
Sono addirittura sei le coppie iscritte allo “storico” registro per le unioni civili di Napoli
«Una pagina storica per le cittadine e i cittadini. L’approvazione del registro delle unioni civili, da parte del consiglio Comunale di Napoli e su proposta della giunta, dimostra ancora una volta come questa città possa essere un laboratorio democratico prezioso per l’estensione dei diritti, per la piena libertà degli individui e la completa attuazione dell’articolo 3 della Costituzione». Così diceva il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il giorno dell’approvazione del registro.
Da quel 27 luglio ne sono passati di giorni e sapete voi a quanto ammonta la cifra di coppie iscritte allo storico registro? Sei.
Quattro lo hanno fatto il 27 luglio stesso, e fu senz’altro una cerimonia molto bella e molto sentita, tanto che il primo cittadino si spinse fino a dipingere il capoluogo campano come la «città dei diritti civili e politici».
Però il numero delle coppie iscritte s’eleva fino a uno “storico” sette, se si tiene conto anche dell’altra coppia che s’è registrata a Bagnoli Irpino, dove il registro è stato approvato il 13 aprile 2012.
Il registro è stato approvato il 1 marzo anche a Portici. Anche qui un un risultato storico: zero iscritti.
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2 commenti
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@Galvani
La laboriosa metabolizzazione del famoso panino omofobo deve aver dato il colpo finale alle tue già devastate meningi.
1) Chi te lo ha detto che i cattolici sono a favore dei registri delle unioni civili? L’hai letto su “Milk the Bull”?
2) Chi te lo ha detto che i cattolici vogliano dare “un contentino” a chicchessia e non semplicemente prendere a calci nel sedere (metaforicamente parlando, s’intende!) le idee perverse e pervertitrici che tu continui a propinare con supremo sprezzo del ridicolo e, sopratutto, dando scandalo e peccando gravemente contro lo Spirito Santo?
3) Ti rendi conto che, da quanto sopra si deduce che la tua frase: “Non capite neanche che su questi registri la pensiamo alla stessa maniera, voi e noi” è ridicolmente falsa fino al midollo come il panino “God hates fags” che ti è rimasto nel gargarozzo?!
4) Ti rendi conto che con la succitata frase ti sei rivelato talmente megalomane da pretendere di rappresentare non solo un qualsivoglia “noi”, ma anche da ritenere plausibile che ai giornalisti di Tempi interessi minimamente il tuo ridicolo parere?
Aggiungerei che fingendo di ignorare chi, da qui sotto, lo chiama a render conto delle bischerate che scrive lassù su feisbuc, il nostro caro Galvani ha raggiunto l’acme dell’idiozia più puerile e spocchiosa.
Sì, perché gli interventi di altri utenti del “social network” hanno dimostrato che il Galvani “non può non sapere” cosa gli si scrive da qui, e che, dunque, se non risponde alle critiche, è solo perché finge di non vedere come gli struzzi.
Come se uno potesse non sentire una legnata sul capo facendo finta di non averla presa.