
Senato, la Lega occupa lo studio di Grasso per protesta
Dopo l’affaire Kyenge (la Padania ha pubblicato le date degli incontri di lavoro del ministro per l’Integrazione, scatenando polemiche perché, di fatto, istiga i leghisti a boicottare gli appuntamenti di Kyenge) e dopo la lavata di capo che ieri il segretario della Lega Matteo Salvini si è beccato al Parlamento di Strasburgo, accusato dai colleghi socialisti di essere «Un fannullone, preferisci andare in televisione», oggi i senatori leghisti hanno occupato per protesta l’ufficio del presidente Piero Grasso. In aula è in corso la votazione sul decreto per le pene alternative al carcere, che cancella anche il reato di immigrazione clandestina, e i senatori hanno iniziato l’ostruzionismo, ma l’esame del decreto sta proseguendo regolarmente. Il capogruppo leghista Massimo Bitonci ha spiegato che l’occupazione degli uffici di Grasso proseguirà ad oltranza: «Continuiamo l’occupazione, staremo qui fino a stanotte e se verranno i carabinieri ad arrestarmi, mi dichiarerò prigioniero politico».
SALVINI: «NON SIAMO RAZZISTI». Intanto Matteo Salvini ha risposto ai microfoni di La telefonata di Maurizio Belpietro, spiegando perché la Lega continuerà ad attaccare il ministro per l’Integrazione Kyenge: «Il ministro Kyenge è pagato dagli italiani e si occupa solo di stranieri, con battaglie come quella di riservare una quota posti lavoro ai cittadini stranieri» ha spiegato Salvini, che ha sottolineato che non si dovrebbe mai arrivare al sequestro della Padania, per la “campagna Kyenge”, perché «il giornale della Lega pubblica l’agenda pubblica degli appuntamenti pubblici di un ministro pubblico pagato dai cittadini italiani. Di Berlusconi abbiamo letto tutto, la vita privata, i giorni, le notti: quella era considerata libera informazione. Noi, evidentemente, abbiamo toccato un nervo scoperto, perché la sinistra non sopporta l’opposizione e il governo è nervoso perché su lavoro, che per noi è la priorità, non sta facendo niente. Non è razzismo condurre una battaglia politica affinché prima di aprire le frontiere si dia lavoro ai disoccupati italiani». Già stamattina Salvini ha ribadito il no della Lega alla cancellazione del reato di clandestinità: «Se non ha funzionato in Italia questa legge è stata solo colpa dei magistrati che hanno trovato mille e un cavillo».
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