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Diffidate sempre dei libri che nel titolo recano l’aggettivo “occulto“ e poi però non parlano di occultismo. Perché, inevitabilmente, finiscono sempre per promettere più di quanto, per dirla alla George Bernard Shaw, possano mantenere. D’altronde, se davvero dei poteri fossero occulti, come nel titolo della più recente fatica letteraria dell’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris pubblicata da Fazi, apparirebbe difficile trovarseli spiattellati a uso del lettore, sugli scaffali delle librerie e nei cataloghi delle grandi piattaforme digitali. Scriveva un occultista vero, Aleister Crowley, nel suo Liber Legis, «lascia che i miei servi siano pochi e occulti e che essi governino i molti e i conosciuti»; e Crowley non snocciolava chi in concreto dovessero essere o fossero quei pochi e occulti servi.
Al contrario il libro di de Magistris è l’ennesima carrellata di decenni di malapolitica, di corruzione, di nepotismo, di servizi segreti inevitabilmente deviati, di neofascis...
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