
Solare ed eolico costano meno delle fonti fossili? È vero l’esatto contrario

Nonostante ci venga ripetuto in continuazione che il solare e l’eolico sono ormai le forme di elettricità più economiche, l’anno scorso i governi di tutto il mondo hanno dovuto spendere 1.800 miliardi di dollari per la transizione verde. «L’eolico e il solare sono già significativamente più economici del carbone e del petrolio»: così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden giustifica comodamente la spesa di centinaia di miliardi di dollari in sussidi verdi. In effetti, sostenere che l’eolico e il solare sono più economici è un meme utilizzato da lobbisti, attivisti e politici ambientalisti di tutto il mondo. Purtroppo, come dimostrano quei 1.800 miliardi di dollari, si tratta di un’affermazione decisamente ingannevole.
Eolico e solare producono energia solo quando il sole splende o il vento soffia. Per tutto il resto del tempo, la loro elettricità è infinitamente costosa ed è necessario un sistema di back-up. Questo è il motivo per cui a livello globale l’elettricità continua a dipendere per quasi due terzi dai combustibili fossili, e per cui, stando alle tendenze attuali, ci manca un secolo intero per arrivare a eliminare i combustibili fossili dalle fonti di produzione di elettricità.
Il primo motivo per cui la tesi dell’elettricità “più economica di tutte” è sbagliata è l’intermittenza dell’energia green. Immaginate se domani venisse lanciata sul mercato un’auto a energia solare che viaggia a costi inferiori rispetto a un veicolo a gas. Sembra allettante, finché non ci si rende conto che l’auto non funziona di notte, o quando è nuvoloso. Una volta acquistata l’auto, ci sarebbe comunque bisogno di un veicolo a gas di riserva. Toccherebbe pagare per due auto.
È quel che accade con le energie rinnovabili. Le società moderne hanno bisogno di energia 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quindi l’inaffidabilità e l’inefficienza del solare e dell’eolico comportano costi elevati e spesso nascosti. È un problema minore per i paesi ricchi che hanno già costruito centrali elettriche alimentate con combustibili fossili e possono semplicemente usarne altre come riserva. Tuttavia, questo renderà l’elettricità più costosa, poiché le fonti rinnovabili intermittenti rendono intermittente anche tutto il resto.
Ma nei paesi più poveri e affamati di elettricità ci sono ben poche infrastrutture energetiche a combustibili fossili da cui si potrebbe partire. Con grande ipocrisia, i paesi ricchi si rifiutano di finanziare l’energia da combustibili fossili di cui il mondo in via di sviluppo ha estremo bisogno. E insistono invece perché la gente si arrangi con fonti di energia verde inaffidabili, che non sono in grado di alimentare pompe o macchinari agricoli necessari a fare uscire le popolazioni dalla povertà.
Spesso si dice che le grandi potenze industriali emergenti come Cina, India, Indonesia e Bangladesh ottengono più energia dal solare e dall’eolico. Ma questi paesi ottengono molta più energia supplementare dal carbone. La Cina l’anno scorso ha ricavato molta più energia dal carbone che dal sole e dal vento. L’India ne ha ricavata tre volte tanto, mentre il Bangladesh ha prodotto 13 volte più elettricità dal carbone che da fonti di energia green e l’Indonesia addirittura 90 volte di più. Se il solare e l’eolico fossero davvero più convenienti, perché questi paesi avrebbero dovuto rinunciarvi? Perché l’affidabilità conta.
You’re constantly told solar and wind cheapest
Emerging economies use ever more electricity
So, cheap solar and wind should power their increase, right?
No
Because real nations need power 24/7
— solar and wind only cheapest when sunny and windyhttps://t.co/wE7mv6qiRA pic.twitter.com/npjvGTJb44
— Bjorn Lomborg (@BjornLomborg) February 8, 2024
Il modo tipico di calcolare il costo dell’energia solare semplicemente trascura la sua inaffidabilità e ci dice qual è prezzo dell’energia solare quando spende il sole. Lo stesso vale per l’energia eolica. Questo in effetti rende il loro costo leggermente inferiore a quello di qualsiasi altra fonte di energia elettrica. La Us Energy Information Administration valuta l’energia solare a 3,6 centesimi di dollaro per kWh, appena davanti ai 3,8 centesimi del gas naturale. Ma se si include una stima plausibile del valore dell’affidabilità, i costi reali esplodono: uno studio peer-reviewed calcola un aumento pari a 11-42 volte, cosa che rende il solare di gran lunga la fonte di elettricità più costosa, seguita dall’eolico.
L’enorme costo aggiuntivo deriva dalla necessità di stoccaggio. L’elettricità è necessaria anche quando il sole non splende e il vento non soffia, peccato che la capacità delle nostre batterie sia miseramente inadeguata. Le ricerche dimostrano che durante ogni inverno, quando il solare contribuisce in misura minima, in Germania si verifica una “siccità da vento” di 5 giorni in cui anche le turbine eoliche non producono quasi nulla. Questo induce a pensare che saranno necessarie batterie per un minimo di 120 ore, anche se il fabbisogno effettivo sarà molto più lungo, dal momento che le siccità a volte durano molto di più e si ripresentano prima che la capienza di stoccaggio sia stata riempita. Un nuovo studio incentrato sugli Stati Uniti conclude che per ottenere il 100 per cento di elettricità solare o eolica con un backup sufficiente, il paese dovrebbe essere in grado di immagazzinare ogni anno il livello di quasi tre mesi di elettricità. Attualmente le batterie di stoccaggio hanno una durata di 7 minuti.
Il solo costo delle batterie richiederebbe agli Stati Uniti una spesa pari a cinque volte il loro Pil attuale. Per di più le batterie andrebbero riacquistate una volta scadute, dopo soli 15 anni. A livello globale, il costo per avere batterie sufficienti sarebbe pari a 10 volte il Pil mondiale, e andrebbe pagato ogni 15 anni.
Il secondo motivo per cui la tesi è falsa è che non tiene conto del costo del riciclo delle pale eoliche esaurite e dei pannelli solari esauriti. Già oggi, una cittadina del Texas è invasa da migliaia di enormi pale che non possono essere riciclate. I pannelli solari e le loro batterie già vengono scaricati nei paesi poveri di tutta l’Africa, disperdendo sostanze chimiche tossiche nel suolo e nelle riserve idriche. Considerando la durabilità di pochi decenni [di questi dispositivi] e le pressioni esercitate dalla lobby del clima per incrementarne enormemente l’utilizzo, la situazione non potrà che peggiorare. Uno studio dimostra che il costo di questi rifiuti raddoppia da solo il costo reale del solare.
Se il solare e l’eolico fossero davvero più economici, prenderebbero il posto dei combustibili fossili senza bisogno di grandi spinte da parte dei politici e dell’industria. Questa tesi viene ripetuta incessantemente perché è conveniente. Se vogliamo risolvere il problema del cambiamento climatico, dobbiamo invece investire molto di più nella ricerca e nello sviluppo di fonti di energia a bassa emissione di CO2. Solo un significativo impulso nell’ambito della ricerca e dello sviluppo può portare alle scoperte tecnologiche di cui c’è bisogno – nella riduzione dei rifiuti, nel miglioramento dello spazio di stoccaggio e dell’efficienza delle batterie, ma anche in altre tecnologie come il nucleare modulare – per rendere le fonti energetiche a bassa emissione di CO2 davvero più economiche dei combustibili fossili. Fino ad allora, le affermazioni secondo cui i combustibili fossili sarebbero già stati sorpassati sono soltanto pie illusioni.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!