Sei un creativo? Dona anche tu il tuo sperma per fabbricare «bambini pubblicitari»

Di Leone Grotti
20 Gennaio 2016
Non è chiaro se si tratti di un inno all'eugenetica, all'idiozia, all'onanismo o a tutte e tre le cose insieme. Di sicuro la nuova campagna del Belgio è folle

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Non è chiaro se si tratti di un inno all’eugenetica, all’idiozia, all’onanismo o a tutte e tre le cose insieme. Di sicuro non è un inno alla creatività e se vuole essere comico, non fa ridere. Sta di fatto che in Belgio una campagna pubblicitaria ha invitato tutto coloro che lavorano in ambiti creativi a donare il proprio sperma per fabbricare una bella nidiata di «bambini pubblicitari».

SPERMA CREATIVO. Creative Belgium, gruppo industriale che promuove la creatività nelle pubblicità belghe, si è accordato con il Centro per la medicina riproduttiva di Bruxelles e l’agenzia pubblicitaria Air per realizzare una grande campagna in favore della donazione di sperma finalizzata alla fecondazione assistita.

EUGENETICA. Il messaggio però non è rivolto a tutti: serve solo sperma creativo. «Il numero di studenti nei rami creativi è diminuito», spiega un video. Basandosi sull’assunto (di cui è inutile sottolineare la totale antiscientificità) che la creatività «è in parte geneticamente ereditaria», il gruppo industriale ha invitato quattro importanti creativi a donare il proprio sperma a una banca del seme che lo rivenderà a caro prezzo. «Più genitori creativi abbiamo, più possibilità abbiamo di ottenere bambini creativi», gongola Creative Belgium.

«BAMBINI PUBBLICITARI». Il video mostra i quattro eroi entrare in un bagno con una provetta pronta ad accogliere il prezioso liquido seminale. Lo slogan successivo recita: «La loro donazione è ora disponibile per chiunque voglia un bambino», o meglio un «bambino pubblicitario», e le cliniche del Belgio sono pronte a farsi pagare profumatamente per impiantare nell’utero del miglior offerente embrioni creativi.

FIGLI DELLA PROVETTA. La pubblicità, chissà perché, non è piaciuta a una donna e madre come Stephanie Raeymaekers, nata in provetta con lo sperma di un donatore anonimo e impossibilitata dalla legge a sapere chi è suo padre. «Mi sento come un prodotto del supermercato, da cui è stata tagliata via l’etichetta. Io so di essere stata comprata». Ecco perché dal suo sito lancia un annuncio ai generosi creativi: «Prima di mettervi in vendita, provate a comprendere davvero che cosa state esattamente vendendo: non solo i vostri bambini, ma anche le vostre responsabilità morali». Anche i «bambini pubblicitari», infatti, non potranno mai sapere chi sono i loro «creativi» padri.

@LeoneGrotti

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6 commenti

  1. Lucia

    Adesso capisco.Da quelle parti,oltre ad avere per i piedi mezza classe politica proveniente da mezza europa,tutto il personale lobbystico proveniente da tutto il mondo,l’aria fredda proveniente dal nord,un pò di jaidisti per gradire, hanno pure i creativi che trovano il modo di vendere un pò di sperma d’annata.Come si fa a non optare per l’eutanasia?

    1. ROLLI SUSANNA

      E’ che l’eutanasia la proporrebbero agli altri, tutto qui.

      1. Lucia

        Certo.Ma loro per primi la usano a quanto pare.Era solo una battuta,magari un pò scema,ma insomma…..Cerchiamo di fare un pò di ironia….

        1. ROLLI SUSANNA

          Essì. Comunque, ci sarebbe da piangere…..Spero che il tizio sia un “caso raro” al mondo. Preoccupante.

  2. Cisco

    Secondo me è Nino.

  3. ROLLI SUSANNA

    Urca, dopo il titolo, nun gliela fo ad andare oltre…….. ; certi articoli fo fatica persino a leggerli chè poi mi viene un groppone…Proverò più tardi.

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