Sicilia, bocciate le coppie di fatto: errore equiparare famiglia e unioni civili

Di Redazione
24 Gennaio 2014
Il Commissario di Stato boccia la norma approvata dal Parlamento Regionale che estende alle coppie di fatto i benefici destinati alla famiglia.

Sicilia, le norme che la Regione ha ideato per estendere alle coppie di fatto i benefici destinati alle famiglie sono stati bocciati dal Commissario dello Stato, poiché violano la Costituzione. La stroncatura arriva dal prefetto Carmelo Aronica, che ha rimandato il 70 per cento della manovra finanziaria promossa dal Parlamento siciliano.

IL PROVVEDIMENTO. Nella sostanza, alle coppie di fatto venivano estesi alcuni servizi destinati alle altre famiglie, come agevolazioni per l’acquisto di appartamenti, diritti di assistenza sanitaria e la possibilità di accedere alle liste per ricevere una casa popolare. Ma, come si legge nel provvedimento, «siffatta generalizzata estensione tout court si ritiene incompatibile con il principio di cui all’articolo 3 della Costituzione che impone diversità di trattamento per situazioni diverse quali quelle della famiglia fondata sul matrimonio e delle unioni di fatto che trovano rispettivamente fondamento negli articoli 29 e 2 della Costituzione». Viene contestata un’ulteriore disparità che questa norma creerebbe, interna alla categoria “unioni di fatto”: dato che l’istituzione di registri per queste coppie è a discrezione dei comuni e degli enti civici, ci sarebbero persone che potrebbero rimanere escluse da questi benefici.

CROCETTA FURIOSO. C’è poi un terzo punto che il provvedimento del prefetto Aronica mette in luce, quello cioè riguardante i costi dei benefici ideati dalla Regione, per i quali ci si appella ad un’ulteriore valutazione per evitare che inficino l’equilibrio di bilancio. Da parte sua, il presidente della Regione Rosario Crocetta (foto) ha commentato furioso. La normativa «è ideologica, conservatrice, discriminatoria e incoerente rispetto alla direttive europee. Stiamo valutando di appellarci alla Consulta e alla Corte di giustizia europea. Le coppie di fatto sono trattate come soggetti alieni, irriconoscibili, mentre sono persone in carne e ossa, con gli stessi diritti degli altri. Non rinunciamo a tale battaglia di civiltà e proporremo una nuova legge specifica».

«PROVVEDIMENTO DISCRIMINATORIO? TUTT’ALTRO». Da Avvenire, arriva però la risposta del giurista Alberto Gambino, ordinario di Diritto privato e direttore del dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma. Interpretazione discriminatoria? Tutt’altro: «Il commissario offre una corretta e laica interpretazione,in cui non c’è nulla di ideologico: l’uguaglianza vale tra situazioni omogenee, non tra condizioni diverse. C’è una differenza sostanziale tra due persone sposate di fronte a un ufficiale di stato civile, con un atto valido su tutto il territorio nazionale, e una coppia registrata su un registro nazionale». Sotto accusa sono, in generale, i registri istituiti dai Comuni per le coppie di fatto, che per Gambino sono oggetto di discriminazione, poiché «nel momento in cui si parificano situazioni diverse, dove coppie di fatto avrebbero diritti o benefici riservati a quelle sposate, si sta creando una situazione che rende diseguali, stravolgendo il significato primo dell’articolo 3 della Carta».

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15 commenti

  1. Toni

    Sulla sospensione del Commissario in effetti è vero che alla Corte Costituzionale spetta l’ultima parola. Poi…la Costituzione è interpretabile e grazie a questo si possono (ed è stato già fatto in passato) colmare spazi siderali. Se Crocetta avesse avuto simpatie per l’Islam poteva estendere i diritti a favore di poligami. E sono sicuri che la Corte Costituzionale avrebbe trovato , volendo, argomenti a sostegno della legittimità.

  2. luca

    siete peggio della censura della santa inquisizione, ma mica potete cancellare così pezzi di conversazione come se nulla fosse!
    ma chi siete il grande fratello?

  3. Martinelli

    L’articolo è fuorviante. Lascia intendere al lettore che le norme siano state bocciate, mentre il Commissario dello Stato non ha questo potere. Le leggi volute dalla regione, allo stato rimangono immutate.
    L’impugnativa può, invece, provocare un conflitto presso la Corte Costituzionale. Quest’ultima, tuttavia, si è già espressa in favore dell’estensione degli aiuti di competenza regionale alle coppie di fatto (sia etero che omo-sessuali) in occasione di una legge analoga promulgata in Emilia Romagna. Verosimile, dunque, un verdetto analogo.

    1. luca

      martinelli questi di tempi non sanno neanche cosa significhi riportare una notizia imparzialmente

  4. maria

    Ok … ora ho capito. Diritti per tutti ma niente doveri. Mi sembra un po’ monca come soluzione, ma io sono poco progressista e per niente “illuminata”, per cui rimango per i diritti per coloro che sanno prendersi anche le proprie responsabilità.

    1. luca

      maria sarei piuttosto d’accordo con te se non fosse che queste unioni civili metterebbero una toppa nella voragine legislativa che si è venuta a creare in merito delle coppie gay

  5. maria

    Nessuno che sia per le unioni civili che mi voglia chiarire questo dubbio? Ma poi … i matrimoni civili non sono già unioni civili?

    1. Antony

      Certo, sono la stessisima cosa: però se ti separi con il matrimonio paghi un sacco di soldi sia per avvocati o assegno di mantenimento etcc., mentre con l’unione civile non sborsi nulla ed il giorno dopo ti puoi mettere con qualcun’altro senza problemi.

      1. Francesco

        “senza problemi” tuoi, immagino che l’individuo debole della coppia e gli eventuali figli, di problemi ne avranno…

        1. luca

          i diritti dei figli sono sanciti da ben altre leggi… i tuoi doveri verso i tuoi figli esulano il matrimonio!
          cmq dimenticate che si parla di unioni civili per dare ai gay un riconoscimento visto che voi di matrimonio gay non volete sentir parlare

      2. Francesco

        aggiungo “senza problemi” tuoi, immagino che l’individuo debole della coppia e gli eventuali figli, di problemi ne avranno…

        1. Antony

          Solo l’assegno per i figli, al coniuge più debole nulla!!!
          Ma questo lo sapeva anche prima.

  6. Maria

    Scusate, ho una domanda che tormenta. Per capire: Come mai coloro che non vogliono sposarsi, poi vogliono gli stessi diritti di quelli che si sposano? Non riesco a capire … che si sposassero. Qual’è la ragione per cui due persone non vogliono sposarsi se non per non avere vincoli di alcun genere?
    Mi sembra un controsenso, ma aspetto veramente qualcuno che seriamente mi risponda.

    1. Francesco

      Gia’
      Piu’ semplice di quello che pensi: vogliono i diritti ma non i doveri e il rischio di spender soldi a divorziare. Chissenefrega dei figli che nascono

      1. luca

        sono piuttosto d’accordo con maria, neanche io capisco bene il punto… cmq esistono i gay ai quali il matrimonio non è “concesso”

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