
La preghiera del mattino (2011-2017)
Sinodo sulla famiglia. L’indissolubilità del matrimonio che «non tutti possono capire»
In un commento lanciato oggi in prima pagina dal Corriere della Sera Vittorio Messori parla dell’«inquietudine» che si sta diffondendo in parte del mondo cattolico mano a mano che si avvicina il 5 ottobre, data di inizio del Sinodo dedicato alla famiglia. Inquietudine – spiega Messori – che «nasce dal fatto che verranno affrontate anche, se non soprattutto, le “situazioni difficili e irregolari”» delle famiglie, mentre il coro dei giornali e di non pochi osservatori prevede (auspica) grandi riforme in senso “progressista” della dottrina della Chiesa. Vedi, da ultimo, l’Espresso che nella copertina dell’ultimo numero attribuisce a papa Francesco l’intenzione di «superare antichi tabù» e di avviare «un’altra rivoluzione».
LE RIVOLUZIONI NON SI ANNUNCIANO. Tanta parte della stampa annuncia con sorprendente certezza l’arrivo di un sì alla Comunione per i divorziati risposati e di incredibili aperture sui temi legati al sesso, comprese le unioni gay. Tuttavia, fa notare Messori, «chi conosce la storia sa che anche la storia della Chiesa segue una costante: nessuna rivoluzione autentica è mai preannunciata, gli sconvolgimenti veri sono sempre imprevisti, chi grida alla “svolta storica” è smentito da fatti assai meno traumatici di quelli annunciati. (…) Ovviamente è del tutto possibile che noi pure siamo smentiti, ma per ora ci sembra probabile che i documenti finali del Sinodo si limitino a seguire linee assai consuete, in particolare per i membri della Compagnia di Gesù: conferma della bellezza degli ideali, ma appello a un duttile pragmatismo che tenga conto della realtà degli uomini e dei tempi. Un uso sapiente, poi, dell’arte del compromesso con il – peraltro meritorio – rifiuto tutto cattolico dell’aut-aut e la scelta dell’et-et».
LA SITUAZIONE DEI CATTOLICI. Interessante in particolare la parte finale del commento di Messori, dove il giornalista e scrittore cattolico ricorda «una situazione spesso sottovalutata» quando si parla di famiglia e dintorni. E cioè che «fra le tre religioni monoteiste, il cristianesimo è la sola nella quale sia prescritta la monogamia. (…) Di più: tra le confessioni cristiane, il cattolicesimo è la sola nella quale viga l’indissolubilità totale del matrimonio e, dunque, il divieto di accedere a seconde nozze religiose per i divorziati», tanto è vero che non sarebbe corretto «parlare di “annullamento del matrimonio” da parte dei tribunali ecclesiastici romani: in realtà si tratta di una constatazione dell’inesistenza, sin dall’inizio, di un matrimonio autentico».
LE PAROLE DI GESÙ. Perché è importante sottolineare queste cose? Perché, continua Messori, «il cattolico è il solo cui sia chiesta fedeltà sine glossa alle parole perentorie di Gesù: “L’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla moglie e i due saranno una carne sola. Quello che Dio ha congiunto, l’uomo non separi”. Sono parole tanto esigenti – e praticamente uniche, lo si diceva, nella storia religiosa – da provocare la reazione dei discepoli, abituati alla facilità del ripudio: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. La risposta del Cristo andrebbe meditata maggiormente da molti cattolici, perché siano consapevoli di essere chiamati a una obbedienza che è, umanamente, un peso e al contempo un privilegio: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Chi può capire, capisca”. Parola di Vangelo. Il dibattito al Sinodo sarà tra uomini di fede, consapevoli di non essere padroni ma servi della Scrittura e in grado di “capire”. Ricordarlo può ridare fiducia al credente inquieto».
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2 commenti
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“La misericordia non toglie la giustizia, va oltre ma presuppone la giustizia. Non significa ammorbidire i comandamenti del Signore, sarebbe un grave fraintendimento. La misericordia è essa stessa un comandamento, spesso molto duro: ci dice che si devono amare i nostri nemici. È molto esigente, non un cristianesimo a buon mercato”
Card. Kasper
http://www.corriere.it/cronache/14_settembre_25/cardinale-kasper-per-sacerdoti-finito-tempo-protezioni-97d4fa3e-446c-11e4-a9f2-f9125b43127e.shtml
Beh..a meno che questa “opinione” non venga usata a targhe alterne fa molto ben sperare per il prossimo sinodo.
Almeno, il cardinale più rappresentato (che poi sarebbe da verificare quanto lo sia realmente) come progressista/laicista/lassista/eccecc, dice chiaramente che “La misericordia non toglie la giustizia, va oltre ma presuppone la giustizia. Non significa ammorbidire i comandamenti del Signore, sarebbe un grave fraintendimento.”
Ovviamente sperando che questo sia un convincimento vero e costante e non che a seconda dei casi, la verità possa essere “superata”, nascondendosi dietro una falsa misericordia.
L’espresso titola: “il sesso secondo Francesco”. Peccato che il sesso sia stato pensato e progettato da qualcun Altro, quindi, qualora Papa Francesco uscisse di senno e si conformasse alla mondanità desiderata dall’espresso, dovremmo comunque render conto all’Altro. Con buona pace dell’espresso non credo proprio che il Papa voglia sbugiardare Gesù Cristo.