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E se il soldi del Pnrr fossero “troppi”?

Di Emanuele Boffi
26 Aprile 2023
C'è il rischio che i miliardi piovuti dall'Europa possano non essere spesi o spesi male. Il governo ha ereditato una complicata partita economica e politica
Il ministro degli Affari Europei, Politiche di Coesione e Pnrr Raffaele Fitto, Roma, 5 aprile 2023 (Ansa)
Il ministro degli Affari Europei, Politiche di Coesione e Pnrr Raffaele Fitto, Roma, 5 aprile 2023 (Ansa)

«Il problema principale del Pnrr? Sono troppi soldi. Non è una tesi nata con il governo Meloni, è un’analisi svolta ai tempi del governo Draghi», scriveva qualche giorno fa sul Corriere della Sera Francesco Verderami.
La frase è paradossale solo all'apparenza perché ogni giorno che passa ci si rende sempre più conto che l'idea (diciamo pure l'ubriacatura) secondo cui grazie ai miliardi "a gratis" piovuti dal cielo, l'Italia avrebbe rivissuto una crescita economica paragonabile a quella degli anni Cinquanta e Sessanta era, appunto, un miraggio.
122,6 miliardi di debiti
Per una serie di ragioni. La prima, come tutti sanno anche se tutti tendono a dimenticarlo, è che i soldi arrivati dall'Europa non sono solo "regalati", ma "prestati", ergo vanno restituiti. Lo ricordava sempre Verderami nell'articolo suddetto: l'Italia ottenne 191,5 miliardi di euro, «un record per distacco rispetto ad altri Paesi europei come la Spagna (69,5 miliardi), la Francia (39,4 miliardi) e la Germania (25,6 m...

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