Sing Street, una bella storia alla Commitments

Di Simone Fortunato
28 Novembre 2016
Negli anni Ottanta, un ragazzo irlandese mette in piedi una band. Di John Carney

singstreet

Bel tipo questo Carney: tre film notevoli. Il più bello è Once, gran storia d’amore e di musica con quel fenomeno di Glen Hansard, poi è la volta di Tutto può cambiare con Ruffalo nei panni di un produttore in disarmo, e infine questo Sing Street che sembra un po’ The Commitments.

Un ragazzo che non brilla proprio per fascino e carisma ha in mente di formare una band: si trova un tipetto rosso che gli farà da manager, un mezzo genio ovviamente nerd capace di suonare qualsiasi strumento e un altro paio di personaggi emarginati. Si mette pure a scrivere ispirandosi a una bella figliola che sogna di scappare a Londra per fare la modella.

Bella storia, interpretata da un gruppo di ragazzi perfetti per la parte: è un grande omaggio agli anni Ottanta e ai gruppi di allora, evocati più o meno direttamente in varie sequenze. Soprattutto, Carney ha la capacità di rendere leggere e delicate le sue storie senza mai scadere nella volgarità e nel cliché.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.