
Su Open Matteo Renzi dice: «Guarda Giorgia, non so se vinci ma sappi che ogni due anni faccio cadere un governo».
Come in una commedia di Edoardo De Filippo, Renzi vorrebbe ‘a patente. Però dovrebbe almeno indossare sempre abiti scuri e occhiali da sole.
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Su Huffington Post Italia Ugo Magri scrive: «Tutto discende da lì; in particolare, dalla sua totale e ormai prevedibile imprevedibilità che – mille volte riproposta nel corso degli anni – è diventata una costante, quasi una legge di natura; dunque permette di affermare con certezza che, col Capitano, di certezze non ve ne possono essere, di garanzie nemmeno, a cominciare dalle alleanze politiche».
Che ce tocca fa’, sembra scrivere Magri, dobbiamo contare sull’imprevedibilità di Matteo Salvini per organizzare l’opposizione a Giorgia Meloni.
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Sul sito di Tgcom24 si scrive: «La cantante romagnola non è però rimasta in silenzio di fronte alle molte critiche ricevute e ha voluto spiegare fino in fondo il perché del suo gesto in diretta televisiva. “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra – ha scritto sui suoi canali social -. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica».
Dagli elogi a Elodie alle critiche alla Pausini, una larga fetta della sinistra sembra più concentrata sul vincere il prossimo festival di Sanremo che le politiche del 25 settembre.
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Su Startmag Marco Orioles scrive: «C’è grande attesa a Samarcanda per l’apertura, prevista per il 15 settembre, del XXII summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) – organismo di dialogo regionale che unisce Cina, Russia, India e altri cinque Paesi dell’Asia Centrale – in un evento che sarà dominato dalle figure troneggianti di Vladimir Putin e Xi Jinping».
Mentre l’Occidente dimostra in Ucraina tutta la superiorità della sua tecnologia e la sua finanza domina nel bene e nel male il Pianeta, non sarebbe male riflettere su come lo scenario internazionale si stia assestando. Siamo in una situazione in cui potenze anticinesi come l’India o aderenti alla Nato come la Turchia, non hanno problemi a cercare convergenze con Mosca e con Pechino, verso la quale anche il Vaticano mostra una particolare attenzione. Per capire i guai che nonostante tutto possono ancora capitare, bisognerebbe riflettere sul fatto che sia passato poco più di un secolo da quando la Gran Bretagna convinta di dominare il mondo con la sua flotta, la sua tecnologia e la sua finanza, pensava di avere acquisito un’egemonia non più contendibile e di poter contare su un progresso inarrestabile per consolidarla.
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