
Slovacchia. I vescovi invitano a votare “sì” per la famiglia e contro le teorie di genere

Slovacchia. Si avvicina la data (7 febbraio) del referendum sulla famiglia. I vescovi del paese hanno preso una netta posizione invitando i fedeli e i cittadini a votare “sì”. Come vi abbiamo già raccontato, l’estate scorsa l’Alleanza per la famiglia (Azr) ha presentato al presidente della repubblica Kiska le 408.322 firme raccolte (su una popolazione di 5,5 milioni di abitanti), assieme ai quesiti referendari. Le domande su cui gli slovacchi saranno chiamati ad esprimersi sono molto chiare: siete d’accordo nel definire “matrimonio” unicamente la convivenza basata sull’unione di un uomo e di una donna? Siete d’accordo che a coppie o gruppi omosessuali sia impedita l’adozione e la conseguente educazione di bambini? L’ultimo quesito riguarda la possibilità per i genitori di dispensare i figli da lezioni sull’educazione sessuale o sull’eutanasia.
L’INCORAGGIAMENTO DEL PAPA. Sebbene il referendum abbia solo valore consultivo, il suo valore simbolico è importante per prevenire l’introduzione in futuro di normative che modifichino l’istituto matrimoniale. Anche in Slovacchia, infatti, diverse forze politiche premono per introdurre nel paese politiche ispirate alla cosiddetta “ideologia di genere”. Per questo, domenica scorsa i vescovi hanno fatto distribuire in tutte le parrocchie una lettera pastorale in cui si invitano i fedeli a partecipare al voto per garantire il raggiungimento del quorum e a riaffermare il loro “sì” alla famiglia tradizionale. Nella lettera, i presuli ricordano in proposito la posizione espressa a più riprese sull’argomento da papa Francesco e l’incoraggiamento dato dal Santo Padre alla Chiesa locale in questa battaglia, durante un recente incontro con una delegazione slovacca, cui si era rivolto con queste parole: «Saluto la coraggiosa Chiesa slovacca che sta lottando per la difesa della famiglia. Li esorto ad andare avanti con coraggio».
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5 commenti
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Il trucchetto per cui negare una richiesta significa commettere un’ingiustizia è piuttosto bizzarro. I gay fanno così: negare un diritto a noi è negare ogni diritto; se ai gay non è permesso sposarsi, è ingiusto lo facciano gli etero. Tutto è diritto: o niente lo è. Un principo logicamente e giuridicamente aberrante.
Nei Paesi dell’Est, Ungheria, Croazia, Slvoacchia, reagiscono alle imposizioni autoritarie dell’Ue: chi può dubitare che, dissolta la cappa di conformismo mediatico in vigore da noi su questo come su altri temi, la gente voterebbe contro le direttive eurocratiche? Tanto è vero che Commissione europea e governi nazionali fiduciari della Commissione impediscono di votare su certi temi, se non quando hanno la certezza demoscopica di vincere grazie a un’opera di persuasione svolta con gli strumenti di soft power che manipolano l’opinione pubblica: lo vediamo in televisione, cinema, talk-show, pubblicità.
Auguro alla Slovacchia, che non si è fatta intimidire, di votare contro il principio per cui “ogni desiderio crea diritto.” E che anche altri Paesi possano fare lo stesso.
Auguro alla Slovacchia che vinca la democrazia, ovvero la possibilità di un popolo di decidere direttamente su questioni così importanti ed alla base della società.
Definire “superstiziosa idiozia” una posizione lecita e ragionevole è quanto di più illogico è scorretto.
Non riesco a capire perché si sia così tanto contrari agli organismi geneticamente modificati (OGM) in quanto si modificano pericolosamente gli equilibri della vita che si sono consolidati in milioni di anni …. ma si è favorevoli a modificare “geneticamente” il concetto di famiglia e di procreazione che sin dalle origini ha caratterizzato le comunità umane ed la società occidentale in particolare.
Diverso è il discorso dei diritti civili degli omosessuali … primo tra tutti quello di non essere discriminati, derisi, offesi …
auguro alla slovacchia che un simile referendum non trovi il consenso del popolo, anche se ad essere onesto temo che invece vincerà. mi dispiace per un popolo che già non se la passa bene, rinunciare per superstiziosa idiozia a dei diritti che già ha.
quello che popoli come questo stentano a capire è che negando dei diritti ai gay di fatto si rinuncia a dei diritti che sono di tutti.
Non è superstizione odiosa, ma fedeltà a tutto ciò che è stato ed è l uomo. Salvare i gay da ingiusta discriminazione non significa approvare le loro scelte di vita o avallare la trasformazione della società in senso antinaturale.
No, non sono dei diritti di tutti, perché si trattadi pretesi diritti.