Siena. De Mossi: «Al ballottaggio si voti il cambiamento»

Di Emanuele Boffi
11 Giugno 2018
Intervista al candidato civico appoggiato dal centrodestra che sfiderà il sindaco uscente. «Il Pd punito perché eravamo la Svizzera italiana e non lo siamo più»

«Il dato clamoroso è che il Pd è sceso sotto il 30 per cento come mai era successo, e noi siamo a un soffio». Luigi De Mossi, candidato civico appoggiato dal centrodestra è soddisfatto del risultato ottenuto per la corsa a sindaco di Siena. De Mossi ha ottenuto il 24,2 per cento dei voti, contro il 27,4 di Bruno Valentini, sindaco uscente del Pd. Sono loro che andranno al ballottaggio tra due settimane «e si vedrà – dice De Mossi a tempi.it – se i senesi voteranno per il cambiamento o per lo status quo».

ERAVAMO LA SVIZZERA ITALIANA. La partita di Siena era importante e altamente simbolica per una serie di motivi: è una città da sempre nelle mani della sinistra, è la città dello scandalo Monte dei Paschi, è uno dei termometri più significativi per misurare il sentimento degli italiani in un luogo – la “Toscana rossa” – da sempre roccaforte del partito di Matteo Renzi. «C’erano nove candidati sindaci – dice ancora De Mossi – e la situazione era incerta. Aver raccolto 6.400 voti lo ritengo un risultato molto soddisfacente. La distanza da Valentini è poca (lui ne ha raccolti 7.237) ed è un buon viatico per il ballottaggio».
Ciò che colpisce è la percentuale del Pd: non è arrivato nemmeno al 19 per cento (18,34), ma per De Mossi è una sorpresa fino ad un certo punto: «È il minimo che potesse accadere dopo quello che ha combinato dal punto di vista amministrativo e gestionale. Voglio dire: la nostra non è più una banca del territorio, avevamo una Fondazione che ha perso i quattro quinti della propria patrimonializzazione, i servizi non funzionano. Eravamo la Svizzera italiana e non lo siamo più, dobbiamo stupirci che il Pd sia crollato? In più, il sindaco Valentini non gode di alcuna autorevolezza e ha fatto qualcosa per la città solo negli ultimi due mesi, giusto per la campagna elettorale».

COSA FARANNO I GRILLINI? A Siena il Movimento Cinque Stelle non ha presentato candidati per liti locali sulla gestione del simbolo. Chi hanno votato i grillini e chi voteranno al ballottaggio? «Non mi ritengo un fine analista politico – si schermisce De Mossi –. La mia impressione è che il voto grillino è un voto liquido ed è arduo condizionarlo. Anche se mi pare difficile che chi vota M5s qui a Siena, poi voti Pd».
L’auspicio del candidato del centrodestra è che ora, «con la polarizzazione che c’è stata, chi non ha votato Pd al primo turno ora voti il cambiamento, cioè il sottoscritto. Ritengo che esista un solo dato obiettivo sul voto di Siena: il 70-73 per cento dei miei concittadini non ha votato Pd. Ora io penso che per essere coerenti con questa loro scelta, al ballottaggio dovrebbero votare me, l’unica possibilità di cambiare davvero le cose».

Foto Ansa

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