«Se una società vuole essere aperta, inclusiva, tollerante e creativa deve proteggere la famiglia»

Di Leone Grotti
18 Ottobre 2015
La cronaca dell'incontro “Nutrire la famiglia per nutrire il futuro”. «Anche la rivoluzione giacobina voleva distruggere la famiglia, sono durati solo 12 anni»

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«A me piace mantenere le promesse, noi siamo qui perché nella famiglia ci crediamo davvero». Lo rivendica con soddisfazione Roberto Maroni. Il 17 gennaio, al convegno organizzato a Palazzo Lombardia con Tempi, il governatore della Regione aveva detto: «Organizziamo un altro incontro anche durante Expo». E così, nove mesi dopo, «tempo di gestazione non casuale» quando si tratta di famiglia, sottolinea l’assessore Cristina Cappellini, ecco l’incontro sponsorizzato dall’Expo “Nutrire la famiglia per nutrire il futuro”.

«CONOSCENZA, NON PROPAGANDA». Al Pirellone, i 300 posti dell’Auditorium Gaber sono stati riempiti dal pubblico e alcuni si sono seduti per terra per seguire un dibattito durato oltre due ore. Un tempo non breve ma necessario, perché, come sottolineato dal direttore di Tempi Luigi Amicone, che ha fatto gli onori di casa, «questa non è l’ora della propaganda», delle contrapposte ideologie, «ma della conoscenza. E la conoscenza costa sempre un po’ di fatica».

UNA FORZA TRANQUILLA. L’evento è stato costruito «senza opporsi a nessuno», ricorda ancora Maroni, ma valorizzando quella «forza tranquilla» citata dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, «che chiede il rispetto della Costituzione italiana, che ha assegnato alla famiglia un articolo apposito (29), prevedendo agevolazioni economiche. Ma quante ne abbiamo viste di agevolazioni? Questo noi vogliamo rivendicare e non ci faremo certo spaventare dagli intolleranti che imbrattano i muri».

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CRISI DEMOGRAFICA. La riflessione sulla famiglia è partita da un desolante dato di fatto, illustrato da Gian Carlo Blangiardo, ordinario di demografia e statistica dei flussi migratori alla Statale di Milano: oggi in Lombardia, più della metà della popolazione maschile arriva ai 35 anni che ancora non si è sposata, cresce l’instabilità del matrimonio e diminuiscono i figli, tanto che «non viene più garantito il ricambio generazionale. Solo nel primo quadrimestre del 2015, il saldo naturale è negativo di ben 10 mila unità: un tracollo rispetto agli anni scorsi». La famiglia costituzionale, quella società naturale fondata sul matrimonio, è oggi «abbandonata e lasciata sola, nonostante svolga un lavoro che interessa a tutti», crescendo i figli e curando gli anziani. Senza, ricordano i responsabili politici lombardi, «il Welfare sarebbe assolutamente insostenibile».

IL LAVORO DELLA REGIONE. Ma la famiglia non va valorizzata solo per la sua funzione di «ammortizzatore sociale» perché è a tutti gli effetti un «soggetto sociale con diritti e funzioni propri». È inutile generalizzare, afferma Giovanna Rossi, ordinario di sociologia della famiglia e direttore del Centro studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica, c’è qualcuno che per la famiglia fa più degli altri. E questo qualcuno è Regione Lombardia, a partire dall’apposita legge del 1999. «Con il fondo di sostegno, il fondo Nasko, il fondo Cresco e le misure per la conciliazione famiglia-lavoro, la Regione ha dimostrato di prendersi cura della famiglia e di porla come fondamento del suo welfare». È con i fatti, e non con le parole insomma, «che si riconosce il suo valore sociale».

«FAMIGLIA EDUCA ALL’ALTERITÀ». Ma c’è un altro motivo per cui, al di là di tutto, una società dovrebbe difendere la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna: «Solo nella cellula fondamentale della società si educa davvero alla diversità», fa notare in un passaggio del suo ricco intervento Claudio Risé, docente universitario, giornalista e scrittore. Ribaltando lo stereotipo della famiglia che opprime e chiude, lo psicoterapeuta rilancia: «La famiglia educa all’alterità» non per meriti dei singoli genitori, ma perché «il suo nucleo è l’incontro tra i diversi: maschio e femmina, adulti, vecchi e bambini. Se una società vuole essere aperta, inclusiva, tollerante e creativa deve proteggere la famiglia».

LE MANIFESTAZIONI. Purtroppo questo spesso non avviene e leggi come aborto e divorzio, insieme alla nuova diffusione capillare della teoria del gender, «che si sconfigge solo con la conoscenza», ricorda bene il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale Massimiliano Romeo, cercano di minare la famiglia nelle sue fondamenta. Ecco perché è importante impegnarsi sotto ogni aspetto, come testimoniato da Massimo Gandolfini, presidente del comitato Difendiamo i nostri figli, e Ludovine de la Rochère, presidente e co-fondatrice della Manif pour tous francese. «La manifestazione a Roma del 20 giugno è stata un evento storico», ricorda il primo, «perché è nata dal basso e ha mobilitato un milione di persone, che hanno fatto sacrifici per essere lì. E anche se è una lotta che ricorda quella di Davide contro Golia, senza la manifestazione il ddl Cirinnà sulle unioni civili sarebbe già stato approvato da tempo, mentre vediamo che continuano a rimandare e vacillare».

«SOLO 12 ANNI». Dopo aver annunciato una «nuova manifestazione in primavera», ha ceduto la parola alla collega francese, che ha ricordato come «non si può legalizzare il matrimonio gay senza, come obbligatoria conseguenza, riconoscere l’utero in affitto». Ed è per opporsi a queste pratiche, e per «ricostruire il vero senso della famiglia», che i francesi «continueranno a resistere». Anche perché, conclude Amicone ricordando un esempio di Risé, «il corso della storia non è ineluttabile. Nel 1789, la rivoluzione giacobina ha approvato una serie di leggi per distruggere la famiglia. Nel 1801 queste leggi sono state abrogate e sono state ripristinate quelle a difesa del nucleo fondamentale della società. Quanto sono durati? Solo 12 anni. Anche oggi può andare così, se ognuno fa la sua parte».

@LeoneGrotti

Foto tempi.it

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35 commenti

  1. Daniele

    Patetici. Potete solo ritardare l’inevitabile.
    E il parallelismo cone le leggi giacobine è del tutto fuori luogo: le unioni gay sono un un fenomeno epocale, irreversibile, che coinvolge l’intera società occidentale. In nessuno dei paesi in cui sono state introdotte sono poi state revocate.

    1. Barbara Giacovelli

      Ho seguito in striming il convegno, interessantissimo…vorrei rivederlo e girarlo potete darmi indicazioni in merito.Grazie. Barbara

      1. Giannino Stoppani

        Anche facendo finta che tu abbia voluto davvero scrivere “Nomintato”, se vuoi continuare criticare l’ortografia altrui ti conviene curare almeno un pochino la punteggiatura tua.
        Altrimenti sei come quel bue che diceva cornuto all’asino.

        1. giovanna

          Che poi, una che è riuscita a scrivere “cogito , ergo SUN “dovrebbe come minimo cospargersi il capo di cenere , e ammutolire per sempre, almeno su questi refusi….
          sì, se fosse in grado di vedersi !

          Solo per Giannino : ne parlo al femminile perché nel mio vecchio spulciare (dopo l’affaire Filomena-Triestina, che ha scoperchiato il vaso di Pandora ) ho trovato un suo intervento molto chiarificatore, che spiegava come lei, pur avendo cromosomi femminili, disprezzi profondamente la femminilità e piuttosto si senta “neutra”, con un disinteresse totale nei confronti del sesso.
          Credo che sia stata una delle rarissime volte , oltre a quella in cui ha ammesso il suo autismo ad alto funzionamento e a quella in cui ha esplicitato il suo disgusto profondo per la gravidanza , in cui sia stata sincera.
          Anche perché, leggendo tutti i suoi horror-nick alla luce di questa dichiarazione, non si hanno che conferme della sua umanità ridotta.

          1. Giannino Stoppani

            Una donna tanto intimamente disgustata della maternità mi pare tanto profondamente innaturale da sembrare inverosimilmente agghiacciante: roba da manicomio criminale stile Hannibal Lecter (personaggio tra l’altro già evocato da To_Ni, mi pare).
            Io, dato che sono un ottimista, preferisco propendere per un classico dei classici: il gay narcisista e misogino fino all’osso ossessionato dall’invidia di ciò che non potrà mai essere (una mamma, ovvero l’archetipo della donna vera amata da un uomo vero).
            Ma si tratta di materie con le quali non ho dimestichezza alcuna e perciò ne tratto come al bar dello sport tratterei di rugby.

          2. Claudio

            Giannino le consiglio di informarsi di più su argomenti che non conosce così magari la smette di confondere omosessuale e transessuale

          3. Giannino Stoppani

            Grazie tante del consiglio, ma non ci tengo affatto ad approfondire certi nauseabondi argomenti.
            Però, se ci tiene, spieghi lei al lettore più paziente di me se agli omosessuali garbano di più altri individui omosessuali o magari altri individui dello stesso sesso ma con tutti gli stereotipi al loro posto.

          4. xyzwk

            Forse invece di parlare di archetipo della donna vera amata dall’uomo vero, converrebbe guardare alle donne reali di oggi che considerano la maternità una delle strade da percorrere, ma non l’unica e forse neanche la prima in ordine di tempo nello sviluppo della personalità E questo senza rinunciare alll’attrazione sessuale nei confronti dell’uomo e di conseguenza alla femminilità, anzi per Il solo fatto di non considerarla necessariamente legata alla procreazione, ha consentito loro una sessualità più appagante.Il problema semmai è degli uomini che non hanno accettato l’idea di un ruolo sociale delle donne diverso da quell’archetipo ormai surreale di donna vera che avevano in mente Nessuno puó oggettivamente prevedere se questo modello attuale di rapporto uomo donna sarà nel lungo periodo vincente dal punto di vista demografico anche perché le modalità di perpetuazione della specie umana sono di fatto in continua evoluzione e non consentono previsioni attendibili se non a breve scadenza. Del resto i passi si fanno uno alla volta magari correggendo il tiro e quindi l’unica cosa che ci resta da fare ora, è chiederci quanto il ridefinire i ruoli sociali renda più equa la società rispetto al passato.

          5. Giannino Stoppani

            Anche a farsi il botox(yzwk), la carampana veterofemminista risbuca come uno zombi di Romero e ci ammolla il solito pippone da centro sociale anni settanta.
            L’alba delle carampane viventi.

          6. giovanna

            L’alba delle carampane viventi ! 🙂

    2. Passa tutto, passerà anche questa follia, stai tranquillo.

      1. Daniele

        Certo.
        Infatti in tutti i paesi in cui il matrimonio gay è stato introdotto, poi è stato revocato.
        Anche il divorzio era una moda temporanea, che poi è passata.
        Anche l’aborto.
        Passa tutto. Stai sereno! 😉

        1. To_Ni

          Mi piace che evochi in successione divorzio, aborto e matrimoni gay . Trovo conferma di una mia ipotesi : che fate parte dello stesso processo – degrado. Ed a ben vedere ogni conquista che menzioni è la premessa dell’altra. Ed ogni conquista, chi a suo tempo la caldeggiava, indignato smentiva categoricamente (chiamandole “provocazioni” o “buttarla in caciara”) chi prospettava abominevoli conseguenze. Intendo dire: domani sosterrete il matrimonio tra madre e figlio e tra figli e padri e pure con le bestie , perché non avente motivo morale ed intelligenza per saper spiegare perché non dovrebbe essere giusto (provaci e te ne accorgi). E magari tu, l’uomo spiritoso, verrà qui con il tuo “stai sereno! 🙂 ”
          Te l’ho detto: se ti senti vincitore forte solo perché “tanto gli altri lo fanno” è solo la gloria dei pecoroni.

          1. Daniele

            Io mi crogiolo felice nel “degrado”, ci sguazzo beatamente.
            Bizzarro che l’accusa di essere “pecoroni” provenga da chi difende una religione i cui accoliti si fanno chiamare “gregge”, guidato da “pastori” 😉

          2. GioGio

            Nel mondo, ovvero circa 200 nazioni accreditate anche all’ONU, solo 21 riconoscono matrimoni e/o unioni civili omosessuali. Mi sembra un po’ pochino per un diritto che tu dici di essere giusto e universale (tanto giusto, che la natura non vi permette ciò che è fondamentale per il futuro, per una sequela…la procreazione. Purtroppo la natura non potete reprimerla o sconfiggerla, neanche con quelli che D&G chiamano ‘bambini sintetici e figli della chimica’). E a me non frega nulla di vincere o perdere sul piano della legge sulle unioni civili o quant’altro, perchè non mi sento proprio nè in gara e nè tantomeno in competizione con chicchessia. Semplicemente non gioco. Magari puoi andare a giocare e cercare di vincere in Iran e Arabia Saudita…perchè quando il gioco si fa duro….

          3. Daniele

            È questione di qualità, non di quantità.
            La nazioni che riconoscono le unioni gay sono quelle progredite, quelle del mondo occidentale, di cui l’Italia fa parte. Quelle a cui dovremmo guardare come modello. O proponi forse di seguire il modello dei paesi africani, islamici e della dittatura di Putin?

          4. To_Ni

            E scommetto anche che uno spiritosone come te è anche un abile certificatore di qualità:
            Nel tuo concetto di “progrediti” hai inserito il fatto che in Europa 1 su 3 consuma psicofarmaci (fonte APE 2014)? Hai considerato la diffusione di alcol? di droga? …. la condizione giovanile (fenomeni tipo il bullismo)? la diffusione della pornografia ed altre cosucce ? Nn è che forse il progredito è limitato all’apparato produttivo, al reddito e alla propensione al consumo?

          5. xyzwk

            Ma in questa grande revisione della letteratura su quanto certi Paesi rappresenterebbero il degrado più totale per solo fatto di aver modificato il concetto di famiglia, hai preso in considerazione che uno di quei Paesi che si decantano tanto, cioè l’omofoba Russia, ha una altissima percentuale di alcolismo anche giovanile, un alto tasso di aborti, che il divorzio è immediato senza separazione e frequentissimo? Hai considerato che il sesso sia pure rigorosamente eterosessuale,tra i giovani è precocissimo spesso con gravidanze fuori dal matrimonio?
            Forse prima di saltare alle conclusioni sulle cause di un fenomeno dovresti riflettere e non arrivarci sulla base di idee preconcette di matrice religiosa, non credi? La realtà è più complessa e spesso contraddittoria anche se a voi piace il pensiero lineare!

          6. To_Ni

            Ma tu hai preso in considerazione da cosa è venuta fuori la Russia, di come è stata devastata da decenni di un totalitarismo ateo che ha sfibrato, con le buone e le cattive, una storia fatta di tradizione e cultura secolare. Vogliamo analizzare punto per punto (ripeto: per decenni) costa subiva il popolo russo in vista del “paradiso promesso”? Che in questa operazione per il nulla e verso il nulla si sono recise radici e legami (sai, tanto per parlare di famiglia, che i figli diventavano eroi se denunziavano di tradimento i genitori?). Valla a cercare in questa “matrice” i “mali” della Russia .Quindi tu che ti permetti di valutarmi come superficiale ti dico subito che io non salto d “conclusioni” ma tengo presente il quadro d’insieme e Putin (che non è un mio eroe), con i suoi limiti, difetti e discutibili metodi (meno ipocriti di altri civilissimi che te piacciono) quanto meno lo capisce.
            Mi sembra che tu non rifletti … e neanche ci provi.

            PS: E giusto per riflettere un poco: guarda caso chi faceva viaggi premio in Russia, chi inneggiava ai carri armati che invadevano i paesi dell’est per reprimere, chi è diventato “progressista” ed è dalla tua parte ….lo è diventato quando si sono visti costretti dalla storia ad abbattere il “muro”.

          7. SUSANNA ROLLI

            Beeellooooo!!!!!!

          8. xyzwk

            Toni sei incredibile, adesso ti metti a difendere Putin solo perché reprime apertamente l’omosessualità, ma io aggiungerei anche la libertà di pensiero e tante altre cose. In realtà, posto che TUTTE le dittature sono orribili, la Russia è semplicemente passata da una dittatura di sinistra ad una pseudo dittatura di destra e in virtù di questa svolta, in linea con i principi di destra, Putin ha fatto delle aperture al mercato, ma resta un dittatore. Tra l’altro l’omofobia era presente già nella fase di dittatura precedente e questo starebbe a dimostrare che il popolo russo è omofobo a prescindere dalle svolte politiche. Quello che piace tanto a voi è che ora l’omofobia è stata investita da una legittimazione religiosa, ma il concetto non cambia.

          9. To_Ni

            Che strano, sono entrato in una atmosfera surreale: io mi trovo a difendere “Putin solo perché reprime apertamente l’omosessualità”. Eppure il discorso di partenza mi appariva diverso: ci sei tu dici che la Russia per i suoi mali non ha nulla di invidiare alla civilissima Europa. Io ho replicato che con il totalitarismo sovietico si è effettuato sul popolo russo una vera e propria vivisezione culturale durata quasi un secolo. Ho scritto che “Putin (che non è un mio eroe), con i suoi limiti, difetti e discutibili metodi (meno ipocriti di altri civilissimi che te piacciono) quanto meno lo capisce” intendendo che in quel tipo di società, un Presidente eletto (perche Putuin è eletto) rappresenta risposte misurate in “quel contesto” … ma tu, grazie alla libera interpretazione mi fai tutto pappa e ciccia con lui. Capisci quanto con la stessa facilità distribuiti titoli di “omofobia” l’insita pericolosità persecutoria per uno spregiudicato uso alla calunnia che esprimi? Ti sembra educato questo?

            Per il resto rispetti i soliti cliché : Putin per te è dittatore …grazie, lo è per chi ha potere in occidente perché è … un antagonista dell’occidente. Se non lo fosse stato non ne avremmo parlato cosi come non ci stracciamo le vesti, ma facciamo affari, con la Cina che è più che un dittatura: è un sistema totalitario (sai la differenza?). In Cina i cattolici vedono abbattere le croci nelle Chiese, si vedono vescovi segregati in carceri a vita, si sanno di masse di persone (si parla di 7 milioni) che lavorano in campi di rieducazione. Trovi o no una sostanziale differenza con l’omofobo Putin che multa chi fa propaganda gay in presenza di minori? Oppure c’è in Russia una legge , che io evidentemente sconosco, che strappa dai loro letti i gay e li butta in carcere? C’è? Mi dici qual è? Oppure mi minimizzi , uscendotene con un tutte le dittature sono brutte brutte 🙁 

            E sul dittatore, posso esprimere alla luce delle considerazioni sopra (il fatto che eletto in regolati votazioni, il fatto che è un odiato antagonista dell’ottidente) il dubbio che la stampa (italiana e no) è troppo interessata a demolirlo per fini propagandistici? Posso dire che per come si dimostra asservita (e gli esempi di allineamento al potere non mancano) ,mi legittima pienamente a ritenere che non c’è un confine tra verità e menzogne ?

          10. xyzwk

            Cominciamo col dire che essere eletto in un Paese dove non ci sono i fondamentali di una democrazia a partire dalla libertá di espressione non è una garanzia per nessuno tranne per chi viene eletto. Ti ricordo che anche in Italia durante il ventennio si votava ma se non votavi per il fascio avevi finito di vivere E non è perché oggi Putin fa delle aperture alla religione che è meno autoritario dei suoi predecessori! Il fatto che l’omosessualità non possa essere vissuta pubblicamente anche di fronte a minori (che tra l’altro hanno il diritto di conoscere la realtà, non quello che una certa morale vorrebbe far loro vedere), è un fatto gravissimo che lede i diritti umani. Che ne diresti se domani da noi arrivasse un pinocchio qualunque che vietasse pubblicamente di fare una semplice preghiera? O guarda, guarda osasse togliere le croci fuori dalle chiese? Naturalmente sarebbe uno scandalo perchè la libertà di culto attiene ai diritti fondamentali, esattamente come l’espressione della propria identità sessuale anche se quest’ultima viene osteggiata dalla religione!!!!

          11. Giannino Stoppani

            Per lo meno Putin un straccio di elezioni le ha pur vinte.
            Da noi chi comanda non è manco stato eletto.

          12. To_Ni

            “Cominciamo con il dire” che questa è la lettura occidentale della Russia, ovvero una semplice operazione di marketing anti Putin (per i motivi detti). Una lettura che passa attraverso un sistema di propaganda che è in ottima salute. Cosa evidente …. e tu non solo hai minimizzato, ma hai completamente glissato sull’ipocrisia Cina (con la quale abbiamo ottimi rapporti commerciali). Anche se possiamo dire che la stessa cosa, anzi se per “occidentale ipocrisia” è pure peggio, si fa con l’India, dove criminalizzazione degli omosessuali è ben peggiore di quella attribuita a Putin … ma tutti muti (soliti affari). Due pesi e due misure che fanno si che atrocità ben maggiore passano in sordina e punti il dito sul “divieto omofobo” (divieto propaganda che causa una sanzione amministrativa, quindi NON PENALE, di 140 euro) di Putin fai calare il silenzio. Ma tu il “LEDE I DIRITTI UMANI” lo vedi solo ad una dimensione.
            Una legge “così criminale” perché vieta la propaganda (non il comportamento) di rapporti sessuali “non tradizionali” (quindi anche etero di un certo tipo … che dici?) ai minori. Un divieto che comunque, piaccia o non piaccia, alla società russa sta bene e non è figlia di un pinocchio qualsiasi.

            “Che ne diresti se domani da noi arrivasse un pinocchio qualunque che vietasse pubblicamente di fare una semplice preghiera?” Sta succedendo e tu sei d’accordo in virtù di una idea di laicità che coincide con la tua deificazione del nulla.

            (Nel 1928 i partiti furono sciolti , in Russia non esiste nulla di simile, i partiti ci sono, anche d’opposizione. Gli omosessuali non scappano a flotte dalla Russia per chiedere asilo nei paesi civili , ma viaggiano per fare vacanza. Quindi non solo il paragone con il fascismo non regge ma si vede che fai propaganda ed in questo manifesti un senso critico pari allo zero.)

          13. To_Ni

            …..PENALE, di 140 euro) di Putin .*

          14. SUSANNA ROLLI

            Dici bene, To-Ni, con le buone e con le cattive…Quanti milioni di morti!!

          15. To_Ni

            Daniele 🙂
            Lo so che ci sguazzi, razzoli e la reputi la tua felicità. La degna felicità di chi guarda al proprio ombelico e non vede una società malata di solitudine e che trova sollievo in alcol droga psicofarmaci e con un tasso di violenza che non ha precedenti.
            Ma ti preciso che nel darti del “pecorone” io mi “crogiolo felice” nell’attribuirti il senso proprio del dizionario ” Simbolo di ottuso servilismo o di viltà.” (si… 🙂 continua a “sguazzarci”)
            Sulla mia religione, dato che sei ignorante per come si addice ad un pecorone (nel senso sopra), ti informo che la metafora del “gregge” e delle “pecore” abbraccia tutta l’umanità. E la figura del Buon Pastore si contrappone al “cattivo pastore”. Il tuo cattivo pastore , ti fa del male, ti usa ed abusa e la sensazione che non sia così fa parte della punizione della tua triste condizione.

    3. SUSANNA ROLLI

      I francesi ci hanno ripensato, non vogliono più i matrimoni gay; ora se li tengono.
      Chissà, i musulmani de noantri, come si comporteranno in futuro…

      1. Charlie

        I matrimoni gay ci sono e lì restano.
        Forse si avranno anche in Italia.
        A testimonianza di una sconfitta non del cristianesimo nostrano od esotico.
        Ma di una sconfitta antropologica.
        Come l’infibulazione, che c’è e lì resta.

        Su Mantovani per il momento nessuna novità.
        Perché i magistrati romani han chiesto ai colleghi milanesi di soprassedere momentaneamente su Mantovani per aiutarli ad approfondire o magari ad insabbiare – non si sa ancora di preciso – i complessi rapporti intercorsi tra il sindaco Marino e i capi di Mafia Capitale.
        Si sa solo che per l’approfondimento – o per l’insabbiamento – occorrerà un bel po’ di tempo.

        1. Giannino Stoppani

          Per insabbiare tutta codesta roba non gli basta il Teneré.

        2. yoyo

          Marino non è il problema principale. Sarà ricordato solo per il registro delle coppie gay, e per loro sarà un ulteriore demerito. Marino non ha bisogno d7 avvocati d ufficio, che dofenderebbe l indifendibile. Il problema vero è la rivoluzione antropologica involutiva di cui si è fatto strumento.

    4. Charlie

      Anche lo “sballo” è un fenomeno epocale. Irreversibile. Almeno fino a quando durerà.

  2. Amichetto

    Alle prossime ve neandate a casa, tranquilli.

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