
Sed gladium, contro l’ideologia ecumenista

«Per i cattolici sono precluse le vie dell’ecumenismo»: con queste parole tratte dal quinto volume dell’Enciclopedia Cattolica del 1950 Andrea Giacobazzi, autore del volume Sed Gladium. Dottrina e Sacra Scrittura contro l’ecumenismo (Edizioni Radio Spada, Milano, 2014), introduce il suo scritto in modo fermo e deciso.
Si tratta di un volume agile, lo stile scorrevole e cadenzato del quale ne esalta da un lato la vis retorica tipica di ogni buon apologeta, quasi di matrice chestertoniana, e dall’altro rende “edibile” la imponente mole di referenze documentali e bibliografiche che si intrecciano al filo del discorso condotto dall’autore.
Con una insolita dose di coraggio intellettuale, pregio raro in un mondo, come quello contemporaneo, ormai piegato al politicamente corretto, Giacobazzi conduce un serrato e dinamico j’accuse nei confronti dell’ideologia ecumenista che da alcuni decenni, sostanzialmente in quelli seguiti al Concilio Vaticano II e alla sua erronea interpretazione, si è impossessata del pensiero teologico, ecclesiologico e morale della Chiesa cattolica.
Il libro di Giacobazzi, tuttavia, non si esaurisce in una sferragliante e rumorosa polemica anticonciliarista che come tale non avrebbe alcuna originalità intellettuale, ma mette in luce con chiarezza argomentativa e con la formulazione di un ampio piano probatorio praticamente inattaccabile, quanto l’ideologia ecumenista, sia non solo contraria alla tradizione del Magistero cattolico che su esso si espresso con diverse encicliche di numerosi Pontefici, ma presenta delle difficoltà di carattere sostanziale che la mettono in aperto contrasto, come è proprio di ogni eresia, con il dato teologico-scritturistico.
Proprio per questo Giacobazzi, non già con la prolissa sovrapposizione di uno sterile esegeta, quanto piuttosto con la pazienza e la precisione chirurgica di uno studioso amante della materia, riporta numerosissimi passi vetero e neo-testamentari che comprovano quanto insidiosa, per non dire erronea, sia la strada tracciata dall’ideologia ecumenista.
Dal prezioso ed incandescente volume di Giacobazzi si evincono, in sostanza, i due difetti strutturali di fondo dell’ideologia ecumenista: in primo luogo, la rinuncia ad ogni pretesa veritativa, cioè della dimensione aletica (per utilizzare termini più rigorosamente filosofici e pre-teologici), posta a fondamento della religione cristiana; in secondo luogo, l’equivoco egualitarista che, sulla scorta della predetta rinuncia, ritiene ugualmente valide sul piano della salvezza tutte le religioni e tutte le confessioni.
Eppure i testi sacri parlano chiaro, compresi i Salmi tra i quali, ricorda l’autore, «è facile scorgere la futura condanna del liberalismo religioso e del pacifismo interconfessionale» (pag. 61) come si precisa, per esempio tra i tanti, il Salmo 30,7: «Tu hai in odio chi va dietro agli idoli vani; ma io spero nel Signore».
Si tratta, insomma, di un ottimo argomento, in un ottimo libro, con un ottimo stile. Nessun difetto dunque? Forse uno, l’unico, il più terribile, francamente, in un mondo costituito di rovesciamenti diabolici e falsità ideologiche: rende con semplicità testimonianza alla verità.
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5 commenti
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Dunque, secondo l’esimio l’articolista Aldo Vitale, “Il libro di Giacobazzi non si esaurisce in una sferragliante e rumorosa polemica anticonciliarista che come tale non avrebbe alcuna originalità intellettuale”. Infatti il libro precede il concilio di una decina d’anni… si possono avere le più diverse opinioni ma almeno si dovrebbe saper contare fino a venti.
Stupisce poi che 2 papi, decine di cardinali e vescovi già allora, altri che lo sarebbero diventati presto, studiosi e teologi – molti di essi già in via di beatificazione o già fatti santi, magari subito, durante e dopo il concilio non si siano attenuti all’ “ampio piano probatorio praticamente inattaccabile,” proposto dal Giacobazzi con la sua “precisione chirurgica”, e si siano lasciati fuorviare, gente un po’ distratta e sciocca!, dai “due difetti strutturali di fondo dell’ideologia ecumenista” dimenticando che ” i testi sacri parlano chiaro”-
Per fortuna adesso arrivano Aldo Vitale e le Edizioni Radio Spada a mettere a posto le cose!
Ma guarda che hai letto male: il libro di Giacobazzi è del 2014! Come si fa a criticare la recensione di un libro che non si è ancora letto? Io no l’ho letto ma lo farò presto l’argomento è oltremodo interessante.
Vedrete quante gliene diranno, quelli che “fratelli in Abramo” senza neppure portare uno straccio di prova di questa mistificazione in pro dell’ecumenismo irenistico hippie style, ma con la kefyah-catena al collo.
Ma tant’è: l’ecumenismo e il pacifismo di matrice islamica e filo-islamista vanno proclamando il jihad contro chiunque gli si opponga: e sono piuttosto suscettibili su quello che considerano a favore o contro la loro religione, non facendo sconti neppure alle vignette di una rivista dichiaratamente di satira.
E quanto ai discorsi seri, già un papa ha dovuto fare marcia indietro per avere osato mettere in discussione la perfetta conformità del Corano e della religione islamica alla ragione; neppure alla religione cristiana: alla ragione. E tanto per dare ragione al papa, i “fratelli in Abramo” montarono su tutte le furie, anzi, su tutte le sure: perchè la religione islamica è, per chi non lo sapesse, “la religione naturale dell’umanità”. E se osate pensare il contrario, ricordatevi del papa: e anche se siete a distanza i sicurezza dal Pakistan, accontentatevi di pensarlo trattenendo il fiato, pregando che non vi venga mai chiesto dai “fratelli in Abramo” islamici di dire in faccia a loro quello che pensate di Maometto.