarietà nei suoi confronti nel momento più difficile della sua vita». A ruota, segue anche la dichiarazione di Daniele Capezzone, «Condivido parola per parola le dichiarazioni dell’amico Bondi».
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