«Signor presidente, mio figlio Vincent Lambert è meno protetto di tanti animali»

Di Viviane Lambert
08 Giugno 2018
Viviane Lambert, madre dell'uomo in stato di minima coscienza dal 2008, e che parte della famiglia vuole far morire, scrive una seconda volta a Emmanuel Macron per essere ricevuta.
epa04277641 A photograph made available on 24 June 2014 showing tetraplegic Vincent Lambert (R) and his mother, (not named) at the hospital, in Reims, France on 25 July 2013. France's top administrative court, The Conseil dEtat, ruled on 24 June 2014 that doctors should switch off the machines prolonging the life of Vincent Lambert, the 39-year-old fireman who was left in a vegetative state by a motorcycle accident five years ago. EPA/PHOTOPQR/L'UNION DE REIMS FRANCE OUT

Pubblichiamo di seguito una nostra traduzione della lettera che Viviane Lambert ha scritto al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Viviane è la mamma di Vincent Lambert, entrato e uscito dal coma nel 2008 in seguito a un incidente d’auto. Da allora una parte della famiglia, in particolare la moglie, cerca di ottenerne la morte mentre i genitori non vogliono che venga ucciso. Vincent non è attaccato a nessuna macchina per vivere, semplicemente viene nutrito e idratato artificialmente. Molti ospedali si sono offerti di prendersi cura di lui, visto che quello dove si trova attualmente è inadeguato, ma una parte della famiglia impedisce il suo trasferimento. Nell’ultimo capitolo di questa lunghissima battaglia legale, i giudici hanno deciso di chiedere una nuova perizia medica, nominando dei medici che Viviane ha però ricusato giudicandoli di parte (come già avvenuto in passato).

Signor Presidente,

La mia lettera del 16 aprile è rimasta senza risposta. Le chiedo di ricevermi per parlarle di mio figlio, Vincent, che si trova in stato di minima coscienza all’ospedale di Reims. Oggi, signor Presidente, reitero la mia domanda perché sono molto preoccupata.

La nuova perizia medica richiesta dal Tribunale amministrativo di Châlons-en-Champagne è stata respinta dopo che i nostri avvocati hanno depositato una richiesta di ricusazione. Mio figlio rischia di essere condannato a morte, anche se non è oggetto di nessuna ostinazione irragionevole, ma è semplicemente alimentato e idratato con un sondino.

Vincent è handicappato ma è vivo. Vive costretto nella sua camera d’ospedale senza cure adatte alla sua condizione: non viene mai alzato, non fa sedute di fisioterapia, non viene rieducato alla deglutizione.

Ora che la legge sull’agricoltura è in discussione all’Assemblea nazionale, si è parlato molto di salute degli animali, di trattamento degli animali nei mattatoi e del divieto di tenere i conigli in gabbia. Non ho potuto fare a meno di pensare a mio figlio, che è meno protetto di tanti animali.

Quasi 100 mila persone hanno firmato fino ad ora l’appello in favore di Vincent sul sito del Comitato di sostegno dei suoi amici. Queste persone mi spingono a scriverle ancora una volta per sollecitare un incontro.

Signor Presidente, le chiedo di ricevermi il più presto possibile, accompagnata da medici specializzati che conoscono Vincent perché l’hanno visto e che potranno spiegarle il suo reale stato di salute.

Foto Ansa

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