
Sicilia, vince Crocetta. Grillo primo partito. Astensione record
In Sicilia il dato sull’astensionismo va oltre le previsioni. Per l’elezione del nuovo governatore ieri si sono recati alle urne meno della metà degli aventi diritto al voto. Nei 390 comuni delle nove province dell’isola l’affluenza è stata del 47,42%, pari a 2.203.885 elettori. Nel 2008 – quando, però, si votò anche di lunedì e in contemporanea alla Camera e al Senato – era stata del 66,68%. In precedenza, nel 2006, quando le urne, come adesso, rimasero aperte solo di domenica, votò il 59,16%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale fu del 63,47%.
Lo spoglio delle schede è iniziato stamattina alle 8 e procede a rilento.
SPOGLIO LIVE
24 – Tutte le sezioni sono state scrutinate: vince Crocetta con il 30,5%, segue Musumeci con il 25,7%, Cancelleri con il 18,2% e Micciché con il 15,4%.
22.12 – 4.909 sezioni su 5.308. Crocetta 30,7; Musumeci 25,60; Cancelleri 18,10, Miccichè 15,50
22.01 – L’analisi del voto di tempi.it. In Sicilia ha vinto l’astensione. Gli altri (chi più, chi meno) hanno perso.
21.53 – 4.830 sezioni su 5.308. Crocetta 30,7; Musumeci 25,60; Cancelleri 18,00, Miccichè 15,50.
21.52 – Musumeci: «Se Crocetta fosse stato corretto lo avrei chiamato, ma è stato scorretto e non merita assolutamente una mia telefonata. Ci vedremo in aula e ne vedremo delle belle».
21.41 – Crocetta non avrà una maggioranza all’Assemblea regionale, gli mancano 7 deputati; in suo soccorso potrebbe arrivare Raffaele Lombardo, il governatore uscente, che ha 9 deputati.
21.40 – 4.754 sezioni su 5.308. Crocetta 30,8; Musumeci 25,50; Cancelleri 18,00, Miccichè 15,50.
21.06 – Arturo Parisi (Pd): «Nelle letture che già si affollano attorno al risultato siciliano l’errore più grosso è quello di perdere di vista le persone, perdendosi tra le percentuali. Se nella Sicilia legale è indiscutibile il primato della alleanza guidata da Crocetta e la sconfitta della destra, ancora più incontrovertibile è purtroppo nella Sicilia reale l’avanzata prorompente dell’astensione e del voto di protesta. Il fatto che due terzi dei siciliani abbiano preferito astenersi dal voto o limitarsi alla protesta è un dato così rilevante da rendere ridicola ogni lettura che preferisca indulgere su questo o quel dettaglio interno al terzo residuo dei siciliani. Da questo punto di vista ogni avanzata si dimostra infatti null’altro che un arretramento minore solo in senso relativo. A chi ha a cuore soprattutto la democrazia ed è preoccupato per i rischi che essa corre in questo momento nel nostro Paese non può non apparire stonata la celebrazione del risultato di oggi come una vittoria storica. Solo un’analisi rispettosa della realtà, conclude, può aiutarci a trasformare da domani, in un avanzamento reale, il minore avanzamento di oggi».
21.01 – Musumeci: «Da lunedì c’è stato una parte del voto di Miccichè, su indicazioni lombardiane, che è andato a Crocetta, basta guardare i risultati di Catania per rendersene conto. Sarà divertente quando Crocetta farà maggioranza con i deputati dell’Mpa. Io sono disposto a sottoscrivere un documento per dimostrare che entro un anno alla Regione si sarà ricomposto lo stesso blocco di potere: Cracolici, Lupo, Lumia e Lombardo».
20.46 – L’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini (e possibile candidato centrodestra per la Lombardia), durante la presentazione di un libro oggi a Milano ha detto che mentre in Sicilia deve “far riflettere” il successo del Movimento 5 Stelle che “rifiuta la politica dei partiti e delle istituzioni e ha una volontà di aggredire tutti i ceti dirigenti di tutte le aree politiche”, in Lombardia “proveremo a esprimere una concezione diversa della politica anziché l’antipolitica che ha colpito i ceti dirigenti”. Una concezione della politica, ha precisato Albertini, “che possa essere riconosciuta nel valore dell’onestà, del pragmatismo e della concretezza dei fatti”.
20.44 – 4.717 sezioni su 5.308. Crocetta 30,8; Musumeci 25,50; Cancelleri 18,00, Miccichè 15,50.
20.40 – 4.666 sezioni su 5.308. Crocetta 30,9; Musumeci 25,50; Cancelleri 18,00, Miccichè 15,50.
20.38 – Musumeci: «Il centrodestra in queste condizioni non può affrontare le elezioni politiche. Siamo stati vittime di eventi interni devastanti. Abbiamo subito il caso Lazio, quello della Lombardia, la sentenza Berlusconi, il fuoco amico della Santanchè e persino l’appassionato e indecifrabile dibattito dentro il Pdl. Siamo stati bravi a determinare un contesto di confusione».
20.33 – Franco Grillini e Aurelio Mancuso, voci storiche del movimento glbt, interpellate dall’agenzia Dire, dicono: «Ora un gay guiderà la terra forse più sessista d’Italia. È un evento da festeggiare. Ma ora faccia pure sesso, serenamente e intensamente».
20.30 – Musumeci: «Il mio obiettivo è far saltare questo losco blocco di potere che si nasconde dietro Crocetta. Entro un anno vi assicuro che avremo lo stesso blocco di potere Lumia-Cracolici-Lombardo che ha governato negli ultimi anni».
20.09 – 4483 sezioni su 5308. Crocetta 30.87%; Musumeci 25.28%; Cancelleri 18.01%; Miccichè 15.50%.
20.08 – Musumeci: «Non tutti nel centrodestra erano convinti della vittoria. Qualcuno non ha sentito l’esigenza della mobilitazione, anche se la grande maggioranza dei dirigenti si è impegnata».
19.55 – Bersani: «Ci provasse anche Grillo a fare le primarie invece delle nuotate. Il problema è serio, si parla di governare il paese non è che uno può stare in un tabernacolo dove non lo vede nessuno».
19.53 – 4.483 sezioni su 5.308. Crocetta 30,90; Musumeci 25,40; Cancelleri 18,00; Miccichè 15,50.
19.51 – Alfano: «Ho sentito Berlusconi e lui ha condiviso la mia analisi sulle elezioni in Sicilia. non mi dimetto, anzi mi candido alle primarie».
19.47 – Con 4292 sezioni scrutinate su 5308 la ripartizione dei seggi è la seguente: 14 seggi al Pd e al M5S; 13 al Pdl; 11 all’Udc; 10 Mpa; 5 al Grande Sud e Movimento Politico Crocetta Presidente; 4 a liste Cantiere Popolare e Nello Musumeci Presidente. Niente per Idv-Sel-Fds e Fli. Il tutto per un totale di 80 seggi a Palazzo dei Normani che, volendo ridisegnare la situazione in base alle alleanze che si sono delineate durante questa corsa elettorale siciliana, si andrebbero così a suddividere in 30 seggi per la coalizione che, almeno per il momento, sembra avere la meglio, con Crocetta Governatore; 21 i seggi per la coalizione che ha portato avanti la candidatur a di Nello Musumeci.
19.36 – 4292 sezioni su 5308. Crocetta 30.99%; Musumeci 25.28%; Cancelleri 17.94%; Miccichè 15.55%; Marano 5,99%; De Luca 1,16%; Ferro 1.68%. Gli altri candidati non arrivano all’1%.
19.26 – Alfano: «Auguro a Crocetta il miglior lavoro possibile per il bene della Sicilia».
19.25 – Andrea Olivero, presidente Acli su twitter: «In Sicilia un elettore su due sta a casa e M5S è il primo partito. Qualcuno ancora dubita che serva un’offerta politica nuova?».
19.24 – Alfano: «In Sicilia abbiamo perso perché abbiamo diviso i moderati. Il 25% raggiunto da Musumeci è la dimostrazione che il centrodestra c’è e può essere vincente. Altra cosa che dobbiamo fare è parlare a quell’elettorato, che anche in Sicilia, non è andato a votare».
19.18 – Sul sito del Foglio il giornalista e scrittore Pietrangelo Buuttafuoco commenta così le elezioni siciliane: “Ha vinto la solita Sicilia, non Grillo. Il risultato di Musumeci? Tanto di guadagnato per le primarie del Pdl”.
19.14 – Crocetta: «La mafia è meglio se si prepare le valigie… Non avrà vita facile». E poi: «Questa è una vittoria storica che ha permesso di chiudere un ciclo di tirannia economica da parte della destra. Inoltre, sarei il primo presidente del centrosinistra dal secondo dopoguerra. Lavorerò duro perché l’incarico affidatomi dai siciliani sia onorato nel migliore dei modi».
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19.08 – Vendola (Sel, che è rimasta fuori dall’Ars): «Trovo imbarazzante un certo tono trionfalistico di chi commenta il voto siciliano omettendo alcuni piccoli particolari. Quando l’astensionismo supera la metà dell’elettorato vuol dire che la politica nel suo complesso e’ finita in un buco nero. Quando il presidente eletto a cui faccio gli auguri è stato votato da poco piu’ del 10% degli elettori siciliani vuol dire che la legittimazione democratica e’ assai fragile».
19.06 – Mentre Alfano parla in via dell’Umiltà, Michaela Biancofiore, fedelissima di Berlusconi, chiede ai dirigenti del Pdl di dimettersi per permettere «a Berlusconi di rifondare totalmente il centro destra». Questa inadeguatezza «oltre ad aver portato la percentuale del partito dal 40 al 15% nazionale, ha deposto per personalismi il ticket Micchichè-Musumeci che sarebbe stato nettamente vincente».
19.03 – Alfano in conferenza stampa in via dell’umiltà, sede del Pdl a Roma: «Il risultato del Pdl in Sicilia pari al 25% è straordinariamente positivo. Il voto in Sicilia ha dimostrato che l’operazione di dividere il centrodestra è riuscita perfettamente. Il centrodestra diviso ha fatto vincere il candidato del partito democratico». Alfano parla anche delle primarie del Pdl: «Domani sceglieremo le regole, il 7 novembre saranno deliberate dall’ufficio di presidenza, il 16 novembre saranno presentate le candidature, il 16 dicembre si terranno le primarie. Io intendo candidarmi portando avanti i miei ideali, che valgono più della mia carriera: fede in un’Europa che unifichi e che renda il benessere una costante del popolo europeo, insieme a pace e sicurezza, un’Europa diversa da quella che una certa burocrazia ci ha consegnato». Vale anche per un «il principio della sovranità del cittadino rispetto allo Stato, e si declina anche con la libertà del cittadino dall’oppressione fiscale. Trasformarci in movimento popolare resta l’unica strada per recuperare il consenso degli astenuti».
18.55 – 4.205 sezioni su 5.308. Crocetta 31; Musumeci 25,20; Cancelleri 18,00; Miccichè 15,50; Marano 6,00.
18.50 – Bersani: «Vi do una bella notizia, così vi riscaldate: abbiamo vinto in Sicilia, cose da pazzi». Lo ha detto Pier Luigi Bersani aprendo il suo comizio in piazza Risorgimento ad Arezzo. «È la prima volta dal dopoguerra che c’è la possibilità di una svolta vera». M5s non è al primo posto, secondo il segretario del Pd: «No, quando contiamo il Pd va calcolata anche la lista Crocetta, noi avevamo due liste. C’è stato un astensionismo alto ma in mezzo a questo tsunami c’è un punto di tenuta di cambiamento e di riforma che viene riconosciuto al nostro candidato e al Pd».
18.36 – Casini: «Se Grillo ha preso questa somma in Sicilia, probabilmente può prendere il 25% in Italia. È la democrazia: quando il popolo vota ha sempre ragione. Ma il 25% di grillini vuol dire che si devono ipotizzare alleanze in grado di tenere il Paese. Si comprende che l’area di Grillo prende voti dall’estrema sinistra (Idv e Sel) e dal Pdl, quindi Bersani dovrebbe trarne qualche somma». Su Alfano: «Alfano non è mio alleato, ma si sta esagerando. È vergognoso quello che gli sta capitando nel Pdl: solo una persona troppo per bene può accettare questo trattamento. Capisco che in politica si usano talvolta toni duri, ma lui e’ diventato un capro espiatorio: c’è troppo cinismo».
18.30 – 4.054 sezioni su 5.308. Crocetta 30,9%. Musumeci 25,2. Cancelleri 18,1. Miccichè 15,3.
18.28 – Musumeci: «Il dato politico è quello della continuità del governo che ha distrutto la Sicilia. Il Pd ha governato fin alla scorsa settimana e continuerà a farlo per i prossimi anni. L’Udc lo ha fatto col Pd e continuerà ancora. Lombardo darà 7-8 deputati che mancano a Crocetta per fare la maggioranza. Cosa è cambiato? E’ veramente la terra dei gattopardi». Per quanto riguarda il centrodestra «non ci siamo fatti mancare niente in queste ultime settimane: la sentenza di condanna di Berlusconi a pochi giorni dal voto, il fuoco amico della Santanchè, qualche leggerezza nella preparazione delle liste, il dibattito interno un po’ troppo acceso, l’incertezza sulla leadership del partito di maggioranza relativa all’interno della nostra coalizione».
18.27 – Dubbi sulle scelte future di Casini? Leggete qui: «La Sicilia ha sempre anticipato scelte politica nazionale. Rapporto tra progressisti e moderati è ineludibile perché mette al bando populisti come Idv e Sel. Per Udc risultato straordinario. Crocetta sarà ottimo presidente, in bocca al lupo. Udc è perno area più vasta».
18.23 – Per Luca Cordero di Montezemolo l’alta astensione in Sicilia conferma la necessità che «ci vuole un’offerta politica nuova, vera che convinca i milioni di italiani che oggi non vanno a votare, anche perché troppo lontani dai partiti».
18.17 – 3.891 sezioni su 5.308. Crocetta 31,00; Musumeci 25,00; Cancelleri 18,20; Miccichè 15,40.
18.09 – La società di rating americana Fitch ha abbassato il rating della regione siciliana a “BBB” da “BBB+” con outlook negativo. Secondo Fitch, la misura riflette le attese “di un periodo prolungato di deficit fiscali nel contesto di debiti finanziari e commerciali in crescita” e di un utilizzo massimo delle risorse “per mantenere il settore sanitario vicino al pareggio di bilancio”. La misura avrà impatto, osserva Fitch, su debito circolante per 6 miliardi di euro.
18.05. Leggete qui l’intervista di tempi.it a Mario Sechi, direttore del Tempo: «Un calcio a tutti i partiti. Ma Regione ora ingovernabile». «Centrodestra unito avrebbe vinto. Errori di Berlusconi».
17.59 – 3.740 sezioni su 5.308. Crocetta: 31,00; Musumeci 25,10; Cancelleri: 18,20; Miccichè: 15,20.
17.55 – Cancelleri a TgLa7: «Non solo Grillo e voto di protesta ma anche tanta proposta. C’era da parte dei siciliani tanta voglia di rinnovamento che hanno sofferto per una politica di cattivissima qualità, assistendo anche a veri sopprusi sotto gli occhi. Da noi i parlamentari regionali godono di uno stipendio cumulativo che va dai 15 ai 21 mila euro al mese e in una regione dove si vive spesso con 6-700 euro al mese diventa un insulto. È importante analizzare da dove vengono in nostri voti perche’ sono quelli probabilmente degli astensionisti e degli indecisi. Oggi siamo diventati una realtà perche’ entriamo nei palazzo dei Normanni come primo partito e ciò implica una grande responsabilità ma ci procura anche una grande gioia».
17.54 – Crocetta: «Mi auguro che il movimento 5 Stelle passi dalla fase della rivolta a quella della rivoluzione. È questo il movimento non l’ha capito cosi come non l’hanno capito alcuni movimenti a sinistra. Noi dobbiamo costruire un processo reale di rivoluzione cambiamento in Sicilia. Chi ci sta si mette a disposizione, chi non ci sta si mette contro».
17.52 – Mariastella Gelmini (Pdl): «Bersani, con sindrome napoleonica, dice che in Sicilia la destra non argina Grillo etc. In realtà se facciamo 1+1 (Musumeci e Miccichè) vinciamo noi e potremmo tranquillamente rovesciare il ragionamento: se la matematica non è un’opinione. Ma anche così facendo resterebbe la buona prova di Grillo e la crisi dei partiti, di tutti partiti. Ora capisco anche che per Bersani basti vincere e che il numero dei votanti sia per lui ininfluente, ma spero anche che almeno qualcuno, nel suo partito, gli apra gli occhi».
17.49 – 3.619 sezioni su 5308. Crocetta 30,96%. Musumeci 25%. Cancelleri 18,35%. Miccichè 15,12%. Marano 6,12%.
17.44 – 3401 sezioni scrutinate su 5308. Seggi: M5S 14. Le liste che appoggiano Crocetta: 30 deputati (14 Pd, 5 Crocetta presidente, 11 l’Udc). Le liste che appoggiano Musumeci 23 seggi (Pdl 14, Musumeci presidente 4, Cantiere popolare 5). Liste Miccichè 13 seggi (Grande sud 4, il Partito dei siciliani-Mpa 9). Fuori gli altri.
17.36 – Raffaele Lombardo (Mpa): «Sono sereno, il 9% del Partito dei siciliani-Mpa è un risultato accettabile, anche se è un frutto di una critica ed è evidente che noi dobbiamo mutare qualcosa. Oggi festeggio 62 anni ma anche la probabile elezione di mio figlio Toti all’Ars, staremo in famiglia».
17.34 – 3401 sezioni su 5308. Crocetta 31.07%; Musumeci 24.9%; Cancelleri 18.43%; Miccichè 15.15%; Marano 5,99%; Ferro 1.82%; Sturzo 1.02%; De Luca 1,11%. Gli altri candidati non arrivano all’1%
17.33 – «Chi non vota da carta bianca senza alcuna garanzia. Vediamo i risultati definitivi in Sicilia, ma quello che è certo è c’è una disaffezione della gente alla politica purtroppo motivata da cose che la politica non fa o fa in modo sbagliato. Questo deve essere un monito per tutti i partiti a candidarsi con programmi chiarissimi». Roberto Formigoni commenta così su Twitter l’astensionismo record registrato nelle elezioni regionali in Sicilia.
17.30 – Osvaldo Napoli (Pdl) a Tgcom24: «Che sia una sconfitta bisogna prenderne atto ma con un’alleanza normale con Miccichè avremmo vinto. Ci siamo divisi e paghiamo lo scotto di aver detto che il Pdl non esiste più, che Alfano deve andare via. Cosa potevamo chiedere di più? Una campagna elettorale fatta dicendo che il Pdl non c’è più non poteva comportare una vittoria. Il risultato anzi è strabiliante, alla luce di tutto questo. Alfano? Hanno lavorato perché in Sicilia si perdesse e perché Alfano perdesse. Quando ci si vuol far del male da soli ci si riesce. All’interno del Pdl il confronto diventerà ancor più pesante. Ci sono due modi di far politica diversi. Credo che in queste elezioni emergono due fatti: non raggiungere il 50% dei votanti vuol dire che la gente non ne può più di noi, dei partiti politici, giovani e vecchi. Il dato di Grillo è forte ma pensavo un maggior successo di Grillo, ci aspettavamo altre percentuali anche se il 15% non è poco».
17.20 – Crocetta: «Nessuna continuità con il Governo Lombardo. L’unica cosa in comune sarà il no agli inceneritori che piacciono tanto al Pdl». «Non ho mai cercato l’alleanza con l’Udc per escludere Sel».
17.15 – Beppe Grillo scrive sul suo blog: «Signori stiamo per affrontare qualche cosa di straordinario, delle elezioni in Parlamento, un Movimento, elezioni via Web, non è mai stato fatto nulla di cosi’ straordinario. Facciamo quello che possiamo, le regole sono molte, poi stanno molto attenti se sbagliamo, bisogna non sbagliare nulla. Quindi queste elezioni ci saranno e potranno votare tutti i nostri iscritti, che ovviamente sono quelli che hanno dato la documentazione, mandato la carta di identità, le solite cose che abbiamo chiesto, anche per garantire un po’ chi entra, sennò ti entra Toto u curtu e poi ce lo hai tutta la vita dentro, Toto u curtu.
Chi può essere eletto? Chiunque abbia già fatto una lista perché più o meno le liste le abbiamo in tutta Italia, quindi per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si sono candidati. Quindi chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o regionale può candidarsi. Non si può candidare uno scelto in una circoscrizione che vive in un posto e si fa eleggere da un’altra parte, come succede nella politica normale noi siamo qualche cosa di diverso. Quelli che vivono all’estero, gli italiani, è un’altra popolazione che c’è, che ci sta seguendo per la Sicilia, ci ha seguito, potranno iscriversi, mi raccomando di mandare un documento, l’iscrizione non costa niente, basta mandare i dati, ci stiamo organizzando. Tutte queste cose dovremmo metterle a punto anche insieme io devo essere il capo politico di un movimento, però io voglio solo dirvi che il mio ruolo è quello di garante, di essere a garanzia di controllare, vedere chi entra, dobbiamo avere soglie di attenzione molto alte. Chi entrerà in Parlamento si toglierà questo nomignolo ormai deleterio di onorevole: macchè onorevole! Niente onorevole, sarà Cittadino del MoVimento 5 Stelle, il leader sarà il MoVimento, il leader vero. Terremo sempre un piede fuori dal Parlamento quindi con i nostri rimborsi, con i nostri stipendi, che non dovranno superare un certo limite, con tutte le cose fatturate, messe online. Quelli di fuori controlleranno quelli dentro e quelli dentro saranno a disposizione di quelli fuori, cioè i Cittadini fuori potranno esporre una loro legge e proposta che verra’ messa dentro attraverso i parlamentari e discussa in Parlamento. Sarà un cambiamento epocale, duro, sbaglieremo, sbaglierò, mi accuserete di qualsiasi cosa, non lo so. Io credo che dovremmo affrontare insieme una grande cosa che stiamo facendo, ce ne renderemo conto tra qualche anno, quindi dateci una mano piuttosto che martellarci, a me e a Casaleggio, di darci delle martellate in testa, dateci consigli, una mano, abbiamo bisogno tutti uno dell’altro».
17.10 – Formigoni: «Alfano non si deve dimettere, assolutamente». Così ha risposto il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni: «Se vincessimo in Sicilia i problemi del Pdl rimarrebbero integralmente davanti ai nostri occhi, se perdessimo la responsabilità non sarebbe certo di Alfano, mi ribellerei se qualcuno ne chiedesse le dimissioni. Il Pdl tutto deve fare un esame di coscienza sulla gestione politica degli ultimi 3 o 4 anni».
17.09 – Cancelleri: «Crocetta cercherà l’accordo con Miccichè e Lombardo? Certo ci sono dinamiche attorno al suo consenso che fanno intuire che non si può escludere questo scenario». I grillini, invece, ha ribadito il candidato del M5S «non si alleeranno invece con nessuno».
17.05 – Crocetta: «Nessun inciucio all’Ars, cercherò la maggioranza sui provvedimenti volta per volta», piuttosto «se non dovessi riuscirci chiederei il ritorno al voto e il sostegno dei siciliani».
17.04 – Alle ore 18 conferenza stampa di Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa sul voto in Sicilia.
17.00 – 3000 sezioni su 5308. Crocetta 30.88%; Musumeci 24.9%; Cancelleri 18.46%; Miccichè 15.18%; Marano 6,15%; Ferro 1.72%; Sturzo 1.06%; De Luca 1,17%. Gli altri candidati non arrivano all’1%.
16.58 – Il segretario del Pdl Angelino Alfano terrà alle 18,30 una conferenza stampa nella sede romana del Pdl di via dell’Umiltà. Farà il punto sul voto in Sicilia.
16.57 – Crocetta: «Grillo blatera di una rivoluzione che non sa fare. Io sono il vero innovatore. Mi sento a sette stelle».
16.52 – Bersani (Pd): «Noi abbiamo ferma la nostra proposta, organizzare il campo dei progressisti, cosa che in Sicilia non ha funzionato del tutto, e portarlo ad un colloquio con le forze centrali, moderate. Questo è il nostro schema». Future alleanze? «Bisogna aspettare i risultati finali: in ogni caso penso che sarà il caso di rivolgersi ai siciliani più che imbastire dei politicismi».
16.50 – Arrivo trionfale di Rosario Crocetta al comitato di Palermo. L’ex sindaco di Gela è stato accolto dalle ovazioni dei suoi sostenitori al grido di “Presidente, presidente!”.
16.48 – «È la storia che cambia con me. In altri tempi uno come non sarebbe stato eletto». Questo il primo commento di Rosario Crocetta, candidato presidente della Regione di Pd, Udc, Psi e Api, sui risultati delle elezioni che lo vedono oltre il 30% quando lo scoglio è ormai ben al di là della metà delle sezioni. Crocetta è stato attorniato da una folla entusiasta mentre raggiungeva il suo comitato elettorale a Palermo. «Sono riuscito in un miracolo mettendo assieme movimenti antipolitici e partiti», ha aggiuto Crocetta.
16.42 – «Sicilia. L’alleanza tra Pd e Udc è vincente. Meditate, gente, meditate». Lo scrive su twitter il senatore del Pd Marco Follini.
16.38 – 2.869 sezioni su 5.308. Crocetta 30,88%, Musumeci 24,85%; Cancelleri 18,38%. Liste: M5S 15,50%; Pd 13,80%; Pdl 12,30%.
16.34 – Riportiamo un’interessante analisi dell’agenzia Tmnwes: «Il quadro che va delineandosi in Sicilia rende molto probabile un governo di coalizione, perché per nessun candidato sembra vicina la quota di governabilità. I dati sono parziali, ma si può tentare già un calcolo, naturalmente a spanne, quando sono state scrutinate 2.029 sezioni su 5.308. La legge elettorale siciliana prevede la seguente ripartizione dei 90 seggi: 80 in quota proporzionale alle liste che superano il 5%; 1 al presidente risultato più eletto e altri 8 come bonus alle sue liste; 1 al presidente che arriva secondo nella contesa. Escluse dalla ripartizione dei seggi sono quelle liste che non raggiungono quota 5%.
Al momento le liste per Crocetta sono a quota 30,5% (Pd 13,6%, Udc 10,4%, Mp 6,5%). Quelle per Musumeci 24,4% (Pdl 12,3; Cantiere Popolare 6,2%, Musumeci presidente 5,7%). La lista M5S per Cancelleri è a quota 15,7%. Quelle infine che superano il 5% per Micciché Presidente sono al 15,7% (Mpa al 9,1%, Grande Sud al 6,6%). Non toccano al momento quota 5% (e al momento sono fuori dall’Ars) la lista di Fli (4%), Idv (3,5%), Sel e Federazione sinistra (3,1%), Popolo dei forconi (1,3%), più altre liste sotto l’1%. In totale, la somma percentuale di liste al momento escluse dalla ripartizione dei seggi tocca quota 14,5% circa. Quindi, 12 seggi da distribuire proporzionalmente: probabilmente 5 a Crocetta, 3 a Musumeci, 2 a Grillo e 2 a Micciché.
Le liste per Crocetta possono contare quindi su 26 seggi, ai quali vanno sommati i 5 della ripartizione dei 12 non assegnati, gli 8 previsti per il presidente più votato e il seggio del presidente. In totale, 40 seggi, forse 41. Le liste per Musumeci dovrebbero ottenere 19 seggi, più il candidato presidente, più i 3 del recupero. In tutto, 23 seggi. Grillo dovrebbe ottenere 13 seggi. Stessa quota per Micciché, 13 seggi. Nessuno raggiungerebbe quota 46 seggi, che è la maggioranza necessaria per governare un Consiglio composto da 90 consiglieri. E’ evidente che in questo quadro si renderebbero necessarie alleanze tra almeno due dei quattro poli in campo».
16.30 – Con il 50% esatto delle sezioni siciliane scrutinate (2654 su 5308), il Movimento 5 Stelle è sempre il primo partito con il 15,4% dei voti. Seguono Pd 13,7%, Pdl 12%, Udc 10,3%, Mpa 8,7%. Restano per ora fuori dall’Ars le liste Idv (3,8%), Fds-Sel-Verdi (3%), Fli (4%), Forconi (1,4%), Adc (0,3%).
16.20 – Con 2654 sezioni siciliane scrutinate su 5308 (50%): Crocetta al 30,6% dei voti, Musumeci 24,7%, Cancelleri 18,8%, Miccichè 15%.
16.18 – 2486 sezioni 5308. M5S 15,3%; Grande Sud 6,3%; Partito Dei Siciliani – Mpa 8,8,%; Pd 13,7%; Movimento Politico Crocetta Presidente, 6,6%; Udc, 10,5%; Nello Musumeci Presidente, 5,5%; Pdl, 12,1%; Cantiere Popolare, 6,1%
16.16 – Secondo Cancelleri «ci sono ancora tremila sezioni da scrutinare. Penso che la partita fra Crocetta e Musumeci sia ancora aperta. Crocetta se vincerà le elezioni, vincerà con una percentuale che non gli permetterà di governare. Si profila in Sicilia un governo Pd-Udc-Pdl. Non lo so se Crocetta abbia stretto un patto con altri partiti. Mi sembra strana quella cravatta arancione che indossava Crocetta al confronto di Cefalù. Sono i colori di Miccichè. Escludo che Crocetta abbia pescato voti dai grillini piuttosto sarebbe stato avvantaggiato dal voto disgiunto».
16.13 – Ignazio La Russa a Sky Tg24: «Si strumentalizza tutto, ma non dovrebbe pesare nulla sulla situazione di Angelino Alfano. Il Pdl paga problemi interni, ma ha ottenuto un risultato onorevole, deve riflettere chi nelle ultime settimane, non pensando al voto siciliano, ha detto che il Pdl era morto, e tra questi non c’è Alfano». Per La Russa il risulato dei grillini «non è eclatante. Si aspettavano molto di più». L’astensionismo ha colpito «i partiti tradizionali ma anche Grillo non sono riusciti a convincere i cittadini siciliani ad andare a votare».
16.10 – Quando siamo praticamente a metà dello spoglio delle elezioni regionali in Sicilia, con 2.486 sezioni scrutinate su 5.308, il candidato di Pd, Udc, Psi e Api, Rosario Corcetta, è al 31,05%. Il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, è al 24,5% mentre il candidato 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, è al 18,7%.
16.08 – Salvatore Messana, vice segretario regionale di Idv (che attualmente è fuori dall’Ars): «A fronte dell’alta percentuale di astenuti, c’è un dato che emerge è che chiunque vincerà dovrà governare senza avere una maggioranza parlamentare. Questo costituisce una forte limitazione della rappresentanza democratica».
16.01 – 2290 sezioni su 5308. Crocetta 30.79%; Musumeci 24.80%; Cancelleri 18.8%; Miccichè 14.93%; Marano 6,19%; Ferro 1.83%; Sturzo 1.08%; De Luca 1,07%. Gli altri candidati non arrivano all’1%.
15.58 – «C’è un grande risultato da parte nostra. Pd e Pdl in Sicilia si sono scavati la fossa». Lo ha detto Cancelleri, candidato per il M5S, a Tgcom24.
15.54. Il M5S al 15,3% è il primo partito in Sicilia, seguito dal Pd al 13,5% (perde 5 punti percentuali rispetto alle regionali del 2008) e dal Pdl al 12,3 % (perde circa il 21 %). Questi i dati parziali dopo lo scrutinio di 2290 sezioni su 5308. Fuori le liste Fava presidente-Sel-Fds-Verdi, Idv e Fli. Dentro Grande sud di Micicchè al 6,6%, l’Udc al 10,3% (era al 12,5% del 2008), Mpa di Lombardo al 9% (-9% rispetto al 2008) Pid-cantiere Popolare di Saverio Romano col 6,1%, la lista Nello Musumeci col 5,6 e quella Crocetta presidente col 6,4%.
15.45 – 2.154 sezioni su 5.308. Crocetta 30,8; Musumeci 24,9; Cancelleri 18,9; Miccichè 15,10
15.41 – «Il vero sconfitto di queste elezioni è Angelino Alfano e l’alleanza che sostiene Nello Musumeci». Lo ha detto l’esponente di Fli, Fabio Granata, intervistato da RaiNews24. Ma anche Fli non può cantare vittoria. Il partito di Fini è fuori dall’Ars.
15.38 – 2021 sezioni su 5308: Movimento Cinque Stelle, 15,2%; Grande Sud Miccichè, 6,5%; Partito Dei Siciliani – Mpa, 9,%; Partito Democratico, 13,5%; Movimento Politico Crocetta Presidente, 6,5%; Udc, 10,3%; Nello Musumeci Presidente, 5,6%; Pdl, 12,3%; Cantiere Popolare, 6,1%.
15.34 – 2.029 sezioni scrutinate su 5.308. Crocetta 30,5; Musumeci 25,10; Cancelleri 18,7; Miccichè 15,30.
15.30 – Secondo Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, il risultato del M5S «è un segnale e un ulteriore sintomo della ricerca di un qualcosa di nuovo e al di fuori dai sentieri tradizionali della politica. In questo modo va interpretato, non tocca a me fare considerazioni politiche e dire se è un fatto positivo o negativo». Lo ha detto ad affaritaliani.it. «Credo che da parte della politica tutta, il dato di Beppe Grillo vada colto senza condannare questi orientamenti dell’elettorato come se fossero sintomo di anti-politica, di qualunquismo o di qualcosa del genere. Secondo me è un segno che si vuole il rinnovamento. Che qui in Sicilia si è coalizzato sul nome di Grillo e che altrove magari avrà risultati diversi. L’astensionismo da una parte e il successo del Movimento Cinque Stelle dall’altra sono in definitiva spie del medesimo disagio verso la politica».
15.28 – «Beppe Grillo e il suo movimento non stanno vincendo per merito ma per demerito degli altri». Lo dice Antonio Malafarina, vicequestore aggiunto e uno degli assessori in pectore di Rosario Crocetta. «Questo boom dei grillini era prevedibile gli hanno dato su un piatto d’argento questo tipo di politica, chiunque avrebbe raccolto consensi».
15.24 – 1.876 sezioni su 5.308. Crocetta 30,80; Musumeci 25,30; Cancelleri 17,90; Miccichè 15,70.
15.15 – Con un terzo delle sezioni siciliane scrutinate (1793 su 5308), il Movimento 5 Stelle è il primo partito con il 14,6% dei voti. Seguono Pd 13,5%, Pdl 12,5%, Udc 10,9%, Mpa 9%. Allo stato Fds, Sel, Verdi, Idv, Fli, Adc restano fuori dall’Ars.
15.13 – 1.793 sezioni su 5.308. Crocetta 30,8%; Musumeci 25,1%; Cancelleri 18%; Miccichè 15,5%.
14.57 – “Se i dati che emergono dalle elezioni siciliane verranno confermati, siamo di fronte ad una reazione sociale che investe pesantemente i partiti, ma che in realtà chiama in causa le responsabilità del governo Monti. La crisi sociale ed economica del nostro Paese è destinata infatti a ripercuotersi, in modo devastante anche a livello nazionale, se non ci saranno novità in grado di arrestare la recessione e l’impotenza dei partiti di fronte alle costrizioni assurde di un’Europa che fa esattamente il contrario di ciò che dovrebbe in un momento di crisi economica”. Lo dichiara Sandro Bondi (Pdl) in una nota.
14.52 – Secondo i calcoli del sito livesicilia, in base ai calcoli su 1576 sezioni scrutinate su 5308 la ripartizione dei seggi sarebbe la seguente: Pdl e Pd 14 deputati ciascuno. Subito dietro il M5S e Udc a 13, Mpa a 9, lista Crocetta presidente a 6, Cantiere popolare e lista Musumeci presidente 4 deputati ciascuno, Grande Sud 3. Tutti gli altri partiti resterebbero fuori dal parlamento siciliano. «La ripartizione dei seggi – scrive livesicilia – riguarda gli 80 scranni assegnati con il proporzionale. Ricordiamo che i restanti dieci deputati vengono attinti nove dal listino del candidato a presidente vittorioso, mentre un posto spetta a chi si sarà classificato secondo nella corsa alla presidenza. Stando ai dati finora scrutinati, lo schieramento che appoggia il momentaneo vincitore, Rosario Crocetta, conterebbe su 42 deputati compresi quelli del listino».
14.45 – 1.646 sezioni su 5.308: Crocetta 31,1%, Musumeci 25,2%, Cancelleri 17,8%, Miccichè 15,4%.
14.43. Fuori dall’Assemblea regionale siciliana Sel, Idv e Fli. Quando sono state scrutinate 1.447 sezioni su 5.308, i tre partiti non superano lo sbarramento del 5%, attestandosi rispettivamente al 3%, 3,11% e al 4%. Primo partito il M5S al 14,5%, secondo il Pd al 13,8%, terzo il Pdl al 12,7%. Udc al 10,8% e Cantiere popolare al 5.7. Per il Partito dei siciliani del governatore siciliano dimissionario Raffaele Lombardo le preferenze si fermerebbero al 9,4% e per Grande sud al 6,3%.
14.35 – “Abbiamo fatto una campagna elettorale low cost spendendo appena 25 mila euro”, ha affermato Cancelleri.
14.34 – 1576 su 5.308. Crocetta 31,26%; Musumeci 25,1%; Cancelleri 17,97%; Miccichè 15,3%.
14.28 – “Le elezioni regionali hanno terremotato la Sicilia come mai prima. Governare, stretti nella morsa tra protesta, mancanza di risorse e aumento della povertà, sarà impresa disperata”. Così, in una nota, Francesco Pionati, segretario dell’Alleanza di Centro e Portavoce del Gruppo Popolo e Territorio. “Quel che accade nell’Isola -aggiunge- anticipa in tutto e per tutto gli effetti che colpiranno il Paese alle elezioni politiche”.
14.25 – “Ora comincia il lavoro e il bello di un’avventura regionale che inseguiamo dal 2008. L’onda di Beppe Grillo ha invaso la Sicilia e ha dimostrato che è possibile qualunque impresa. Sappiamo che ci tireranno per la giacca per avere il nostro appoggio, ma siamo come ‘zitelle acide’ e non daremo retta a nessuno”. Lo ha detto il candidato presidente della Regione del M5S Giancarlo Cancelleri, commentando l’exploit dei grillini nel voto siciliano e confermando l’impraticabilità di alleanze organiche all’Ars.
Piuttosto ci si misurerà via via sulla bontà delle proposte “Da oggi è tutto diverso in Sicilia. Entra all’Ars un gruppo di cittadini – ha aggiunto – che renderà tutto trasparente e porterà fuori quanto veniva tenuto nascosto ai cittadini. Faremo all’esterno delle commissioni parallele per elaborare provvedimenti utili alla regione”. (AGI)
14.20 – 1447 sezioni su 5.308. Crocetta 31,4%; Musumeci 25,31%; Cancelleri 17,66%; Miccichè 15,3%.
14.14. Si confermassero le percentuali attuali 33 seggi andrebbero alla coalizione di Crocetta (Pd 14, Udc 13 e Movimento Crocetta presidente 6), 22 seggi al centrodestra (Pdl 14, Cantiere popolare 5, Musumeci Presidente 3), 12 a Grillo. Rimarrebbero fuori Sel, Idv e Fli. La prima vera considerazione da fare è questa: neppure col premio, Crocetta avrebbe la maggioranza assoluta.
14.10 – Il partito più votato aPalermo è il M5s. Su 69 sezioni scrutinate i grillini sono al 16,5%, il Pd al 10,8%, il Pdl al 9,9%. Exploit dei grillini anche a Trapani, dove il movimento guidato da Beppe Grillo raggiunge il 19% delle preferenze, e a Ragusa, dove la percentuale e’ del 20%.
14.01 – 1.332 sezioni su 5308: Crocetta primo (31,29%), Musumeci secondo (25,21%) Cancelleri terzo (18,12%), Miccichè quarto (14,93%); Marano quinta (5,77). Siamo a un quarto dello scrutinio.
14.00 – «I dieci punti di percentuale con cui Nello Musumeci distanzia a Catania il candidato del centrosinistra, sono incolmabili per le piccole differenze che si registrano altrove. Immagino che le vere notizie della giornata possano essere la vittoria di Musumeci, che cambia le sorti della Sicilia, e il positivo risultato elettorale della lista di Grillo. In questo ultimo caso si tratta di un voto di protesta recuperabile negli anni se i partiti tradizionali faranno il proprio dovere, governando al meglio la Sicilia. Altro voto di protesta, secondo me, uscira’ fuori dagli eletti nelle liste: gli elettori hanno deciso di scegliere i migliori candidati, gli irreprensibili su cui bisogna costruire il futuro della classe politica siciliana». E’ quanto afferma il deputato del Pdl Basilio Catanoso, coordinatore provinciale di Catania. – www.ilvelino.it
13.55 – 1.082 sezioni su 5308. Crocetta 31,44%; Musumeci 26,11%; Cancelleri 17,55%; Miccichè 14,99; Marano 5,28%.
13.41 – 1.082 sezioni su 5.308. M5s primo partito: 14,30. Pdl: 13,50. Pd: 13,40.
13.30 – 1.044 sezioni su 5.308. Crocetta 31,6%, Musumeci 26%.
13.15 – Uno sguardo alle percentuali dei partiti. Pd in testa, M5s davanti al Pdl. Crocetta al 31,80 (Pd 14,10 – Udc 10,50, Mp 7,4). Musumeci al 26 (Pdl 13,4 – Musumeci presidente 5,6 – Cantiere popolare 5,3 – Adc 0,3). Cancelleri 13,60 (M5S 13,60). Miccichè 15,80 (Mpa 9,5 – Grande sud 6,6 – Fli 4,30). Marano 5,20 (Idv 2,8, Sinistra 2,6).
13.08. «Siamo felici per Giancarlo». Papà e mamma Cancelleri accolgono con soddisfazione il risultato del figlio.
13.00 – 716 sezioni su 5308. Crocetta 31.81%, Musumeci 26.00%; Cancelleri 16.61%; Miccichè 15.83%; Marano 5.16%; Ferro 2.42%.
12.56 – Primo commento del segretario del Pd Pier Luigi Bersani sul boom di Grillo in Sicilia: «Vediamo alla fine ma comunque c’è, c’è in modo serio. Ma bisogna aspettare i dati». Bisogna fare argine «contro la disaffezione alla politica, cui in questo momento la destra porta acqua».
12.55 – Sono circa il 10 per cento le sezioni scrutinate in Sicilia, secondo i dati ufficiali della Regione (499 su 5308). Crocetta 31,5%, Musumeci 25,9%, Micciché 16,6%, Cancelleri 15,6%, Marano 5,6%.
12.50 – Secondo i bookmaker di Bet1128 alle politiche i grillini otterranno tra il 15 e il 19,99%.
12.45 – Secondo Gaspare Sturzo, candidato alla presidenza della Regione Sicilia con la lista Sturzo Presidente, «il dato certo è l’astensionismo e credo sia un dato preoccupante per la democrazia. Chiunque sarà eletto sarà delegittimato dalla percentuale di chi si è astenuto dall’andare a votare. Per quanto ci riguarda, la nostra lista ha fatto una campagna elettorale contro tutti, contro il sistema dell’informazione che ci ha oscurato, senza disporre di ingenti finanziamenti come gli altri partiti ma fondando la nostra competizione sul finanziamento privato. Siamo sereni e qualsiasi percentuale otterremo è il frutto del nostro lavoro».
12.37 – 499 sezioni su 5308, Crocetta 31.52%, Musumeci 25.99%; Miccichè 16.61%; Cancelleri 15.69%; Marano 5.69%; Ferro 2.31%.
12.30 – 385 sezioni su 5308. Crocetta 32.72%, Musumeci 25.67%; Miccichè 16.23%; Cancelleri 15.51%; Marano 5.05%; Ferro 2.67%.
12.23 – 277 sezioni su 5308. Crocetta 32.79%; Musumeci 25.66%; Miccichè 16.09%; Cancelleri 15.55%; Marano 5.06%; Ferro 2.71%.
Gli altri candidati non arrivano all’1%.
12.16 – Miccichè: «La Sicilia sta cambiando: forse stiamo assistendo alla fine dei vecchi partiti».
12.15 – «Vedo che Grillo ha rimediato in Sicilia il solito flop. Baci». Lo scrive su twitter il direttore del Foglio Giuliano Ferrara.
12.05 – Dal sito ufficiale della Regione Sicilia: con 236 sezioni scrutinate su 5308, in testa Rosario Crocetta (31,3%), seguito da Musumeci (27,1%), Micciché (17%) e Cancelleri (15%).
12.00 – 223 sezioni su 5308. Crocetta 31.43%; Musumeci 26.93%; Miccichè 17.35%; Cancelleri 14.97%; 4.45%; Ferro 2.61%.
11.46 – 172 sezioni su 5308: Crocetta è al 30.43%, Musumeci al 28.59%, Miccichè 18.11%, Cancelleri al 13.23%, Marano al 4.56%, Ferro al 2.77%. Gli altri candidati non arrivano all’1%.
11.38. Siracusa, una su 123. Crocetta 14, Musumeci 10, Cancelleri 9, Miccichè 6, Sturzo e Marano 2, Pinsone, Di Leo 1.
11.36. Palermo. 46 su 600. Crocetta 3163, Musumeci 3147, Cancelleri 2666, Miccichè 2587, Marano 1214, Sturzo 192, De Luca 170, Ferro 82, Di Leo, Pinsone 17.
11.30. Risultati confortanti per Nello Musumeci da Palermo e Catania. nella prima città il candidato del centrodestra, quando è stato completato lo spoglio su circa il 5% delle sezioni (32 sezioni su 600) è poco sotto il 25% (24,78%), Crocetta al 23%, Miccichè al 20%. Poco sotto Giancarlo Cancelleri del M5S, con il 19,25%. Giovanna Marano, di Sel Idv, al 9%.
A Catania, con 7 sezioni scrutinate su 335, Musumeci è al 31%, Crocetta al 25,23%, Miccichè al 18,64, Cancelleri al 16,34%.
11.25 – «La Sicilia paga il prezzo dei contorcimenti della politica e del fatto che la sinistra non è riuscita a mettere in campo una forte alternativa al gattopardismo, al trasformismo». Lo dice Nichi Vendola in un videoforum con la Stampa.it.
11.15 – «Astensionismo clamoroso, ma in qualche modo prevedibile». L’ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando a “24 Mattino” su Radio 24.Sul risultato dei grillini: «Se anche Cancelleri arrivasse non al 27% ma al 15% sarebbe comunque un risultato clamoroso, unito al 53% dei cittadini che non ha votato». Una cosa è certa: “C’ è una certezza di ingovernabilità, perché con la legge elettorale siciliana per potere avere la maggioranza qualunque presidente ha bisogno di tre coalizioni».
11.09 – Il candidato M5s parla già come se avesse vinto. Sulla base dei primi risultati Giancarlo Cancelleri invita ad attendere i dati definitivi, ma sembra già sentire il peso del ruolo che le urne sembrano assegnargli. A cominciare dal rischio default della Sicilia: «Se dovessi essere eletto il primo provvedimento sarà quello di mettere in regola i conti della Regione. La legge elettorale, purtroppo, ci assegna una maggioranza risicata e insufficiente ma non faremo alleanze con nessuno; tradiremmo il nostro elettorato. Ci misureremo in aula, di volta in volta, sugli argomenti portati all’esame dell’Assemblea». A chi gli chiede se non teme la paralisi, Cancelleri replica: «Torneremo alle urne rimettendoci alla volontà degli elettori».
11.05 – Cominciano ad affluire i primi dati dell’ufficio elettorale regionale sullo scrutinio per l’elezione della nuova Assemblea siciliana e del nuovo governatore. Dopo lo spoglio di 39 sezioni su 5308, Crocetta è al 32.39% seguito da Nello Musumeci al 25,99%. il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, è al 16.41%; Gianfranco Miccichè al 15.51%; Giovanna Marano al 6%; il candidato dei Forconi, Mariano Ferro all’1.47%. Gli altri candidati non arrivano all’1%.
10.45 – «Con la prevedibile vittoria di Grillo, l’uragano siciliano, peggiore del ciclone Sandy, sta per abbattersi sui leader politici nazionali, nessuno escluso». Lo afferma il senatore del Pdl Raffaele Lauro, secondo il quale «cercheranno di minimizzare, ma la sconfitta di tutti i partiti tradizionali sarà soltanto l’anticipo di quanto potrà accadere alle prossime elezioni politiche».
«La convocazione di un’assemblea costituente, per un generale rinnovamento istituzionale e politico, deciso dal popolo sovrano e non nel chiuso dei palazzi, rimane un estremo, ed ancora possibile, atto di responsabilità, invece di continuare a baloccarsi con una riforma del porcellum, che nessuno vuole realmente», aggiunge Lauro.
10.44. E’ Palermo la provincia in cui si è registrato l’astensionismo maggiore. Nel capoluogo siciliano, infatti, si è recato alle urne solo il 46,31% degli aventi diritto con un calo del 22,8% rispetto alle regionali del 2008, quando il dato si era attestato al 69,11%. A seguire a ruota nella classifica delle province con minore affluenza è stata la provincia di Trapani con una contrazione del 20,68%. Qui infatti ha votato solo il 47,55% a fronte del 68,23% del 2008. Non è andata meglio a Ragusa con una contrazione del 20.5% (49.79% ieri; 70.29 nel 2008).
A Catania, invece, hanno votato il 51,12% degli aventi diritto, mentre nel 2008 erano stati il 71,05% con un calo del 19,93%.
Contrazioni a due cifre si sono registrate anche nelle altre province.
A Siracusa il calo è stato del 17,65% (ieri hanno votato il 48,79%, nel 2008 erano stati il 66,44%), nel nisseno la contrazione è del 15,14% (ieri al voto il 41.34%, nel 2008 il 56,48%). Ad Agrigento ha votato il 41,35% (nel 2008 erano stati il 56,33%) con un calo dell’affluenza pari al 14,98%) ed infine ad Enna si è recato alle urne solo il 41,7% (nel 2008 erano stati il 54,52%) con una contrazione del 12,82%.
10.33 – “Da quanto emerge dai primi seggi scrutinati siamo in testa in diverse province: Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e soprattutto Messina”. Lo dice ad Affaritaliani.it Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione Siciliana di Pd e Udc. “Non abbiamo ancora i dati sulle province maggiori. Ci risulta un boom del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ma non nelle dimensioni di cui parlano gli exit poll di ieri su Palermo”, continua Crocetta, aggiungendo: “A Messina e in tutta la provincia siamo nettamente avanti. Bisogna capire cosa succede a Palermo tra città e provincia, così come a Catania. Si tratta di un testa a testa tra me e il candidato di Beppe Grillo Cancelleri, ma nelle province più piccole sono saldamente avanti”. Infine, conclude il candidato del centrosinistra, “si conferma il pessimo risultato di Musumeci e del Popolo della Libertà. Comunque aspettiamo i dati definitivi. Sono solo risultati parziali e pressoché sensazioni”.
10.31 – Giancarlo Cancelleri al 27,46% delle preferenze, seguito da Nello Musumeci al 23,35% e Rosario Crocetta al 21,40%. E’ il podio per le regionali siciliane secondo l’exit poll realizzato ieri sera a chiusura dei seggi, esclusivamente per la citta’ di Palermo, dal sito web Palermoreport.it, lo stesso che alle scorse amministrative di Palermo ha preventivato la vittoria del sindaco Leoluca Orlando. I primi dati ufficiali dello spoglio in corso dalle 8 di stamani sono attesi per le 12. Secondo la rilevazione di Palermoreport.it il leader di Grande Sud, Gianfranco Micciche’ si fermerebbe solo al 14,24% e Giovanna Marano al 9.76%. Gli altri candidati sarebbero tutti sotto l’1%.
Nei voti di lista, sempre solo a Palermo, il primo partito all’Assemblea regionale siciliana sarebbe il Movimento 5 Stelle con il 26,42%, seguito dal Pd con il 10,79%, a ruota il Pdl fermo al 10.55%. Più indietro Grande Sud che sarebbe all’8,63% e il Cantiere popolare di Saverio Romano all’8,48%. Sotto la soglia di sbarramento tutti gli altri partiti dall’Udc (4,72%), Fli (3,4%) e il Partito dei Siciliani (2,48%).
10.20 – Spoglio completato a Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo della Sicilia. Dall’unica sezione vengono fuori 52 preferenze per Rosario Crocetta, 26 per Nello Musumeci, 36 per Gianfranco Miccichè, uno per il grillino Giancarlo Cancelleri, 21 per Cateno De Luca e uno per il leader dei Forconi Mariano Ferro.
10 – I dati ufficiali cominceranno ad arrivare intorno a mezzogiorno
9.50 -Cancelleri (M5S): «A Palermo e Messina siamo al 27%. A Catania al 28%».
9 – Non sono ancora disponibili dati ufficiali. Secondo un exit poll di una emittente locale, di dubbia attendibilità, nella provincia di Palermo Cancelleri del M5s sarebbe in vantaggio al 27%. exit poll. Questi, forniti da una emittente locale e relativi solo alla provincia di Palermo, darebbero in vantaggio con il 27% dei voti Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Se fosse vero, Cancelleri supererebbe la concorrenza di Nello Musumeci, candidato del centrodestra, e Rosario Crocetta, che corre per il Pd.
8.30 – Affluenza bassissima: solo il 47,42% degli aventi diritti al voto. Nel 2006 la percentuale era del 59,16%. Nel 2001 del 63,47%. Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è Maniace (Ct) con il 77,76%, quello con la più bassa, invece, Acquaviva Platani (Cl) con il 20,68%. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è Messina, con il 51,32%, quella con la più bassa Caltanissetta con il 41,34%.
8 – È cominciato lo spoglio elettorale.
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3 commenti
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vediamo cosa faranno PD e UDC alle imminenti elezioni per la Regione Lombardia.
Lì, ad es., c’è la Lega Nord che è molto forte.
-Cponfusione del quadro politico,
-Sperpero del denaro pubblico,
-Inefficienze,
-Disoccupazione,
-Partitocrazia,
-Personalismi,
-Corruzione,
-Discredito delle Istituzioni,
-Spread (non sapevamo neanche che esistesse),
-Ridicolizzati sulla scena internazionale.
E ci si lamenta che in Sicilia non è andata a votare neanche il 50%,
Che i Grillini viaggiano al 16-20%
Che la gente è stanca.
Questo è il risultato di un partito e di una politica incentrata su una persona – piccola-piccola –
E quando cambieranno registro?
con tutti questi candidati e partiti e coalizioni varie i cittadini si saranno sentiti smarriti.
Oltretutto a Report, RAI3, di due domeniche fa fecero capire che alcuni candidati non sono affatto “trasparenti”.
Bisognava prima invitare i cittadini a votare, poi esporre i propri programmi.
A proposito, la CdO che indicazioni ha dato?