
Siria, manca il cibo. Fatwa islamica: «Mangiate cani e gatti. Aspettate che ci nutriamo dei morti?»
Un gruppo di ulema siriani ha autorizzato i musulmani della periferia di Damasco a mangiare carne solitamente ritenuta “haram”, vietata, di cani, gatti e asini per non morire di fame. Nella periferia meridionale di Damasco, dove ribelli e esercito combattono da mesi, i rifornimenti di viveri scarseggiano e la fatwa denuncia come la popolazione sia allo stremo. L’editto religioso, emesso in origine da un imam del campo profughi palestinese di Yarmouk, è stata ripresa in un video messaggio da un gruppo di religiosi siriani musulmani.
MORIAMO DI FAME. «Come può il mondo dormire con lo stomaco pieno mentre c’è gente che muore di fame? – si chiedono gli ulema – E questo succede non lontano dalla capitale, giusto pochi metri più in là». Come riporta Avvenire, «l’imam ha ricordato che, mentre i fedeli musulmani vanno alla Mecca per il pellegrinaggio indossando le loro tuniche bianche [sacrificando migliaia di animali in occasione della Festa del sacrificio], “c’è gente che muore di fame e finisce dentro bare bianche”».
DOBBIAMO MANGIARE I CADAVERI? «Non avete sentito le fatwa emesse nelle nostre moschee che permettono alla gente di mangiare cani, gatti e altri animali uccisi dalle bombe – continua il video – State aspettando forse che cominciamo a mangiare la carne dei nostri martiri e degli altri morti? Avete dimenticato i vostri fratelli e sorelle che a Damasco patiscono la fame?».
Medici Senza Frontiere ha diffuso ieri una nota dove sollecita «un accesso umanitario» alle zone assediate e più colpite dalla mancanza di farmaci e cibo. Per questo ha chiesto a ribelli e governo di non ostacolare l’arrivo di aiuti «a quelle zone della Siria che ne hanno un disperato bisogno».
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