
Shinzo Abe e quell’oscurità che fa paura

Hanno ucciso l’ex primo ministro Abe, gli hanno sparato in mezzo alla strada davanti a tutti con una pistola fatta in casa. Cose da non credere, cose che fanno paura.
E tutti a discutere come è potuto succedere, e tutti a puntare il dito sull’incompetenza del servizio di sicurezza. E poi anche questa passerà.
Perché questa morte non è l’esito di una campagna terrorista volta a rovesciare il governo, non è nemmeno il culto omicida del santone. È piuttosto quell’uomo di mezza età che decide di scendere in strada e accoltellare chi gli capita a tiro (maggio 2019: 3 morti, 18 feriti) o quell’altro signore che si sente in dovere di dar fuoco agli uffici di una ditta di cartoni animati e alla gente che vi ci lavorava (luglio 2019: 36 morti, 33 feriti).
È quell’oscurità nella mente e nel cuore del singolo che, aggravata da frustrazioni rancori e risentimenti, alla fine esplode. Sì, fa molta paura ed è sempre lì. Solitamente viene esorcizzata nel braccio della morte.
Foto Ansa
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