Sisma in Ecuador: i bimbi di Avsi e la suora “recuperata” dal Santissimo

Di Redazione
20 Aprile 2016
La Fondazione ha aperto una raccolta fondi per la popolazione colpita dal terremoto. La testimonianza della comunità di Serve del Focolare della Madre
A man jokes around after taking some pictures of a section of highway that collapsed due to a 7.8-magnitude earthquake, in Chacras, Ecuador, Tuesday, April 19, 2016. The strongest earthquake to hit Ecuador in decades flattened buildings and buckled highways along its Pacific coast, sending the Andean nation into a state of emergency. (AP Photo/Rodrigo Abd)

Un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera mette in rilievo quanto accaduto in Ecuador, colpito sabato 16 aprile da un sisma (presto «dimenticato») che ha causato la morte di 480 persone (1700 dispersi, 20 mila sfollati). Il sisma di magnitudo 7.8 sulla scala Richter è il più grave dal 1979.

SENZA CIBO E ACQUA. «Nel comune di Portoviejo, una delle zone più colpite – scrive il Corriere –, vivono 700 bambini con una “parentela” molto speciale con l’Italia: sono stati adottati a distanza da altrettante famiglie del nostro Paese grazie al programma della Fondazione Avsi, che segue in Ecuador 1500 bimbi e le loro famiglie. “Stanno tutti bene, ma molte abitazioni hanno subito danni pesanti e la situazione è gravissima — racconta Stefania Famlonga al telefono da Quito, dove vive da 13 anni —. Portoviejo è rimasta per giorni senza luce e acqua, dalla capitale stanno partendo camion carichi di cisterne però tanti villaggi sono ancora isolati”».
La Fondazione Avsi ha lanciato una raccolta fondi straordinaria con lo scopo di fornire alla popolazione i beni di prima necessità (cibo, acqua e medicine). Sul sito e sugli account Twitter e Facebook di Avsi è possibile restare aggiornati sui bisogni e le operazioni di risposta all’emergenza.

RECUPERARE IL SIGNORE. Sul sito dell’ordine è stato raccontato cosa è accaduto alle Serve del Focolare della Madre che hanno tre comunità in Ecuador. «Una a Guayaquil e due nella Provincia di Manabí, nelle località di Chone e Playa Prieta. Quest’ultima è stata proprio quella più colpita dal terremoto». Al momento della scossa, quattro religiose e sette postulanti si trovavano all’interno di un edificio in cui è ubicata anche una scuola. Si trattava di Sr. Estela Morales (40 anni, Spagna), Sr. Thérèse Ryan (36 anni, Irlanda), Sr. Merly Alcybar (34 anni, Ecuador) e Sr. Clare Crockett (33 anni, Irlanda del Nord). Quest’ultima, purtroppo, è perita sotto le macerie.
Si legge nella testimonianza: «Nel sentire la scossa del terremoto, Sr. Estela corse in cappella per recuperare il Santissimo Sacramento. Quando aveva ormai il Signore tra le sue mani, tutto crollò attorno a lei cadendo fino al piano sotto. Lei aveva pensato di recuperare il Signore prima che alla sua vita, e il Signore recuperò lei».

Foto Ansa/Ap

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